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Visione di una Apocalisse

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Mostra GrasselliGiunge finalmente a Casina, paese di origine della famiglia dell’artista reggiano, la mostra Visione di una Apocalisse, realizzata da Stefano Grasselli traendo spunto dai tragici fatti del Vajont del 1963.

Attraverso una accurata ricerca storica e la raccolta di testimonianze e suggestioni nel luogo della tragedia, Grasselli trasmette nelle sue tele, nelle sculture e nelle incisioni il senso tragico del momento, il ruolo matrigno della Natura che si scatena contro persone, paesi e cose, violentata dalle forze dell’interesse economico e dal male dell’uomo.

Spiega Grasselli: “Le motivazioni alla base della mia ricerca artistica sulla tragedia del Vajont risalgono alla mia infanzia, alla fine degli anni '60, quando mio padre, vigile del fuoco, mi raccontava le testimonianze di alcuni suoi colleghi che avevano prestato soccorso sui luoghi del disastro. La mia sensibilità ne rimase profondamente colpita e turbata e con il tempo è divenuta una sorta di tragica ossessione”.

La mostra, dopo aver esordito in aprile nel paese simbolo della tragedia, Longarone (Belluno), verrà riproposta nella chiesa del Castello di Sarzano di Casina, con inaugurazione sabato 20 agosto alle ore 11 alla presenza, oltre che dei rappresentanti del Comune di Casina, anche del sindaco di Longarone, Roberto Padrin.

Resterà visitabile fino al 28 agosto, con apertura tutti i pomeriggi, escluso il lunedì, dalle 16 alle 19 e sabato e domenica anche dalle 10 alle 13, con ingresso libero.

Un importante appuntamento è in programma il giorno prima della chiusura, sabato 27 agosto alle ore 18, sempre nei locali della chiesa, quando il maestro Gianni Olivier, superstite della tragica vicenda, presenterà la sua testimonianza, arricchita anche di immagini, dal titolo Vajont. Storia di una catastrofe annunciata.

 

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