Montagne situate sulla cresta di frontiera, si raggiungono dal Col Collon entrambe lungo il filo della cresta NO. Il Mont Brulè si presenta come una montagna imponente e ardita, con una cresta nevosa che dal Col Collon sale fino alla cima, scavalcando la Punta Kurz, così denominata in onore e ricordo del grande alpinista e ingegnere topografo svizzero Marcel Kurz. Mentre Brulè sembra che derivi da “braulé” o “breuil” termini di origini celtiche che indicavano piano paludoso.
Ritrovo e partenza con auto proprie presso la sede CAI alle 5,00 e a Reggio Emilia alle 6,00. Arrivo a Place Moulin (m. 1980) alle 12 (450 km). Verso le 13 inizieremo la salita per il rifugio.
Itinerario 1° giorno
Dal parcheggio prima della diga, si segue inizialmente la stradina sterrata che porta al Rifugio di Prarayer, sulla sinistra del lago artificiale, dopo qualche centinaio di metri, si abbandona la strada sterrata e si prende un sentiero che si dirama a sinistra (segnavia e indicazioni per il rifugio Collon). Il sentiero sale gradualmente nel bosco, con una serie di tornanti fino a raggiungere una strada sterrata e gli alpeggi di Greysemma 2128 m. e di Arpeyssaou 2114 m. Si prosegue quindi lungo il sentiero che sale a mezzacosta, incontrando un bivio a destra, che va trascurato, per proseguire la salita sul ramo di sinistra, inoltrandosi nel primo tratto della Comba d’Oren. Salendo nel vallone si incontrano l’Alpe d’Oren 2161 mt e le Baite Garda 2211 mt, poi ci si sposta verso destra, puntando ad un ponte in legno. Superato il ponte il sentiero riprende a salire sulla destra, supera una ripida pietraia con una serie di serpentine e raggiunge un ampio pianoro detritico nei pressi di un laghetto. Qui il sentiero si tiene inizialmente al centro del vallone, poi volge a destra, avviandosi verso una ripida bastionata rocciosa, che si deve risalire con l'aiuto di catene e pioli metallici ancorati sulla roccia, fino ad un grosso ometto, ben visibile dal basso (attenzione se questo tratto è bagnato o innevato). Proseguendo nel pianoro, il sentiero si porta gradualmente a sinistra, verso i ben visibili rifugi Col Collon 2818 mt e Nacamuli 2828 mt. Cena e pernottamento.
Itinerario 2° giorno
Sveglia ore 5,00 e partenza ore 6,00. Dal rifugio si ridiscende leggermente, poi si trova una traccia nella pietraia, qui si piega a sinistra per risalire la parte terminale della Comba d’Oren. Prima si sale sulla sinistra, su terreno detritico (o innevato) sempre su ottimo sentiero, fino a raggiungere la conca terminale del vallone, qui il terreno diventa decisamente più ripido e una rampa di pietrame (o neve) conduce all’ampia spianata del Col Collon 3114 mt. Dal colle si deve salire un pendio nevoso abbastanza ripido che porta ad una spalla, a quota 3400 mt, dove ha inizio la cresta NO vera e propria. Si prosegue ora lungo il filo di cresta, inizialmente larga e arrotondata, che diventa gradualmente più affilata in vista dell’anticima. Si prosegue ora sul filo più aereo fino a raggiungere la vetta della Punta Kurz 3496 mt. Si scende ora abbastanza ripidamente ad una sella posta tra le due cime, quindi si riprende a salire, la cresta diventa più affilata e aerea (attenzione alle eventuali cornici che sporgono a sinistra) fino a raggiungere la vetta del Mont Brulè 3591 mt (ore 3,00 dai rifugi Nacamuli – Collon, indicative). In discesa si segue a ritroso lo stesso percorso di salita, fino alla diga di Place Moulin.
Dislivello: 1° giorno: mt 850 – 2° giorno: in salita mt 900; in discesa mt 1.750.
Difficoltà: 1° giorno EE – 2° giorno PD-
Durata: 1° giorno 3,30 ore ; 2° giorno 7/8 ore.
Abbigliamento necessario: scarponi da alta montagna - pile o maglione - calzoni adeguati - giacca a vento - cappello di lana e guanti - un ricambio completo da usare in rifugio - borraccia - qualcosa da mangiare sempre nello zaino - occhiali da sole - creme protettive - cerotti per vesciche - medicinali personali - sacco a pelo o sacco lenzuolo e tessera CAI.
Attrezzatura: imbraco, ramponi, piccozza, un paio di cordini, due moschettoni a ghiera, casco.
Importante: è indispensabile un buon allenamento, passo sicuro, ovviamente assenza di problemi di vertigini ed una buona familiarità nell’utilizzo dell’attrezzatura. L’ascesa alle due montagne è un itinerario d’alta quota, e le difficoltà possono variare sensibilmente a seconda delle condizioni meteo. E’ prevista l’assicurazione obbligatoria per i non soci (assicurazione per l’intervento del Soccorso alpino € 2,5 e assicurazione contro gli infortuni - € 6 o € 12 - a seconda del tipo di massimale prescelto). Il programma descritto è di massima, e potrà subire delle variazioni.
Per informazioni ed iscrizioni: Enzo Rizzo 340.27.04.513.
Gita bellissima e ben organizzata, valle stupenda, consigliata.
(Paolo)