Riceviamo da Dario Bottazzi, segretario del Pd di Carpineti, e pubblichiamo.
-----
Alcuni mesi fa abbiamo evidenziato il grave ritardo con cui l’amministrazione di Carpineti ha avviato l’iter burocratico necessario per giungere all’affidamento di San Vitale e del Castello di Carpineti.
Purtroppo avevamo ragione e si sono dimostrate prive di fondamento tutte le rassicurazioni di circostanza del sindaco Borghi che, ricordiamo, aveva promesso di risolvere il problema entro Pasqua.
A fine giugno sono state bandite due distinte gare per la concessione del Castello e di San Vitale e, solo oggi, apprendiamo che sono andate deserte. Questo esito non ci stupisce poiché i bandi per l’affidamento delle concessioni sono stati pubblicati con un incomprensibile ritardo solo nella seconda metà di giugno e non hanno tenuto conto di alcuna logica di sostenibilità d’impresa.
Sin qui i cittadini e le associazioni che operano sul territorio hanno fatto tutto quello che era possibile per mantenere viva l’attenzione e l'interesse pubblico sui nostri beni storici e culturali. Ancora in questi giorni è solo la lodevole dedizione di alcuni volontari che rende possibile l’accesso al castello per qualche ora durante il fine settimana.
Proprio in virtù della buona volontà e dell’impegno di tutti, non possiamo nascondere la nostra preoccupazione per una stagione turistica che appare ormai irrimediabilmente compromessa con un impatto non trascurabile sull’economia locale.
La valorizzazione di San Vitale e del Castello di Carpineti, se sostenuta in modo adeguato da imprenditori di provata esperienza e capacità, può essere infatti una preziosa risorsa occupazionale.
Sono ormai numerose le amministrazioni che hanno ottenuto brillanti risultati seguendo questa logica nella promozione del territorio. Per esempio, il Comune di Quattro Castella ha saputo trovare nel Castello del Bianello l'occasione per costruire una interessante politica di sviluppo, con l'obiettivo di favorire la creazione di modelli d'impresa sostenibili e in grado di generare valore e occupazione. Questo ha consentito la creazione di una decina posti di lavoro stagionali, un risultato che, a nostro avviso, non è affatto trascurabile.
A Carpineti si è preferito invece spendere 60.000 euro per allestire una stanzetta pomposamente definita "museo lapideo" lasciando irrisolti notevoli problemi relativi all’accesso alle strutture che ci sembrano prioritari se vogliamo pensare concretamente alla loro valorizzazione.
Da quanto ha ci riportato il Sindaco, nonostante l’insuccesso delle gare, il Comune di Carpineti ha registrato comunque l’interesse di una nuova impresa che potrebbe farsi carico della gestione di Castello e San Vitale. Tuttavia, siamo ancora in una fase preliminare e sono ancora incerti l’esito, i tempi e i termini del possibile affidamento.
Auspichiamo che questa vicenda giunga ad una felice conclusione almeno entro la fine dell’estate, ma manterremo alto il livello di attenzione sul tema.
Gentile signor Bottazzi, quanta attenzione e quanto dispendio di energie all’operato di questa Amministrazione, come sempre (e da pidiessina mi viene sempre più da chiedermi come mai continuate a non preferire rendervi utili piuttosto che spendervi in continue polemiche che davvero – mi creda – stancano persino chi è della vostra idea politica). Una precisazione da chi a volte si è prodigata per mantenere viva l’attenzione sui beni storici di Carpineti: non solo la lodevole dedizione di alcuni volontari ha permesso l’apertura al pubblico del Castello, Lei non ha idea della turnazione degli assessori, del sindaco e del vicesindaco che trascorrono parte dei loro fine settimana sulla torre, non li ha mai visti? Forse non è mai salito fin lassù durante questi fine settimana? E’un peccato, mi creda, spero di vederla al più presto.
