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Come un tempo: è… tempo di sagra. Accade a Sologno

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Suonano a festa le campane della chiesa di Sologno domenica 4 settembre. Non è festa solo perché è domenica, ma anche perché è giorno di sagra, il giorno in cui Sologno celebra la Madonna della Cintura. «Da sempre nel cuore delle famiglie e delle persone» spiega Luca Sassi, coordinatore e promotore dell’evento, «anche se, negli ultimi anni, vissuta non più come festa di paese, ma a livello più intimo e famigliare. Si è pensato quest’anno di ripristinare la vecchia usanza della festa di paese, invitando anche il gruppo Alpini di Villa Minozzo - di cui anche lo stesso Sassi fa parte (n.d.r.) - e di ricordare nella celebrazione tutti gli alpini “andati avanti”. Ci sembrava bello, e doveroso, unire una sagra così importante e sentita dalla popolazione  al ricordo perpetuo degli amici scomparsi».

È lo stesso Sassi ad aprire la cerimonia all’interno della chiesa di San Martino Vescovo dove gli alpini arrivano in processione e silenziosi prendono il loro posto. Svetta il gagliardetto del gruppo, alto durante il Padre Nostro e all’Eucaristia, e svettano le penne dei cappelli, poi deposti durante la Messa per essere nuovamente indossati solo in alcuni particolari momenti.

Don Fabrizio Crotti, ultimo parroco di Sologno ora facente parte dell’Unità Pastorale Madonna delle Fonti, celebra la Messa ricordando l’amore delle persone di Sologno per la propria Madonna, e della modesta apparizione della Madre del Signore a Monica, alla quale viene data la cintura, poi indossata da Sant’Agostino.

Prima della benedizione, poche parole del capogruppo Marco Zobbi a suffragio dei primi alpini, e poi la preghiera dell’Alpino strappa una lacrima di commozione, echeggiando tra le alte volte della chiesa, i verdi cappelli con le loro penne e il gagliardetto innalzato.

Dopo una foto insieme davanti alla chiesa, durante l’aperitivo gentilmente offerto dagli amici di Sologno, iniziano i canti. Canti di amicizia e fratellanza, canti che vogliono portare allegria, solidarietà e, soprattutto, condividere insieme un momento unico e raro capace di unire realtà differenti che però hanno l’obiettivo comune di essere unite nel ricordo, nella gioia, nel festeggiamento.

(Chiara Guidarini)