BOLOGNA (29 giugno 2016) - Quello che non ti aspetti, forse, è che un (ex) Consigliere comunale del nostro Appennino (Baiso, nella fattispecie) possa diventare assessore... in un capoluogo di regione (Bologna, il nostro!).
Accade con Bruna Gambarelli fresca di nomina come assessore alla Cultura del Comune di Bologna, indicata come "civica" dal confermato sindaco Virginio Merola che, in merito alla composizione della Giunta, ha dichiarato: "Almeno quattro persone che non aderiscono a nessun partito, ma ad una idea di città". E' il caso del neo assessore di origini montanare.
Per la precisione Bruna - che è anche amica del regista Chicco Salimbeni - avrà le deleghe alla Cultura e al progetto nuove centralità culturali nelle periferie. Nata a Sassuolo (Mo) da genitori di Baiso, nel 1967, vive a Bologna dove si è laureata al Dams. Nel 1994 ha fondato con Fabio Del Zozzo l’Associazione "Laminarie", della quale è direttrice artistica, e con la quale nel 2009 ha vinto il bando del Comune per la gestione dello spazio "Dom la cupola del Pilastro", nel quartiere San Donato - un quartiere bolognese particolarmente difficile, fatto di case popolari e "concentrazione" di immigrazione sin dagli anni Sessanta -. Tra gli speciali, premio anche al prestigioso Premio Ubu (2012) con questa motivazione: “Dom di Laminarie, spazio che lavora sui confini tra produzione in residenza e ospitalità, tra città e periferia, tra migrazione e memoria, tra infanzia e età adulta, tra ricerca teatrale e ascolto dell’ambiente circostante al quartiere Pilastro di Bologna”.
Nel 2004 è stata eletta nel Consiglio comunale di Baiso (RE). Nel 2014 si candidò per le regionali nella lista di Franco Grillini, Emilia-Romagna Civica. Dal 2008 è docente di Pratica e Cultura dello Spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Auguri di buon lavoro, Bruna.
(Luchino)
Buon lavoro zia, un abbraccio.
(Gaia e Sara)
La motivazione che citate è quella della vittoria nella categoria dei premi speciali 2012 del prestigioso Premio Ubu (http://www.ubuperfq.it/fq/index.php/premi-ubu/premi-ubu-2012) e non del bando del Comune di Bologna. Donna molto intelligente, Bruna, oltre che dotatissima di capacità politiche e diplomatiche. Al Pilastro ha fatto un gran lavoro e con la sua compagnia teatrale Laminarie ha portato i suoi spettacoli ed esperienze artistiche per tutto il mondo. Quando venne al Bismantova, una decina di anni fa, passò inosservata ai più, nonostante la sua esperienza fosse già stata parzialmente storicizzata nell’ambito del cosiddetto teatro di ricerca della “Generazione anni ’90” (in volumi quali “Nuova Scena Italiana” e nell’annuario dello spettacolo “Il Patalogo”). Le auguro di riuscire a lavorare proficuamente per una città che ha un enorme bisogno di rilanciarsi con proposte e attività culturali non equivoche, senza quindi incappare in iniziative della serie, ad esempio, “Street Art – Banksy & Co.”: contestata mostra che, difatti, è stata giustamente punita da risultati poco lusinghieri. In bocca al lupo Bruna e, dunque, viva il lupo.
(Damiano Pignedoli)
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Corretto. Grazie della puntualizzazione. (red)
Lieto della correzione nel pezzo, «red», ma già che ci siamo: non esiste «il premio “Dom la cupola del Pilastro”» come avete lasciato scritto nelle due righe sotto il titolo. Lo spazio Dom (http://www.domlacupoladelpilastro.it/), come detto, è stato insignito di un premio speciale nell’ambito di quello che è considerato il più importante riconoscimento del teatro italiano, per il quale ho lavorato per sei anni come membro dell’organizzazione. Tra l’altro, Bruna e il suo staff di Laminarie l’hanno vinto l’anno dopo che sono andato via da lì, quindi senza rischio alcuno che potessi influenzare la giuria per insano amor d’Appennino!
(Damiano Pignedoli)