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Castelnovo ne’ Monti / Nuovo Centro pastorale interparrocchiale

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dscn3571Se il buongiorno si vede dal mattino, si possono nutrire buone speranze per il nuovo centro pastorale interparrocchiale, che nel fine settimana appena trascorso si è subito presentato come un importante luogo di incontro, amicizia e comunità per la popolazione castelnovese (e non solo).

Tutto è cominciato sabato mattina, giorno dell’inaugurazione, con la benedizione solenne e il taglio del nastro  dal Vescovo Massimo Camisasca.

Già dall’inizio si è voluto dare un senso preciso al futuro della struttura, con i bambini dell’asilo “Mater Dei” che, come fossero i padroni di casa, hanno accompagnato di persona all’interno della struttura il Vescovo e gli altri quattro relatori, seguiti poi dall’intera platea.

È seguito poi il momento degli interventi, intervallati dalla musica del gruppo giovanile Ace of Clubs e continuamente accompagnati dal brusio di coloro che, non resistendo alla curiosità, hanno esplorato con interesse l’intera struttura.

L’arciprete don Evangelista Margini (salutato da un grande applauso), ricordando le precedenti esperienze di oratorio, ha auspicato che il nuovo centro pastorale diventi un luogo aperto alle iniziative di tutte le associazioni (parrocchiali e civili) presenti sul territorio. Auspicio condiviso dal sindaco Enrico Bini, che ha ribadito come anche tra le varie anime della società civile della montagna sia vivo il desiderio di unione e di collaborazione.

L’architetto progettista Gabriele Ferri ha poi presentato all’assemblea un riassunto delle diverse fasi di realizzazione dell’opera, mettendo in rilievo gli ottimi risultati ottenuti sia in campo di risparmio energetico, sia rispetto alla sicurezza della struttura (tema che ha tristemente dominato la recente cronaca nazionale).

Monsignor Tiziano Ghirelli, direttore dell’ufficio diocesano per i beni culturali e la nuova edilizia di culto, ha infine lodato la bellezza estetica dell’opera (segno, secondo lui, di cura verso l’uomo), ma ha altresì ricordato l’importanza di una sua attenta e continua conservazione, che non vuol dire solo manutenzione ordinaria ma soprattutto abitare il centro in prima persona.

È stato poi il momento di un secondo gesto altamente simbolico: alcune figure si sono alzate dalla platea e, quasi a rivendicare uno spazio all’interno del futuro prossimo della struttura, hanno portato alcuni oggetti simbolici per chiedere che il centro pastorale diventi un luogo aperto a tutti: alle famiglie, ai giovani e agli anziani, alle attività sportive e a quelle teatrali, all’educazione, al volontariato e all’accoglienza, senza certamente dimenticare la sua vocazione prima, quella alla cura spirituale e religiosa dell’uomo.

La parola è poi passata al vescovo Massimo, che ha ammesso come le sue iniziali perplessità sulla realizzazione dell’opera siano state infine fugate dalla tenace determinazione di don Geli e dell’architetto Ferri sulla necessità del progetto; ha poi affidato alla comunità il compito di vivere con fecondità il centro per portare quel progetto a compimento.

A conclusione della mattinata un ultimo gesto simbolico: richiamando l’augurio di papa Francesco alla folla della GMG (“Costruite ponti, non muri”), i giovani si sono presi per mano, subito imitati da tutta l’assemblea (relatori compresi), alzatasi in piedi a formare un unico ponte di mani unite.

La giornata di sabato è poi continuata nel segno della condivisione, con un buffet nel portico della struttura e un torneo di pallavolo per i ragazzi nel pomeriggio; in serata si è tenuto l’incontro diocesano dei giovani tornati dalla GMG di Cracovia, che hanno ascoltato le testimonianze di alcuni loro compagni di viaggio (“Un’esperienza indescrivibile” è stata la frase più ripetuta) e di suor Antonella Casiraghi, monaca di Bose, che ha esortato tutti i presenti a custodire l’entusiasmo trovato alla GMG e a non avere paura del futuro. La festa è poi continuata nel dopocena, con un esclusivo concerto dei Borghi Bros.

Il giorno successivo è stato invece segnato dalla messa solenne celebrata all’esterno della Pieve e un pranzo, molto partecipato, nella sala grande della struttura, seguito infine da una caccia al tesoro organizzata per i più piccini.

È vero, siamo solo all’inizio: ci vorrà del tempo per prendere misura delle grandi potenzialità del nuovo centro pastorale. La grande sfida del prossimo periodo sarà infatti renderlo “vivo”, con le attività parrocchiali e vicariali ordinarie (catechismo, gruppi post-cresima, corso di teologia…) e con gli eventi che ne costelleranno il calendario (mi permetto di ricordare il concerto organizzato dalla compagnia PiccoloSistina per domenica 18 settembre: http://www.piccolosistina.it/eventi/).

(Matteo Genitoni)