Riceviamo e pubblichiamo
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Minghin, come lo chiamavano a Vaglie, era un attento lettore di Redacon. Il 10 settembre u.s. la malattia del secolo, fermava inesorabilmente il suo cuore. L’effetto traumatico di una diagnosi inaspettata, era stato attenuato da un successivo intervento chirurgico che aveva ridato la speranza alla moglie Maria Giovanna, ai figli e a tutti noi. L’illusione durò poco, perché la progressione del suo male riprese in modo dirompente fino al suo esito nefasto. Tutti siamo rimasti increduli e sgomenti e, guardandoci attorno, ci siamo sentiti più soli, perché Domenico era una parte importante di tutti noi e della nostra storia montanara.
Nato a Vaglie, già da ragazzo aiutò il padre Guglielmo, nella dura vita pastorizia, che a quei tempi era uno dei pochi mezzi di sopravvivenza.
Mancando prospettive concrete per il suo futuro, fu costretto, col rimpianto nel cuore, a lasciare la sua terra per trasferirsi a Genova. Qui, con pochi mezzi e molta volontà, aiutato da parenti già residenti, studiò per imparare una professione che le desse la possibilità di un lavoro dignitoso. Domenico raggiunse con pieno merito il suo obiettivo. Entrato in un’azienda di livello nazionale, con la sua capacità professionale, riuscì a percorrere molta strada fino ad assumere ruoli e responsabilità molto importanti. Tanto era riuscito a fare il semplice ragazzo di montagna che conoscevamo! Andato in pensione ritornò con la moglie alla terra amata: Vaglie. Qui si è adoperò, assieme ad altri suoi compaesani, a migliorare le condizioni di vita del paese. Per il suo costante impegno civico, sostenuto dai suoi compaesani, venne eletto al comune di Ligonchio nella lista del sindaco Franchi, da cui venne successivamente nominato assessore ai lavori pubblici.
La serietà e la dedizione, spese per questo incarico, vennero riconosciute da tutti i suoi compaesani. Si caratterizzò per sensibilità ed attenzione alle esigenze della sua comunità e, pur con i limiti delle risorse a disposizione, riuscì a risolvere il possibile. Domenico! Hai fatto molto, hai messo la passione, l’impegno e la tua onestà intellettuale senza chiedere niente, perché questa era la tua natura. Oggi, molti cacciatori di poltrone, senz’anima, dovrebbero imparare da te. Quando hai finito il tuo mandato, sei ritornato il semplice montanaro e l’amico che abbiamo conosciuto per lunghi anni. Ti è rimasta l’amarezza di non aver potuto risolvere molti altri problemi rimasti aperti ma, credimi non è colpa tua. Se non cambierà il modo di amministrare, le risorse, sempre troppo poche, impediranno sempre di più lo sviluppo e la sopravvivenza della nostra montagna.
Ciao Domenico, ci hai lasciato troppo presto, ma il dolore che proviamo non ci impedisce di abbracciare ed incoraggiare la compagna della tua vita: Maria Giovanna, i tuoi figli i nipoti, i parenti tutti e, naturalmente, i molti che ti hanno voluto e ti vogliono bene! Vaglie affranta ma orgogliosa di Te non ti dimenticherà mai. Ciao!
(Olivo Luigi Raffaelli)
Era da tempo che non lo vedevo, ma nel passato vi furono iniziative ed occasioni che ci fecero incontrare più di una volta, sovente in compagnia di Raffaelli, e ne ho sempre conservato il ricordo di persona sensata, affidabile e positiva. Esprimo ai famigliari le più sincere condoglianze.
(P.B.)
Grazie Olivo per le belle parole. Non dimenticherò mai il tuo gesto. Riposa in pace caro papà, mi manchi.
(Luca Zanicchi)
Caro Luca, quello che ho scritto è poco rispetto a quello che avrei potuto aggiungere. Quando si perde un amico come lui non ci sono parole ma tanto dolore. Tu e tuo fratello siete stati fortunati ad avere un padre come lui. Ha tracciato quella via maestra che certamente voi proseguirete. Con Alberto state vicini vostra madre, perché la tristezza e la solitudine, dopo tanti anni di vita in comune, sono i nemici peggiori. Anch’io, sai, mi trovo in una situazione famigliare molto grave, che impegna il mio tempo, ma non potevo mancare a salutare per l’ultima volta il mio amico Domenico. Quando potrò ritornare a Vaglie gli porterò un fiore e mi fermerò a parlargli: perché sono sicuro che mi ascolterà. Ciao Domenico!
(Olivo Luigi Raffaelli)
Non ho avuto il piacere di conoscere in vita il signor Domenico Zanicchi, ma quando un galantuomo ci lascia perdiamo tutti qualcosa e dunque sento anch’io il dovere di partecipare alla famiglia le mie più sentite condoglianze.
(Sergio Tagliati)
Caro Luca, solo oggi leggendo le notizie su Redacon ho saputo, con grande dolore, della scomparsa del tuo amato papà. Avrei voluto essere al funerale e farti le condoglianze personalmente, mie e di tutta la segreteria della Uilpensionati. Spero di vederti presto, un grande abbraccio.
(Marcello Notari, segretario generale Uilpensionati La Spezia)