Home Cronaca Truffano online e poi sbeffeggiano, ma i carabinieri li beccano

Truffano online e poi sbeffeggiano, ma i carabinieri li beccano

20
0

Truffa on line

Artisti della truffa dalla faccia di bronzo! Questo il profilo di un uomo ed una donna crotonesi che oltre a raggirare le vittime omettendo di spedire quanto vendono online si fanno beffa della vittima, come accaduto a un malcapitato reggiano che, dopo aver chiesto contezza della mancata spedizione nonostante avesse pagato l’oggetto dei suoi desideri, una rara bottiglia di whisky da collezione, si è sentito rispondere via sms: “E’ una truffa, devi ringraziarci, bere fa male!”

I due sono stati identificati dai carabinieri della stazione di Baiso grazie a mirate indagini telematiche: l’uomo è risultato aver curato l’inserzione e i contatti con l’acquirente, che correvano via mail e tramite sms, mentre la donna risulta aver incassato i 220 euro che le sono stati accreditati  sulla sua Postepay per l’acquisto della bottiglia di whisky.

Con l’accusa di truffa i carabinieri hanno denunciato un 25enne crotonese con una sfilza di precedenti specifici e la complice 45enne sempre crotonese.

La vittima, un imprenditore 30enne reggiano, con l’intento di acquistare una rara bottiglia di whisky da collezione ha risposto ad un annuncio su un sito di e-commerce trovando il prezzo assolutamente conveniente.

Ha quindi versato l’importo richiesto pari a 220 euro tramite bonifico per poi scoprire di essere stato raggirato dagli stessi truffatori allorquando ha sollecitato la spedizione.

A questo punto si è presentato ai carabinieri della Stazione di Baiso formalizzando la denuncia per truffa.

Dopo una serie di riscontri tra il numero di telefono associato all’inserzione esca, l’IP del computer utilizzato per l’annuncio e la carta prepagata dove erano confluiti i soldi, i Carabinieri di Baiso catalizzavano le attenzioni investigative sugli odierni indagati nei cui confronti venivano acquisiti una serie di incontrovertibili elementi di responsabilità per i reati di truffa per le cui ipotesi di reato venivano quindi denunciati in concorso.