Ha cantato l'Appennino e le sue bellezze, Marta Alberti. La salutiamo con questa "foto del giorno".
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Dal suo profilo Facebook:
Buongiorno,
oggi uso le mani di mio figlio per dare un ultimo caro saluto a tutti.
Ieri sera attorno le 22,30 la mia aorta ha deciso di farmi un scherzetto, e dopo varie tentativi per provare a tamponare, alle 2 di questa mattina ho deciso di fare basta, per che era ora di raggiungere in cielo il mio caro, unico, e amato marito Sergio.
Ora finalmente, come negli ultimi 8 anni ho sempre voluto, sono qui con lui, siamo riusciti a riunirci e questa volta sarà per sempre! Mi dispiace essermene andata senza darvi un preavviso, avrei voluto salutarvi tutti, uno a uno, ma non c’è stato il tempo, e purtroppo so che per questo alcuni di voi soffriranno, mi scuso, so già che mi mancherete tantissimo, e che anch’io mancherò tantissimo a qualcuno di voi, spero che un giorno ci rincontreremo tutti per fare una grande festa, e essere forse davvero tutti felici.
Vi abbraccio forte e spero tanto di avervi lasciato anche qualcosa di buono, spero che le cose negli anni scritte, oltre a un filo di malinconia, vi possono portare anche un filo di allegria... Vi voglio un mondo di bene!
“Quando”: E quando me ne andrò suonate a festa nessuna lacrima dovrà esser versata, per una vita stanca e tormentata.
E quando me ne andrò, cantate a festa, vi sarà grata l’anima mia, lasciandovi una rosa e una poesia.
Siate sereni che forse avrò la pace, mi basterà una carezza di vento e due piccole ali d’argento. (Marta Alberti)
E così te ne sei andata, carissima Marta, poetessa dell’Appennino e delle piccole cose che facevano palpitare la tua anima sensibile. E anche la nostra. Ieri mattina, quando Edda mi ha telefonato per comunicarmi la tristissima notizia della tua morte, “non è vero”, ho detto, “non ci posso credere”. E per tutto il giorno il pensiero di te non mi ha mai lasciato e ho letto tante tue poesie da “Semi d’amore”, quel piccolo libro che ha in copertina la foto della tua bimba piccola e che è bellissimo. Dovevamo incontrarci, ti avevo promesso che ti avrei parlato di persona de libro “Lettere al mittente”, il racconto straziante della malattia e della morte di Sergio, il grande amore della tua vita. Non abbiamo fatto in tempo e succede tante volte nella vita di non fare in tempo, ma ci eravamo confidate il grande dolore che tormentava entrambe, rimandando il nostro incontro alla buona stagione. Penso allo smarrimento e al dolore dei tuoi figli, Annesa e Gigi, e alla piccola Eleonora, una stupenda bambina che aveva appena ricevuto Gesù nella sua anima, che ti amava teneramente e che ti cercherà non riuscendo a capire la tua assenza. Le avrai insegnato il tuo amore per le cose belle del Creato, i fiori, il suono del ruscello, gli animaletti che tornavano con la primavera, i semplici fiori di campo, un filo d’erba, il cielo sereno e le nuvole, ogni cosa, piccola o grande, che costituiva il nostro mondo e credo tu sia stata un’ottima maestra. Sono molto vicino ai tuoi ragazzi, a Eleonora e a tutti i tuoi familiari. Ora sei col tuo Sergio e, insieme, so che sarete vigili sui vostri cari e anche sulle amiche che ti hanno voluto bene e apprezzato. “Voci”: Quando potrai udire il cammino delle voci il respiro dell’alba e ciò che si dicono le foglie d’autunno fermati e ascolta. Udrai la vita cantare e la morte che danza al suono di quel canto.
(Paola Agostini)
A Marta Alberti (Poetessa di Busana)
Un giorno esausto sfuma la sua luce
lungo i verdi pendii sinuosi e cupi,
gelido un alito corre tra i dirupi,
vaga un silenzio che tristezza induce.
Tu hai cantato questi luoghi amati,
hai descritto i fiori ed i ruscelli,
il vento e il sole, il canto degli uccelli
immortalandoli nei versi tuoi rimati.
Adesso tutto piange la tua assenza
e mancheranno i tuoi soffici versi;
tanti ne hai scritti, non andranno persi,
eterneranno tra noi la tua presenza.
(Enzo ed Evilia)
P.S. – Un pensiero e un saluto da chi (come noi) pur non conoscendoti di persona ha apprezzato i tuoi libri e sbirciato i tuoi versi. Ciao Marta.
Ti ringrazio di essere passata su questa terra, di aver lasciato parole scritte perchè potessimo conoscerle, ti ringrazio di essere stata un’artista che ha posato quelle pietre che fanno sponde al fiume della vita e che a volte arginano le piene. Ti ringrazio perchè i tuoi versi correranno sempre liberi tra i nostri pendii e nei nostri cieli ventosi e saranno valore aggiunto al nostro essere montanari. Buon viaggio, poetessa, verso la vera essenza della poesia che è l’eternità.
(Simona Sentieri artista)