Da quasi un secolo a Reggio Emilia si tramanda un sapere artigianale che attinge linfa creativa dalla memoria degli stilemi romanici dell'Italia mediopadana.
Come può la lingua figurativa che mille anni fa univa la cultura di tutta Europa reincarnarsi in pregiate opere artistiche d'oggi? Sarà presentato al museo Diocesano di Reggio Emilia, sabato 19 novembre alle 16, un volume di pregiata fattura, edito da CDL di Finale Emilia e nelle librerie di tutta Emilia in questi giorni. L’opera, riccamente illustrata, spiega per la prima volta, attraverso lo studio della geometria medievale e del ricamo tradizionale, come si concepisce un design romanico contemporaneo che le aziende aderenti al Consorzio Ars Canusina traducono in manufatti artistici.
Con il titolo Ars Canusina: sapere, saper fare Maria Neroni e Marisa Strozzi firmano una ricerca inedita che, risalendo ai reperti iconografici medievali e ripercorrendo le stagioni dell’Ars Canusina dal primo Novecento ad oggi, prova a spiegare come si concepisce questo artigianato artistico tipico.
Ars Canusina fu l’invenzione di un metodo originale che si deve a una reggiana geniale e caparbia, la psichiatra del san Lazzaro Maria Bertolani Del Rio.
Le prefazioni di Tiziano Ghirelli e Massimo Mussini, insieme al saggio introduttivo di Roberto Carriero, offrono l’inquadramento storico e teorico necessario per comprendere il complesso punto di vista delle autrici. La tesi sostenuta e illustrata doviziosamente da Neroni e Strozzi è che dal primo Novecento esiste un metodo coerente e sperimentato per creare design artistico a partire dal disperso giacimento romanico di queste terre d’Emilia. È un vero lascito metodologico e culturale che Maria Del Rio consegnò ai posteri. Chi incontra l’artigianato artistico Ars canusina spesso pensa di imbattersi in amene attività del tempo libero tipicamente femminile, come oggi viene reputato il ricamo tradizionale. Non è tutto qui: c’è una storia misconosciuta e lunga quasi un secolo. Interpreti sapienti di quell’invenzione hanno realizzato – e ancora realizzano – opere di artigianato artistico di pregio, nelle più varie specialità tecniche: cotto intarsiato, vetro policromo, pietra lavorata, tessuti ricamati, stampati e dipinti a mano, ceramica, legno intagliato e intarsiato.
Neroni e Strozzi consegnano alla lettura di appassionati e studiosi il frutto delle loro ricerche pluridecennali: è una sfida intellettuale che attende lettori critici e che ambisce a riaprire un orizzonte di possibili sviluppi ad attività economiche, turistiche e culturali di ampio respiro.
Alla presentazione nel museo diocesano, nel Palazzo vescovile, in via Vittorio Veneto interverranno mons. Tiziano Ghirelli e il prof. Massimo Mussini. Contemporaneamente le sale del museo diocesano ospiteranno una mostra di manufatti sia storici che delle aziende moderne aderenti al Consorzio Ars canusina.