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Monte Casarola: escursionista cade sul sentiero riportando diversi traumi

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Brutta avventura, nel pomeriggio di oggi, sabato 12 novembre, per una escursionista cinquantottenne residente a Reggio Emilia, che è scivolata durante una gita sulle pendici meridionali del Monte Casarola, nel gruppo montuoso dell’Alpe di Succiso, a circa 1800 metri sul livello del mare.

La donna stava percorrendo insieme ad un amico il sentiero CAI 675, che dalle sorgenti del Secchia (m. 1536) conduce alla Sella del Casarola (m. 1945). Per cause ancora da chiarire è caduta a terra scivolando per alcune decine di metri  riportando un forte dolore  al capo ed agli arti inferiori.

Subito l'amico della donna ha dato l’allarme alla centrale operativa 118 Emilia ovest, che a sua volta ha attivato l’eliambulanza del 118 di Pavullo nel Frignano, con a bordo personale tecnico e sanitario del soccorso alpino ed una squadra territoriale del soccorso alpino Emilia-Romagna della stazione “Monte Cusna” di Reggio.

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Considerato il lungo avvicinamento a piedi che la zona dell’evento avrebbe richiesto alle squadre territoriali, è stato l’equipaggio dell’elicottero, dopo aver organizzato un campo base per la riconfigurazione del velivolo nelle vicinanze del Passo del Cerreto, a raggiungere la sfortunata escursionista.

Sbarcato sul posto – non senza difficoltà dovute al terreno accidentato ed in forte pendenza - il team tecnico-sanitario del soccorso alpino ha stabilizzato e sedato l'escursionista, verricellandola a bordo dell’elicottero e trasportandola all’ospedale Maggiore di Parma, con un sospetto trauma cranico ed una frattura ad un arto inferiore.

 

5 COMMENTS

  1. Come sempre una dimostrazione di grande professionalità da parte dei soccorsi e purtroppo una dimostrazione di grande superficialità da parte dei cittadini inesperti. I soccorsi servono per tutti, ma è finito il tempo che tutti devono pagare. Questo tipo di intervento va fatto pagare al disagiato.

    (Un montanaro)

    • Firma - Unmontanaro
    • Vorrei chiedere al signor Montanaro quali elementi ha per giudicare la superficialità della cittadina che si è infortunata. Per fortuna in Italia i soccorsi sono gratuiti per tutti. Anche per i montanari che hanno un malore in pieno inverno sotto una nevicata, o che hanno incidenti stradali. Tra le altre cose, poche righe sotto si legge di un intervento del Soccorso Alpino per recuperare un cane da caccia caduto in un burrone durante una battuta al cinghiale. Cosa facciamo? Chiudiamo la caccia? Non scherziamo e lasciamo certe belle iniziative all’America di Trump.

      (AG)

      • Firma - AG
  2. Questo tipo di intervento va fatto pagare al disagiato? Per quale colpa? Un conto è l’imprudenza che mette a rischio sé e gli altri, ma qui sembra una normale caduta durante una normale escursione. E cos’altro ancora va fatto pagare a chi ha un problema? Una gamba rotta Un’influenza? Un tumore viste le cure sempre più care? Gli studi dei figli? Già ci pensano i governanti a cancellare molte misure di solidarietà conquistate a caro prezzo dai nostri nonni e genitori tra Ottocento e Novecento! Personalmente preferisco giustizia fiscale e solidarietà.

    (Partigiana Jane)

  3. E’ chiaro che gli interventi di soccorso devono essere gratuiti, purtroppo però tutti gli anni (e ribadisco tutti) leggiamo notizie di persone che necessitano di soccorso sul Casarola o sull’Alpe. Questo naturalmente capita nei mesi in cui abbiamo presenza di ghiaccio o neve. Servirebbe quindi maggiore prudenza da parte di tutti, considerando che pur non essendo sulle Alpi, la montagna presenta sempre i suoi pericoli e questi non devono mai essere sottovalutati.

    (Alessandro Torri Giorgi)

    • Firma - Alessandro Torri Giorgi