Ci conosciamo con Vladimir da oltre 12 anni, quando lui e Pamela – per la loro situazione/scelta di vita in strada - ci chiedevano aiuto per i loro figli appena nati. Da alcuni anni, quei figli, Brandon di 15 anni e Melody di 13, sono stati trasferiti al nostro Centro, dopo un’esperienza di 9 anni in altri Centri dello Stato.
Abbiamo già mandato le loro foto, e sono ragazzi bellissimi.
Pamela ha voluto vivere con noi per 6 mesi, all’inizio dell’anno, ma poi il richiamo della strada è stato più forte ed è tornata là, a vivere sotto il ponte lasciando qui da noi un altro figlioletto di appena 1 anno. Ogni tanto viene, o chiama per telefono.
Vladimir, invece, non ha mai lasciato la sua vita in strada, e di anni ne ha solamente 31, come Pamela.
Lo scorso fine settimana ci hanno chiamato, amici di strada, chiedendo il nostro intervento perché Vladimir stava molto male.
Siamo andati subito, ma c’è voluto quasi un giorno per riuscire ad incontrarlo e a portarlo qui a casa da noi. Non ha opposto resistenza, anzi, stremato per la cirrosi ed altro, con un peso approssimativo di 35 chili, l’abbiamo dovuto caricare in braccio per farlo sedere sul nostro pulmino e portarlo a casa.
Qualche spostamento di stanza dei nostri bimbi ed ora Vladimir è qui sotto in una stanzetta a parte, ben preparata e accogliente, con la compagnia della televisione. Il medico lo visita ogni giorno e l’aiuta in questo cammino incerto di ristabilimento della salute. Noi ci incarichiamo della sua alimentazione e della pulizia.
Riesce ancora a muoversi da solo, con il sostegno di un girello, almeno per andare in bagno.
I suoi figli non sanno ancora che lui è qui. Il suo volto e il suo corpo sono troppo consumati per cui lui preferisce, per il momento, non presentarsi. E poi, praticamente non si conoscono: che ricordo avranno?
La casa de los niños apre le porte non solo a bimbi, e sono tanti quelli che arrivano in questo periodo, ma anche ai genitori dei nostri bimbi/ragazzi, genitori che spesso hanno fatto scelte sfortunate, le cui vite si consumano in fretta, inesorabilmente.
Ci ritroviamo a volte a ricucire storie complicate.
Ci ritroviamo a tessere di nuovo il filo della nostra storia: un cammino di fedeltà al dolore che ci circonda e di caparbia illusione.
Nei limiti delle nostre possibilità e capacità, andiamo là dove ci chiamano.
Il Signore ci fa vivere ogni giorno stralci di una storia che consideriamo bella e gratificante.
Non abbiamo bacchette magiche. Forse solo un poco di buona volontà ereditata dai nostri genitori.
Non abbiamo ricette da seguire. Forse solo un poco di esperienza acquistata in questi anni grazie all’amicizia con tanti/e.
Quando Vladimir è arrivato qui, domenica mattina – sono solo 4 giorni - abbiamo preparato per bene il suo letto, gli abbiamo tolto i vestiti sporchi, gli abbiamo lavato i piedi e tagliato le unghie dei piedi e, siccome aveva freddo, gli abbiamo messo su un bel paio di calzini di lana. Come a un bimbo…
…
C’è silenzio nella stanza qui a fianco dove dormono i nostri bimbi.
C’è silenzio qui sotto dove dorme, riappacifcato con la sua storia difficile, Vladimir.
Caro Aristide, è sempre un piacere leggere della Casa de Los Ninos; storie complicate e commoventi ma che fanno profondamente riflettere: un pugno allo stomaco ma anche uno stimolo all’anima.
(Ivano Pioppi)