E’ stata approvata all’unanimità nella seduta odierna del Consiglio regionale la risoluzione presentata dal consigliere Yuri Torri (Sel) che chiedeva alla giunta di attivarsi per garantire risorse e tempistiche chiare per quanto riguarda il completamento dei cantieri sulla statale 63.
In particolare, i problemi principali riguardano la variante Ponte Rosso a Castelnovo ne’ Monti, ancora in attesa dei finanziamenti necessari per avviare i lavori del secondo stralcio, la variante Bocco-Canala a Casina e il tratto a valle del Bocco.
“I cittadini dell’Appennino – ha evidenziato Torri - da quattro anni continuano a vivere disagi quotidiani causati dai lavori in corso che sarebbero già dovuti essere conclusi e che invece ancora oggi hanno tempistiche incerte”.
“E’ fondamentale – ha proseguito Torri – che la Regione si attivi, insieme ad Anas e Provincia di Reggio Emilia, per reperire i finanziamenti necessari per il completamento del secondo stralcio della variante Ponte Rosso e per aprire, assieme agli enti locali interessati, un tavolo di confronto con Anas che giunga a stabilire tempistiche precise di ultimazione della variante Bocco-Canala e che verifichi il rispetto da parte dell’azienda che gestisce l’appalto dei contratti in essere nei confronti di lavoratori e fornitori”.
“E’ positivo l’impegno assunto in Regione che risponde a parte delle incertezze sulla situazione situazione attuale e d’altra parte apre ad un lavoro sistematico di progettazione e realizzazione di ulteriori interventi sul tratto appenninico (in particolare Bocco-Bettola)".
“In un momento di riassetto istituzionale come quello attuale, in cui le province non hanno più lo stesso ruolo che avevano un tempo – ha concluso Torri – è necessario che la Regione avvii tavoli di lavoro in modo sistematico riguardo i principali interventi infrastrutturali ancora in corso d’opera o da avviare e con l’approvazione di questo documento si è fatto un passo in avanti in questo senso”.
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Aggiornamento 22 giugno 2016 ore 19,25
Pubblichiamo una nota che proviene dalla Lega nord (Gabriele Delmonte)
“La regione verifichi lo stato del finanziamento da parte della Provincia di Reggio Emilia in merito al completamento della variante di Ponte Rosso a Castelnovo ne’ Monti, soprattutto a fronte dei fondi ottenuti dalla vendita dei magazzini ex-Car e, in caso di esito negativo, si attivi per sostenere la Provincia e Anas nella ricerca dei finanziamenti necessari”.
Lo ha chiesto alla giunta Bonaccini il vicecapogruppo della Lega nord in via Aldo Moro, Gabriele Delmonte, puntando l’attenzione sull’importante progetto di miglioramento della strada statale 63 (quella che collega Reggio Emilia con il Passo del Cerreto).
“L’opera che vede in campo Regione, Provincia e Comune di Castelnovo ne’ Monti, ha un costo complessivo di 8.900.000 euro diviso in due lotti – spiega Delmonte – con la finalità di bypassare un brutto tratto di strada all’ingresso del Comune, denominato appunto Ponte Rosso. I lavori sono iniziati nel 2012 e il primo stralcio, di 5.400.000 euro, è stato completato nel 2014 con i fondi di Anas e il contributo della Regione di 3.100.000 euro. Nei mesi seguenti e per tutto il 2015 – continua Delmonte - si è atteso invano l’arrivo degli ulteriori finanziamenti da parte della Provincia per ultimare l’opera. Soldi che la Provincia aveva considerato contando su dismissioni patrimoniali e su un contributo statale, che poi ha dichiarato non più disponibile”.
“Nell’ottobre 2015, però, la stessa Provincia di Reggio Emilia ha provveduto a vendere all’asta i magazzini ex-Car, lungo la via Emilia, e in quell’occasione il presidente Manghi aveva affermato che la somma incassata, circa 1.650.000 euro, sarebbe servita 'per finanziare opere indispensabili per il territorio [..] tra queste confermiamo come priorità, per rilevanza strategica e urgenza, il secondo stralcio della variante di Ponte Rosso a Castelnovo ne’ Monti'”.
“Ad oggi purtroppo – attacca il vicecapogruppo del Carroccio - i lavori per il secondo stralcio sono ancora fermi e la viabilità nella zona della rotonda della Croce, da cui parte il primo stralcio, è condizionata fortemente dalla presenza dell’inutile (almeno al momento) rotatoria. Come se non bastasse l’impresa che ha vinto in prima istanza l’appalto ha annunciato lo stato di cassa integrazione a zero ore per tutti i dipendenti poche settimane fa e il transito di mezzi pesanti sulla rotonda della variante continua a creare disagi”.
“Per questo - ha aggiunto – non possiamo più aspettare ma è il momento che la Regione scenda in campo direttamente per risolvere una situazione paradossale dove la toppa male applicata rischia di fare più danno del buco”.
"Purtroppo però - ha concluso - in aula la sinistra ha preferito non affrontare il problema e con la scusa che la Provincia è un altro ente indipendente dalla Regione, ha bocciato la mia richiesta con la spaccatura di Sel (il consigliere Torri si è astenuto mentre il capogruppo Taruffi ha votato contro). Il risultato? L'opera rimarrà incompiuta e a farne le spese saranno ancora una volta i contribuenti, questa volta è proprio il caso di dirlo: cornuti e mazziati".
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