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Confartigianato chiede alla bonifica più investimenti per l’Appennino

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Trasparenza con i consorziati e maggiori risorse per l’Appennino”. A chiederlo sono il direttore della sede territoriale Lapam Confartigianato di Reggio Emilia Roberto Prearo, e il presidente Confartigianato di Castelnovo Monti, Gabriele Arlotti.

Chiediamo trasparenza nella presentazione delle nuove tariffe del Piano di Classifica del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale che, a breve, sarà applicato a 30.000 nuovi consorziati di Reggio Emilia e Sassuolo” afferma Prearo.

Il nuovo Piano di Classifica – spiega Prearo - verrà applicato in sostituzione dei precedenti fino ad ora utilizzati. E’ lo strumento che definisce il contributo per ogni consorziato e, in sintesi, unifica i parametri per il calcolo del beneficio di oltre 1.200.000 immobili sul territorio con inevitabili differenze, in positivo o in negativo, sugli importi che i Consorziati, proprietari degli immobili, dovranno sborsare rispetto al 2015. Fermo restando che l'ammontare complessivo dei contributi è rimasto sostanzialmente invariato, rispetto agli anni scorsi”. 

Chiediamo – prosegue Prearo - che in maniera chiara nell’avviso e sul sito sia comunicato, oltre all'importo, il piano tariffario e le modalità di calcolo del contributo da versare. Quindi di rafforzare gli incontri aperti a imprenditori e popolazione”.

Per quanto costruito per centri di costo in fasce omogenee – aggiunge Gabriele Arlotti - il nuovo Piano di Classifica destina solo 1,5 milioni di euro all’Appennino che, invece, rappresenta il 65% del territorio sul quale però sono investite meno del 10% delle risorse di bilancio. Chiediamo che una percentuale sensibilmente maggiore delle risorse, generate dell’acqua caduta in montagna che in pianura genera reddito (essendo irrigua), siano ridistribuite in Appennino”.

Essenziale per il sistema Reggio Emilia – conclude Arlotti – la tutela del territorio montano e delle imprese che in esso operano che mai come ora hanno bisogno del sostegno di tutti e tutti, Ente consortile compreso”.

Sullo sfondo, per Lapam Confartigianato, c’è il “potenziando gli interventi nel territorio montano sia per le sistemazioni idrogeologiche che per opere di natura ambientale, programmando attività di manutenzione con fondi consortili, stipulando accordi con gli enti locali per innalzare il livello degli interventi rendendo più incisiva l'azione del Consorzio e potenziando l'attività di ricerca di finanziamenti con particolare attenzione ai bandi comunitari”.

E’ per questo che Lapam intende avviare un percorso che intensifichi e migliori il dialogo tra il Consorzio e i propri interlocutori sul territorio, nella consapevolezza che solamente migliorando il rapporto con la propria base il Consorzio stesso sarà in grado di svolgere pienamente la proprio funzione.        

1 COMMENT

  1. Credo che non si possa prescindere, per una buona gestione della bonifica, dalla programmazione delle risorse finanziarie, dallo sviluppo del territorio montano e collinare, anche in considerazione di cambiamenti climatici. I “montanari” si attivino per trattenere l’acqua in montagna, ai responsabili della Bonifica il compito di farsi promotori di iniziative in questa direzione. Meno risorse per pompare l’acqua sporca dal Po fino alla via Emilia e più impegno per strutture nell’Appennino.

    (C.V.)

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