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Controlli a tappeto della Polizia stradale su un Appennino attraversato da centinaia di motociclisti

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polFine settimana di intensi controlli per la Polizia stradale reggiana, che ha vigilato con numerose pattuglie sulle principali arterie provinciali e sul tratto di competenza autostradale, ma con particolare riguardo alle strade di montagna, letteralmente prese d’assalto da numerosi motociclisti.

Tra sabato e ieri i controlli della Polstrada - che hanno visto partecipare anche due pattuglie della Polizia provinciale - hanno consentito di fermare ed identificare ben 540 centauri molti dei quali provenienti da oltre provincia.

Poco più della la metà dei motociclisti fermati erano residenti in provincia o in quelle limitrofe, mentre i restanti provenivano dalle regioni confinanti: diverse decine i centauri lombardi che, diretti nelle località turistiche liguri e toscane, hanno scelto la strada statale 63 per valicare e fermarsi a cercare ristoro lungo i centri abitati dell’Appennino.

L’attività di prevenzione svolta dagli uomini della Polstrada (visti anche i recenti eventi infortunistici che hanno riguardato proprio i veicoli a due ruote) ha permesso di fermare amministrativamente otto motociclette risultate non in regola: due per mancata copertura assicurativa, quattro per l’eccessiva targa inclinata o non visibile perché coperta e due per avere omesso la prescritta visita di revisione.

Diversi conducenti, inoltre, sono stati colpiti da contravvenzione in quanto ai rispettivi veicoli era stato volontariamente asportato l’impianto di abbattimento dei rumori (il cosiddetto db-killer), mentre altre moto avevano montato pneumatici col battistrada pressoché inesistente col grave rischio di compromettere la stabilità del mezzo. Fra le violazioni maggiormente riscontrate anche l’omesso obbligo di circolare sulla destra della strada e persino la circolazione non consentita con la targa prova.

I controlli della Polstrada reggiana proseguiranno anche nelle prossime settimane e la raccomandazione è quella di tenere il veicolo a due ruote efficiente in ogni sua parte, adottando tutte le cautele necessarie ad evitare incidenti stradali e nel pieno rispetto del codice della strada.

 

3 COMMENTS

  1. A nome mio personale e soprattutto della Federazione Motociclistica Italiana che ho l’onore di rappresentare, tutta la riconoscenza e la gratitudine alle forze dell’ordine, con particolare riferimento al personale del Distaccamento della Polizia Stradale di Castelnovo ne’ Monti comandato dal Sostituto Commissario Rocchi. Circolare con pneumatici lisci e consunti, senza db/killer negli scarichi, con targhe inclinate anche fino a 65° e magari sprovvisti pure di regolare assicurazione significa non solo commettere evidentissime ed inammissibili infrazioni a quella “legge” dello Stato denominata “Codice Stradale”, ma soprattutto creare situazioni di assoluta pericolosità, con tutte le conseguenze del caso, per sè e per gli altri utenti della strada. Oltre a porsi fuori da un motociclismo serio e responsabile che rappresenta una passione davvero stupenda ed impagabile. Poi, certamente, occorre fare di più per mettere in sicurezza la rete viaria; ma la vera “messa in sicurezza” è quella di sanzionare senza appello quei “furbetti”, per non dire altro, che solo perché indossano una tuta di pelle, hanno lo scarico aperto, la targa inclinata per non farsi “beccare” dai multavelox, magari pure un pneumatico posteriore di provenienza coreana da 35 euro non omolgato (!) e 150 cavalli sotto al sedere, si credono legittimati a credersi dei Valentino Rossi. Ammesso e non concesso poi che sappiano o si rendano conto di cosa significa gestire simili potenze su normali strade aperte al traffico. Fortunatamente tutti costoro rappresentano una minoranza nella grande, seria e responsabile famiglia dei motociclisti, peraltro tutelata dal fattivo ed incessante lavoro di prevenzione ed educazione delle forze di Polizia e Pubblica Sicurezza.

    (Paolo Comastri, delegato provinciale FMI)

    • Firma - Paolo Comastri Del.to Prov.le FMI
  2. Desidero ringraziare chi tutela ogni giorno la nostra vita da taluni motociclisti che hanno, senza ombra di dubbio, scambiato la martoriata strada statale 63 per un circuito. Condivido le affermazioni del signor Comastri quando dice che si tratta di una piccola parte, ma è proprio questa che mette a rischio la nostra incolumità. Ben vengano dunque i controlli della nostra Polizia Stradale e come ho potuto vedere anche la collaborazione di altre forze di polizia. Grazie.

    (C.S.)

    • Firma - C.S.
  3. Da motociclista sono molto grato alle forze dell’ordine che nel weekend passato hanno controllato tanto motociclisti (tra cui il sottoscritto), andando a scovare il furbetto di turno. Purtroppo per la stupidità di pochi viene etichettata l’intera categoria. Mi chiedo però se allo stesso tempo, con il notevole spiegamento di risorse che si è sfruttato, non fosse stato possibile controllare anche altri atteggiamenti molto più pericolosi di tantissimi automobilisti. Perché come è vero che non avere un dB-killer è un’infrazione, di certo è molto più pericoloso l’automobilista che parla al cellulare o manda messaggi sms! Purtroppo ho come l’impressione che i controlli di domenica siano legati agli accadimenti del giorno precedente, mi auguro che non sia così è che i controlli siano più vasti e capillari anche nei mesi a venire.

    (Daniele Poncemi)

    • Firma - Daniele Poncemi