Home Società Giovanni Lindo Ferretti: “La rivincita della quotidianità e della vita reale”

Giovanni Lindo Ferretti: “La rivincita della quotidianità e della vita reale”

98
1
g-l-ferretti
La pagina del quotidiano di domenica 13 novembre u.s.

"La Verità", il nuovo quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, dedica a Giovanni Lindo Ferretti, "montanaro de noantri", un'intera pagina, intitolando l'articolo, di Maurizio Caverzan, "Il punk comunista ha scoperto Dio sui monti".

"Negli ultimi decenni abbiamo mitizzato i media e la tecnologia. Crediamo di essere connessi con il mondo stando davanti alle macchinette. Io credo che siamo più connessi guardando fuori dalla finestra, seguendo le stagioni, osservando il creato".

"Sessantenne fondatore dei Cccp-Fedeli alla linea e poi dei Csi (come sappiamo in particolare dalle nostre parti, ndr), dopo una lunga stagione 'filosovietica' si è riavvicinato al cristianesimo", ricorda il quotidiano.

Ferretti in questa intervista dichiara di sentirsi "sempre più insofferente alle ideologie. M'interessa fare le cose, non discuterci sopra. Lavoro per la conservazione e la rigenerazione del vivere in montagna".

L'articolo è un racconto di Ferretti di se stesso e del recupero della propria casa di Cerreto e della sua famiglia e delle sue radici e del trascorrere delle sue giornale e della "Notte oscura" in antitesi alle ormai bolse e ripetitive notti bianche che vengono messe su ovunque. Non serve, all'intervistatore, chiedere molto. E' Ferretti che narra.

Dal suo "Reduce" estrae: "Nemmeno l'appagamento artistico e culturale può rispondere alle domande di senso. Restava sempre un vuoto, una mancanza, che solo l'incarnazione del cristianesimo è riuscita a colmare. Più che un semplice fatto logistico, il ritorno a casa ha rimesso a posto il mio errare". Oggi - sottolinea ancora - "vedo che c'è differenza tra una giornata in cui c'è spazio per la preghiera e una in cui non ce n'è". E ricorda il Rosario recitato con la mamma malata, lentamente: "Pian piano si calmava".

Sul Papa. "Francesco non mi piace. Il Papa è il Papa e non sono io a dire se va bene o no. Non mi piacciono le sue posizioni sull'immigrazione e le guerre mediorientali. E' difficile ascoltare un Papa che usa le parole di Hillary Clinton e dice l'esatto contrario di quel che dicono i patriarchi del Medio Oriente. Per fortuna non siamo nel campo della dogmatica".

"Credo che per essere cristiani - osserva ancora Ferretti - non sia necessario essere santi o mistici. Abbiamo dimenticato la dimensione sociale della fede, la devozione comunitaria, che per me è molto importante. Ho un padre confessore, padre Maurizio, che mi accompagna. Sto con il salmista quando dice che 'il mio peccato mi è sempre davanti'. Quando qualcuno sfoga le sue frustrazioni gli consiglio di andare a confessarsi. Perchè non possiamo riconoscere la nostra colpa e accettarci come creature? Ci crediamo padroni del mondo. In pochi anni abbiamo vissuto una rivoluzione antropologica per la quale pretendiamo figli a nostra immagine e somiglianza anche se siamo omosessuali. E crediamo di governare gli stati con gli algoritmi delle nostre macchinette. Poi si va a votare e vince Trump. E magari un campagnolo analfabeta l'aveva intuito meglio di tanti analisti del web".

Parole semplici ma profonde. Ma noi preferiamo complicarcela, la vita...

 

1 COMMENT

  1. Mi sembra di poter cogliere in queste parole, o in questa “testimonianza”, due concetti da ritenere, almeno a mio giudizio, piuttosto importanti e meritevoli di attenzione, ossia il valore del quotidiano e della normalità, in un mondo che sembra inseguire soltanto le “eccellenze” – valore avvertito anche da chi ha conosciuto fama e successo – nonché la possibilità di mantenere forti radici e legami con la propria terra anche quando, per lavoro o altro, si “gira il mondo”.

    (P.B.)

    • Firma - P.B.