Riceviamo e pubblichiamo.
-----
Nella vita amministrativa di ogni comune, nel momento in cui si deve prendere una qualsiasi decisione importante, si dovrebbe condividerla e discuterla con l’intero consiglio: a Toano non funziona così, ma si sceglie la strada del branco, solitamente indicata dal partito. Argomento? “Patti parasociali” con Iren spa che prevedono uno strano giro di azioni che, pur vendendole, non farebbero perdere potere in termini di voto e di quota associativa.
Un argomento molto complicato che andrebbe approfondito e discusso, ma a Toano si utilizza il sistema politico di incontri semisegreti tra dirigenti Iren e giunta comunale, con preaccordi avvenuti in riunioni precedenti, dove i gruppi di opposizione non possono partecipare.
Succede che in momenti come questo, in cui far cassa per i comuni è una necessità, si propone di scambiare il potere economico di partecipazione alla multiutility Iren con un potere decisionale, non tenendo conto però che dopo si perderà anche quel minimo di potere decisionale che si ha ora, diventando ancora più indebitati e facendo pagare i cittadini bollette sempre più care.
Nel consiglio comunale del 29 aprile scorso la maggioranza ha all’ordine del giorno il punto in premessa, ma al momento di doverlo sottoporre all’esame del consiglio il sindaco, a nome della maggioranza stessa, ne propone il ritiro adducendo un fantomatico vantaggio nel non votarlo piuttosto che votare contro la proposta; più altri fumosi aspetti di successive comunicazioni per uscire dalla società. Che cosa?
Rimaniamo sorpresi, non tanto dal ragionamento, ma dal fatto che dalla maggioranza ci viene proposto di votare il ritiro del punto che loro han messo in odg... come se volessero farci condividere una responsabilità che non si vogliono prendere da soli che però si sono presi sinora nell’esaminare la questione senza interpellare nessuno e senza nemmeno informare in tempi leciti.
Ancora una volta si dimostra quanta poca considerazione si abbia di un gruppo di opposizione votato dalla metà dei cittadini toanesi; ancora una volta in maniera subdola si tenta di farci passare quelli a cui non va mai bene niente.
Chi si arroga il potere di decidere senza coinvolgere deve assumersi la totale responsabilità di ciò che ha deciso, senza aver pretese di essere assecondati.
E’ logico che se non partecipiamo alle decisioni non parteciperemo certo a convalidarle.
A cosa possa servire la strategia del gruppo di maggioranza di Toano possiamo solo sospettarlo: probabilmente ci si aspetta un’offerta da parte di Iren per finanziare le opere che il sindaco e la sua giunta hanno promesso di portare a termine nel loro mandato, ma non crediamo che così possa funzionare, salvo promettere di appoggiare progetti di interesse della multiutility, e in tal caso la visita del sig. Profumo a Toano trova una spiegazione plausibile.
Sarebbe il colmo pensare di ricattare e finire ricattati.
(Lista civica "Toano virtuosa")
“Il metodo definito “Indaba delle soluzioni” e derivante da una pratica tradizionale di alcune culture Africane ha dimostrato che, in un mondo che cambia , è necessario cambiare anche i nostri strumenti di partecipazione: con i cittadini come tra gli amministratori e tra i governi, rafforzando gli strumenti democratici di cui oggi disponiamo.” Questo è il testo tratto da comunicazioni inviate da ANCI Emilia Romagna; sarebbe un documento su cui riflettere e trarre ispirazione, ma a cui restano sordi, tanti, troppi nostri amministratori. Quanto avvenuto a Toano è un chiaro esempio di come certe indicazioni non solo non vengano nemmeno lontanamente considerate ma, peggio ancora, contraddette.
(Antonio Manini)