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Il direttivo di “Al Bayt” invita i propri iscritti a donare il sangue

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(Il direttivo di “Al Bayt”, a sinistra il presidente, Hicham Ben El Moulat)
(Il direttivo di “Al Bayt”, a sinistra il presidente, Hicham Ben El Moulat)

L’associazione culturale di origine araba con sede a Felina “Al Bayt” (letteralmente “La Casa”) scende di nuovo in campo e nell’ottica di favorire l’integrazione interrazziale si propone ai cittadini di origine araba con un gesto davvero importante: diventare donatori di sangue.

Il sodalizio, voluto e diretto da numerosi giovani nati in Italia ma da genitori emigrati perlopiù dal nord Africa, già da tempo raccoglie numerosi iscritti con l’intento di creare un ponte culturale tra le diverse mentalità e favorire la reciproca conoscenza di usi, costumi e tradizioni.

Fra gli scopi di “Al Bayt” anche la maggiore integrazione sociale, che per l’associazione felinese significa costruire tasselli comuni per un futuro privo di barriere soprattutto “mentali”. Ecco perché il consiglio direttivo ha proposto ai propri iscritti ed ai residenti della montagna di origine araba di aderire all’Avis locale e di conseguenza donare il proprio sangue.

A tradurre in pratica l’invito è stato per primo Hicham Ben El Moulat, presidente 30enne del gruppo, a cui si sono uniti i consiglieri Abdelghani Essadiki, Bader Khaliss, Taibi Elgadaoui (tutti di età compressa tra i 28 ed i 32 anni), che sabato scorso si sono recati presso l’ospedale S. Anna di Castelnovo ne’ Monti ed hanno cominciato la prima di una auspicata serie di donazioni di sangue.

Nelle prossime settimane saranno altri componenti del direttivo (e non solo) a compiere questo passo significativo e con loro anche alcune ragazze, sempre di origine araba.

In questo modo – ha dichiarato il presidente di “Al Bayt” – intendiamo dimostrare come il bene comune e la concordia sia alla base dei nostri valori e della nostra religione musulmana, anche se ricordo che l’appartenenza alla nostra associazione è aperta a tutti i cittadini, indipendentemente dall’età, sesso e religione”.

4 COMMENTS

  1. Ragazzi così giovani che credono nei loro (legittimi) ideali e si fanno portavoce nella loro comunità di un gesto così nobile sono da lodare ed applaudire, piuttosto che (tanto per cambiare) velatamente criticare. Nulla toglie al merito di chi già lo fa. Bravi ragazzi, noi castelnovesi siamo fieri di voi.

    (C.S.)

    • Firma - C.S.
  2. Il messaggio positivo e fraterno di un gruppo di giovani è sempre una bella notizia, è un buon esempio per tutti! Cristiani, musulmani o buddisti, sono tutti invitati a contribuire alla comunità e ad aiutare il prossimo!

    (Simona)

    • Firma - Simona