(Una contribuente)
Questo atteggiamento “tutto va male, è tutto da buttare, quando c’eravamo noi certe cose non succedevano”, forse dimentica tutte quelle situazioni che si verificavano al castello o a San Vitale con la precedente gestione. Non riuscivi a mangiare un panino se non avevi prenotato, il castello era in disordine e troppo spesso chiuso. E, parlo solo di questo aspetto, per carità di patria lascio perderne altri forse ancor più grossi. L’impressione è che da parte di un gruppo del Pd locale non si sia ancora accettata la sconfitta elettorale, ma soprattutto non si siano valutati i motivi del perchè è maturata. Forse troppa convinzione di essere invincibili? Circola voce che da parte di alcuni dei responsabili della federazione reggiana del Pd, questo atteggiamento sia stato decisamente criticato. L’opposizione va fatta in altro modo. Così si rischia di perdere altri elettori.
(Un ex elettore Pd)
Urla, il Pd di Carpineti, se però avesse lasciato in eredità qualcosa di buono forse oggi il Castello e San Vitale avrebbero maggior visibilità! Sui risultati potremo dibattere molto, ma sull’impegno anche in prima persona degli amministratori attuali mi sembra che non si possa muovere critica. A partire dalle manifestazioni matildiche, alla scorsa fiera di San Vitale, al presepe vivente, poche risorse a disposizione, ma tanto tanto impegno! I volontari alla causa turismo nel nostro paese, dei quali in qualche modo faccio parte, si stanno dando molto da fare perchè questa amministrazione li sta rendendo molto partecipi. Signor Bottazzi, aiuti anche lei il suo paese costruendo, non denigrando come sta facendo.
(Stefano)
Premessa: non sono un elettore PD. Lo dico subito, per evitare gli strali così comuni, in commenti a post politici. Detto questo, trovo, nei commenti in questo sito e in altri analoghi una strana concezione di democrazia, per cui la maggioranza governa e la minoranza plaude o collabora. Se le regole fossero queste tanto varrebbe non votare. Risparmiamo i soldi e andiamo avanti. È una concezione un po’ “turca” di democrazia, quella in cui non si deve disturbare il manovratore e un’idea davvero malata di dialettica, quella in cui si reagisce piccati a qualsiasi critica. Di solito chi reagisce così difetta di mezzi per controbattere. L’opposizione ha il dovere di opporsi. Ricordiamo tutti quanto fosse giustamente battagliero l’attuale vicesindaco di Carpineti nella sua veste di consigliere di opposizione, anche quando si trattava di speculare su un incendio o di rifiutarsi di prendere posizione contro casa Pound. Certo l’opposizione dovrebbe restare nel merito. Nel merito, appunto, mi sembra balzano paragonare il castello di Carpineti con Bianello, che non solo è intatto, ma è largamente restaurato. Come mi sembra bizzarro, avendo letto il bando, dire che non ci sono logiche di sostenibilità di impresa, sperando che il riferimento non sia all’errore pacchiano fatto nel precedente comunicato PD sul castello, dove si confondeva il primo anno di affidamento (ovviamente non solare) con i mesi rimanenti fino alla fine del 2016. E mi auguro che i problemi d’accesso alle strutture di cui si parla riguardino l’apertura e non, per esempio, la strada che conduce a San Vitale, che a mesi alterni qualche buontempone ha la geniale pensata di asfaltare. Nessuno discute il lavoro dei volontari o lo zelo con cui gli amministratori si sono dati da fare per tenere aperto il castello nei week end. Per altro non hanno fatto altro che ripetere quello che è già accaduto molti anni fa, all’apertura di San Vitale. Gli amministratori di allora fecero esattamente la stessa cosa. Però i bandi sono comunque arrivati tardi, lunghi per colmare una stagione che si svolgerà, ormai, con San Vitale chiuso e il castello quasi. Perché è indubbiamente lodevole che ci siano volontari all’opera, ma un visitatore che arriva in un luogo così bello ha il diritto di fare una visita guidata esperta, magari in lingua, se non è italiano e di ricevere risposte esaurienti dal punto di vista storico, artistico e architettonico. Avere il castello di Carpineti aperto significa promuovere e divulgare i motivi della sua esistenza nei secoli, non solo togliere il lucchetto a un cancello. D’altra parte l’attenzione alla cultura di questa amministrazione “festaiola” è, a essere gentili, superficiale. Le citate manifestazioni matildiche (!) ne sono un esempio luminoso. Le conseguenze, quindi, non devono meravigliare. Solo una nota ultima alla contribuente pidiessina, elettrice (o amica?) dell’attuale amministrazione di Carpineti. Visto il colore politico manifesto, in simboli, parole e atteggiamenti, di alcuni componenti dell’attuale maggioranza, direi che ha cambiato sponda con una certa libertà.
