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Sanità, altri 14 milioni di euro per Reggio Emilia

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Il dettaglio di tutti gli investimenti è stato illustrato questa mattina a Palazzo Allende dallo stesso presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, insieme al presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, al sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, ai direttori generali di  Azienda Usl di Reggio Emilia e Azienda ospedaliera “Santa Maria Nuova” Fausto Nicolini e Antonella Messori, al direttore generale a Sanità e Politiche sociali della Regione Emilia-Romagna Kyriakoula Petropulacos e alla Presidente della onlus CuraRe Deanna Ferretti.

“Veniamo dallo straordinario approdo del lavoro sinergico che ha regalato alla nostra comunità il nuovo Centro Oncoematologico, ma queste cifre e questi progetti confermano  la qualità di una programmazione complessiva che va ben oltre il Core, grazie anche all’ottimo e proficuo lavoro  della Conferenza territoriale sociale e sanitaria di concerto con la Regione – ha esordito Giammaria Manghi, che in veste di presidente della Provincia di Reggio Emilia presiede anche la Ctss -  A Reggio siamo tutti  impegnati a realizzare un modello che si basa sulla prevenzione, sulla prossimità  con le Case delle salute e sulla qualificazione costante di tutte le strutture ospedaliere. Questo grazie a un dispiegamento di risorse che, CoRe a parte, solo dalla seconda metà del  2015 al 2017 è pari a  80 milioni: 35 per il Santa Maria Muova, tra cui i 25 del MiRe, quasi 50 milioni per l’Ausl”. “Il CoRe non è dunque una cattedrale nel deserto, ma si inserisce in un contesto armonico che punta a una sanità di sempre maggiore qualità”, ha concluso Manghi ricordando anche come la Ctss stia lavorando “senza fibrillazione e con grande linearità a tutti i livelli,  insieme all’assessore regionale Venturi, al progetto di fusione delle due aziende sanitarie, che dovrebbe concludersi per la fine del prossimo anno”.

 

“Continuiamo a investire nel sistema sanitario regionale dell’Emilia-Romagna, già uno dei migliori al mondo - ha detto  il presidente della Regione, Stefano Bonaccini  - Chi parla del fatto che disinvestiamo si dovrebbe ricredere: noi ampliamo e miglioriamo gli spazi, rinnoviamo dotazioni e strumentazioni tecnologiche, apriamo nuovi centri di cura e ricerca, che sono vere eccellenze, e potenziamo al tempo stesso la rete dei servizi territoriali: penso alle Case della salute che sono già un’ottantina in tutta l’Emilia-Romagna”.

“A Reggio Emilia l’emozione provata con l’inaugurazione del CoRe, la rivivremo presto con il MiRe, i cui primi due lotti sono pronti a partire, altro positivo esempio di partecipazione collettiva”, ha aggiunto Bonaccini sottolineando con soddisfazione “la sfida, che stiamo vincendo e prima del previsto, delle liste d’attesa, con i tempi riportati entro i 30 o 60 giorni, a seconda delle prestazioni, nel 98% dei casi”.

 

“La sanità pubblica reggiana attraversa una fase storica, per certi versi rivoluzionaria – ha aggiunto il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi – Mettiamo in campo investimenti massicci, senza precedenti, puntando - nella cura delle persone - sulla ricerca, sull'innovazione, l'eguaglianza e l'equità, mettendo al centro i più deboli. Sulla base di un progetto strategico di comunità, che coinvolge le istituzioni locali, la Regione e le migliori risorse del territorio su obiettivi condivisi, gli investimenti si concentrano sulle indispensabili infrastrutture e sull'offerta sanitaria di eccellenza, così come sull'aggiornamento tecnologico e sulla ricerca: penso all'Irccs, al CoRe e al MiRe. Gli sforzi danno concretezza alla crescita e alla valorizzazione del capitale umano, alle professioni della sanità, alla qualità del lavoro e delle relazioni delle 7.000 persone che operano nel settore socio-sanitario reggiano: un bene preziosissimo e indispensabile, senza il quale nulla sarebbe possibile.

