Ed ecco il formadìo a Canossa. Ci sono iniziative che, nel loro piccolo, sono destinate a segnare la memoria di un luogo e di un territorio. Lo è stato “Fuoco al Mito”, la cottura spettacolare a fuoco, con immagini e voci, del Parmigiano Reggiano andata in scena, per la prima volta, al Castello di Canossa, a cura del Consorzio Bibbiano La Culla.
“Una grande serata che ha visto produrre, secondo l’antico metodo, il formadìo proprio a cospetto del maniero di Matilde. Cui si deve una fetta importante per la sua origine”, commenta soddisfatto Umberto Beltrami, voce narrante e presidente del consorzio bibbianese.
Lo scorso anno, infatti, un altro consorzio, il Conva ha dimostrato il legame ineccepibile tra l’epopea dei Canossa, il monchesimo e lo sviluppo ambientale ed economico alla base della diffusione del primo Parmigiano Reggiano a cavallo del Mille.
“Che atmosfera e quante emozioni in una sintesi meravigliosa di storia naturale, proprio da piazza Matilde da cui si scorge un paesaggio mozzafiato, calanchi e lui, il castello su guglia di bianca arenaria del periodo Mesozoico (originatasi 251 e 65 milioni di anni fa). E’ la storia dei Canossa e della bontà del Parmigiano Reggiano Dop che ha il suo antenato nel Formadìo che, simpaticamente, vogliamo chiamare la Forma di Dio”.
Sono stati “attori” di questa serata, partecipata da un folto pubblico, Orietta Ferrari della latteria Moderna di Corniano di Bibbiano, Luigi Fino del caseificio Scalabrini di Ghiardo di Bibbiano. Fuochisti sòt caldera: Iller Canèta Franceschi e Michele Reggiani. La direzione tecnica è stata di Davide Tassoni e il latte messo a disposizione dalla latteria Moderna e dal caseificio Scalabrini.
(G.A.)