Vessazioni psicologiche, insulti, sputi in faccia e tante botte anche davanti ai figli minori. Nessun motivo alla base delle gratuite violenze dell'uomo che, stando ai raccapriccianti contenuti della denuncia, andavano avanti da oltre 10 anni. Gravi ed inauditi episodi di violenza per i quali l’uomo, al termine dell’iter processuale, riconosciuto colpevole dal Tribunale di Reggio Emilia è stato condannato per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate alle pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione.
La condanna divenuta esecutiva ha visto l’ufficio esecuzioni penali della Procura reggiana emettere l’ordine di carcerazione che ieri pomeriggio è stato eseguito dai Carabinieri di Villa Minozzo, che hanno arrestato l’uomo. La condotta violenta dell’uomo è stata portata avanti dal 2005 sino all’estate dell’anno scorso.
Sebbene separati legalmente l’uomo, un 54enne residente in un comune dell’Appennino reggiano, non ha mai lasciato la casa continuando a usare violenza nei confronti della moglie. Lo scorso 1° agosto l’ultimo episodio: tornato a casa ubriaco non ha gradito il pranzo preparatogli dalla donna. Voleva il pesce per cui, dopo aver scaraventato a terra il cibo, ha insultato la moglie, le ha sputato e usando violenza anche davanti a un figlio minore.
L’arrivo di altro figlio maggiorenne ha fatto sì che la donna, dopo essere stata minacciata con una forchetta e scaraventata a terra, si rinchiudesse in casa con i carabinieri che, nel frattempo allertati da altra figlia, giungevano bloccando l’uomo che anche in presenza dei militari inveiva contro la donna. Dopo aver assicurato le cure a quest'ultima, per lei alcuni giorni di prognosi per contusioni varie, la donna raccontava i dieci anni di vessazioni, insulti e violenze subite dall’ex marito il quale sebbene separato legalmente continuava a vivere in casa obbligando l’ex moglie ad ospitarlo, fargli da mangiare e mantenerlo.
La gravità delle violenze subite è dimostrata dalla circostanza riferita dalla donna costretta a tenere i capelli corti per impedire che il marito li afferrasse e strappasse come aveva fatto svariate volte nel passato. Ora la condanna dell’uomo, condotto in carcere dai Carabinieri di Villa Minozzo che ieri pomeriggio l’hanno arrestato per l’espiazione della pena.
Nome e cognome, grazie! Non è minorenne e non è nemmeno una indiscrezione, dato che si tratta di una condanna emessa da un Tribunale. Chi si macchia di tali reati da delinquente deve essere trattato e considerato. Altrimenti resta una delle tante notizie (come quelle che sentiamo in televisione) che anziché farci riflettere ci rendono assuefatti.
(Giuliano Rossi)
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Come detto in altre occasioni ribadiamo che pubblichiamo le informazioni pervenuteci dalle forze dell’ordine e dai comunicati stampa. Non omettiamo nè censuriamo alcunchè.
(red)
Non è vero che con nome e cognome cambia molto, mi fa più specie ci voglia tanto arrestare un galantuomo del genere.
(Luchino)
Mi sembra una condanna piuttosto leggera, 1 anno e 8 mesi contro 10 anni di assurdi maltrattamenti. Speriamo che quando avrà scontato la pena ci siano adeguate misure a tutela della signora e dei figli.
(C.R)
Concordo pienamente con “C.R.”, solamente la legge italiana permette che certi delinquenti possano ancora godere di simili pene. Ma i famigliari come vengono tutelati?, e poi ci stupiamo o facciamo finta di addolorarci quando sentiamo fatti degenerati. Ma lo Stato con i politici pensa solo a gozzovigliare? Mah, che tristezza.
(Maria)
Nome e cognome servono solo a soddisfare la curiosità morbosa della gente, preferiamo leggere sui giornali certe notizie per poter alimentare il “chiacchiericcio” da bar; l’importante è che chi sbaglia paghi, che ci siano giusti processi e giuste condanne. Saluti.
(Andrea S.)
Probabilmente il nome dell’uomo non può essere fatto perchè ha “anche” un figlio minore. Quello che mi dispiace è che solo dopo dieci anni sia stato allontanato dalla famiglia. Ma chi sapeva non poteva riferire prima, anche “per vie traverse”? la signora era evidentemente in stato di sudditanza psicologica. Come, obbligata a far da mangiare e mantenerlo? Speriamo per lei un periodo di respiro e la certezza della pena per lui. E una tutela per tutta la famiglia, appena scarcerato. In bocca al lupo!
(Mariapia)