(RG)
Sono una cittadina di Carpineti, non ho mai avuto e non ho tessere di nessun partito. Amo il mio paese, pertanto sono interessata a tutto ciò che avviene. Ritengo che il ruolo dei cittadini e dell’opposizione sia quello di sollecitare l’amministrazione quando si verificano fatti che ne compromettono l’immagine. Sono dotata di buona memoria e vorrei ricordare che già in febbraio il PD segnalava il vuoto gestionale per i due monumenti più importanti: il Castello di Carpineti e la Pieve di San Vitale. Il sindaco, nella persona del signor Tiziano Borghi ne garantiva la riapertura estiva attraverso un contratto di concessione all’interno di una rete unica per la gestione dei castelli matildici (la rete che fine ha fatto?). A tutt’oggi la struttura del San Vitale non è fruibile e il castello è aperto solo nei fine settimana grazie all’opera meritoria di volontari, ma possiamo accontentarci di ciò? A sostegno di quanto appena scritto mi sento di spezzare una lancia in favore dell’amministrazione precedente. Io ricordo ancora l’anno 2010: Carpineti era diventato un palcoscenico culturale d’interesse nazionale. Da maggio a luglio si avvicendarono, nel mio paese, personaggi dello spessore di: Gian Carlo Caselli, Nicola Gratteri, Lella Costa, Massimo Carlotto, Umberto Ambrosoli, Marco Travaglio, Carlo Lucarelli, Ivano Marescotti e tanti altri di non minor importanza. Gli eventi si articolarono: alcuni al castello, altri alla pieve ed altri ancora in paese. Per accedere ai due presidi storici si poteva usufruire della navetta messa a disposizione dall’amministrazione. Negli anni a seguire ci furono altre presenze culturali di valenza anche internazionale come ad esempio Paolo Fresu, Ascanio Celestini. Io ho potuto godere di questa ricchezza, dispiace che qualcuno non abbia voluto approfittarne. Per concludere, comunque la si voglia mettere, abbiamo due presidi storici non completamente usufruibili, una presenza quasi storica: l’associazione calcistica del Sassuolo, ora in serie A, che l’amministrazione è riuscita a farsi sfuggire e che dire del parco matildico? Vedere per credere. Devo dire:”tutto va ben, madama la marchesa?”
(Perplessa)
Vivo a Carpineti da parecchi anni, sono molto orgogliosa del nostro territorio e dei nostri monumenti che confermano la nostra grande storia, sono anch’io molto dispiaciuta di sapere che il Castello e San Vitale non sono ancora fruibili per la mancata conclusione dell’iter di assegnazione, apprezzo l’impegno dei volontari e degli assessori/consiglieri volto a garantirne l’apertura nei fine settimana, ma credo che l’Amministrazione debba inventarsi qualcosa in più per far sì che questi luoghi siano aperti anche durante questa estate. A Carpineti non mancano le associazioni di volontariato, non manca la sensibilità dei cittadini per domandare un intervento straordinario e uno sforzo comune per far sì che queste ricchezze vengano apprezzate da tutti. Spiace constatare come non si riesca ad uscire dagli schemi politici, che sono ben rappresentati dai commenti precedenti, e vorrei ricordare che i bellissimi eventi del 2010, ai quali partecipavo con piacere, mancano anche a me, ma aimè occorre dire che costarono un sacco di soldi, che oggi non abbiamo più le risorse necessarie, si veda il mancato introito della discarica e l’eredità del Don Cavalletti che chiude con un disavanzo di circa 380mila euro. Ogni tanto rispunta la vicenda Sassuolo, che se fossimo intellettualmente onesti dovremmo inquadrare in un ambito molto più grande e domando: quante squadre di serie A si preparano in Appennino? Ci dimentichiamo che le scelte sono dettate dall’agenzie pubblicitarie, dagli sponsor ed altro? Chiudo dicendo, facciamo tutti quadrato, dimentichiamoci anche i colori politici, per il bene del nostro bellissimo paese.
(Amareggiata e fiduciosa)