“A tutto questo – ha concluso il sindaco – si affianca la notevole attenzione, sul piano economico e strategico, a quella che possiamo definire la sanità di prossimità, il lavoro di cura e assistenza sempre più capillare sul territorio, di cui le nuove Case della salute sono l'esempio concreto ed emblematico, con un apporto che si traduce, oltre che in benessere e prevenzione, anche in sicurezza sociale in senso lato".

 

La direttrice generale dell’Azienda ospedaliera “Santa Maria Nuova” Antonella Messori ha quindi illustrato i tanti progetti relativi alla qualificazione dell’arcispedale, partendo dal CoRe recentemente inaugurato “nel quale, ultimati i collaudi, proprio in questi giorni inizieremo i trasferimenti delle attività  occupando da subito secondo, terzo e quarto piano, mentre ai primi di settembre trasferiremo le attività chirurgiche al primo piano e a fine anno l’endoscopia digestiva al piano-terra”.

Proprio gli spazi lasciati vuoti dalle strutture del nuovo CoRe consentiranno “una profonda riorganizzazione di tutto il Santa Maria Nuova grazie a una rimodulazione delle degenze chirurgiche e internisti che alla quale hanno collaborato tutti i professionisti – ha aggiunto Messori - e che vedrà ad esempio la geriatria  abbandonare il corpo A del monoblocco storico, che verrà destinato a studi e ambulatori, per migliorare in modo sostanziale accoglienza e assistenza”.

Poi, ovviamente, c’è il prossimo ambizioso obiettivo rappresentato dal MiRe, “una proposta nata nel 2011, con il sostegno di Assemblea legislativa regionale e Provincia, per rispondere all’inadeguatezza logistica del Santa Maria nuova e per rispondere ai nuovi bisogni in tema di salute materno-infantile”, ha concluso Messori ricordando “anche in questo caso il fondamentale sostegno della onlus Curare che con grande determinazione e impegno ha sostenuto il MiRe, lo ha fatto conoscere ai cittadini e ha raccolto i fondi necessari per la progettazione”. Già finanziati con 25 milioni i primi due dei tre lotti, per maggio 2017 è prevista la gara per l’assegnazione del progetto esecutivo”.

 

Il direttore generale di  Azienda Usl di Reggio Emilia Fausto Nicolini ha infine ricordato i tanti lavori in corso o da poco ultimati negli altri cinque ospedali della provincia reggiana: “Negli ultimi 15 anni abbiamo investito 140 milioni di euro per riqualificare la rete delle strutture ospedaliere – ha detto -   A Castelnovo Monti, dove abbiamo appena inaugurato l’area day surgery e i poliambulatori con un investimento da 2,5 milioni, e  a Scandiano il lavoro è già stato completato; entro la fine del prossimo anno chiuderemo anche tutti gli altri cantieri relativi a Correggio, Montecchio e Guastalla, dove comunque è appena stato ultimato il nuovo laboratorio, cantieri che hanno subito ritardi a causa di fallimenti o concordati che hanno coinvolto le ditte assegnatarie dei lavori”.

Per quanto riguarda invece la riqualificazione dei Distretti sanitari, completati di recente, per 16,4 milioni, il Centro distrettuale di Montecchio Emilia, la Casa della salute di Puianello, i Luoghi di Prevenzione a Villa Rossi al San Lazzaro e due Case della salute a Reggio Emilia (Nord e Ovest), già operative, ma che saranno inaugurate a breve. “Tra dicembre e la fine del prossimo anno – ha concluso - è invece prevista l’ultimazione  di lavori per altri 12 milioni, relativi alla ristrutturazione del Distretto e dei  servizi territoriali Castelnovo Monti e  alla realizzazione della Casa della salute di Castellarano, del Centro di odontoiatria in via delle Ortolane e delle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) sempre a Reggio”.