VETTO (15 luglio 2016) - Torna d'attualità il futuro occupazionale della Sadon di Vetto, l'unica azienda ceramica della media Val d'Enza che offre lavoro a una novantina di persone di diversi comuni. Lo si apprende da una nota della Rsu della Filctem Cgil che informa come ci sia "attesa e preoccupazione per la situazione riguardante l’assetto societario ed il futuro industriale e occupazionale della Ceramica Rondine, importante gruppo ceramico con stabilimenti sia in provincia di Reggio Emilia (a Rubiera e a Vetto) che in provincia di Modena, con un complessivo di circa 300 operai occupati tra tutte le unità operative industriali". Infatti è stato convocato per il giorno 20 luglio 2016, tra tutte le componenti societarie dell’azienda (famiglia Giacobazzi e l’azienda turca Seramiksan) , il secondo appuntamento riguardante il rinnovo del consiglio di amministrazione che dovrà fare luce sul prossimo assetto societario e quindi sul futuro industriale della Rondine.
"Già da diverso tempo - spiega la Filctem Cgil - ci stiamo confrontando insieme alle istituzioni in merito ad alcuni importantissimi aspetti non ancora chiariti tra i quali sicuramente un posto di assoluta priorità è occupato dall’assetto societario non ancora definito. Altri elementi importanti della discussione riguardano la pianificazione di investimenti sullo stabilimento di Rubiera , anche questi non ancora deliberati, e il futuro dello stab. Di Vetto (ex. Sadon), sul quale pende come una spada di Damocle la scadenza del contratto di affitto nel giugno 2017, effettuato dall’Azienda stessa con il Fallimento della ex. Ceramica Sadon. Affitto che non potrà più essere prorogato . Auspichiamo e rivendichiamo il raggiungimento in tempi brevi una soluzione che garantisca un futuro industriale e occupazionale per tutti i lavoratori".
Due anni fa tutti i sindaci della montagna fecero un appello per il mantenimento dell'occupazione nel polo vettese definito "irrinunciabile attività produttiva".