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Loro hanno uno scopo. Recuperare il valore del suono manuale delle campane

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Hanno tutti meno di trentanni, anzi la maggioranza meno di venti. E' il nenoato Gruppo Campanari che, in crinale, ha il compito di "recuperare il valore del suono manuale delle campane". Domenica 12 giugno si è svolto a Fontanaluccia, comune di Frassinoro (Modena) ma ecclesiasticamente dipendente dalla Diocesi di Reggio Emilia Guastalla, il “IV raduno dei suonatori di campane” organizzato dall’associazione culturale “Fons lucis”, presieduta da Nicola Gigli, che è stata costituita nel luglio 2015, comprendente tra le sue numerose  finalità la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale del territorio e anche della parrocchia di Fontanaluccia, ma anche della limitrofa Gazzano.

Autorità e campanari da diverse zone italiane erano quindi presenti a questo singolare evento, ottimamente organizzato nel piccolo borgo montano che si affaccia sulla valle del torrente Dolo. Qui lussureggianti boschi di querce unitamente a rarrissime qualità di castagni, impiantati da Matilde di Canossa, caratterizzano il paesaggio e quasi spontaneo viene il collegamento con “L’ora di Barga” di Giovanni Pascoli: “… il suon dell’ore viene col vento dal non veduto borgo montano: suono che uguale, che blando sale, come voce che persuade…”.

E ha persuaso davvero quest’anno l’associazione organizzando questo raduno di suonatori di campane per ricordare il 120° anno di fusione dei sacri bronzi.

Tra gli intervenuti nella giornata coordinata da Veronica Bimbi e Gabriele Arlotti, il parroco don Luigi Ferrari, la presidentessa della Federazione nazionale suonatori di campane, Eles Belfontali, l’ispettore di campane e campanili  Giuseppe Bernini, il sindaco di Frassinoro Elio Pierazzi, il rappresentante del Comune di Modena, Walter Stella, lo scultore di fama internazionale Dario Tazzioli che ha prodotto in serie unica e limitata dei bassorilievi aventi come soggetto proprio le campane di Fontanaluccia. Anche la presentazione di un’opera letteraria: “La sinergia che rese le campane perfette - l’eco melodioso racchiuso in un abbraccio” di Silvia Gigli, un’ opera che racconta in forma romanzesca la fusione delle campane ancora presenti sulla torre.

La torre campanaria di Fontanaluccia vanta un quarto di campane  di indiscusso valore, fuse dell’antica premiata fonderia Bimbi di Fontanaluccia nel 1896, bronzi  che furono salvati dalla razzia tedesca a scopo bellico, durante la seconda guerra mondiale, dall’intervento personale dell’allora vescovo monsignor Brettoni.

L’arte campanaria locale, sin dai tempi antichi, è sempre stata il riferimento temporale, liturgico, cerimoniale, avvertivo, agricolo e meteorologico per la vita dell’intero paese.

Animazione dei cori “VociLassù” e “Voci nel Vento” e naturalmente concerti dalla cella campanaria, visibili su grande schermo, del suono manuale delle campane da parte dei gruppi presenti, soprattutto dalla Toscana.

(Ubaldo Montruccoli)

 

2 COMMENTS

  1. Complimenti ragazzi! E’ stata davvero una giornata unica e indimenticabile. E’ bello vedere la passione che mettete nel tenere viva e promuovere una tradizione così antica che pian piano si sta perdendo, sopraffatta dal suono freddo e asettico dei cellulari. Per tutta la valle ha riecheggiato il suono dei bronzi riportando la mente a emozionanti ricordi. Grazie!

    (Un abitante della valle)

    • Firma - Un abitante della valle