Benvenuti a Let it rock n. 104.
Il 2016 sembra un anno veramente maledetto per gli appassionati di musica ‘pop’: ci hanno lasciato David Bowie, Glenn Frey, Gato Barbieri, Merle Haggard, Paul Kantner, Keith Emerson, George Martin, Maurice White e ora anche Prince (e probabilmente ne ho dimenticato qualcuno).
Roger Nelson aka Prince è stato un vero genio musicale, mi piace pensare che ora si sia riunito ad altri suoi pari come Miles Davis, Ray Charles, Jimi Hendrix.
Let it rock rende omaggio questa settimana a lui e ad un altro grande che ci ha lasciato quest’anno,David Bowie. Di Prince vi propongo una versione live di “Sometimes it snows in April” registrata nel 2013 a Montreux, di Bowie uno dei classici dei 70s, “Golden Years”.
Fortunatamente il 2016 ci ha donato finora anche molti ottimi nuovi dischi, davvero uno degli anni più ricchi da molto tempo a questa parte.
Oggi ascoltiamo 3 novità: il brano di apertura di “Porta Bohemica”, ultimo disco di Trixie Whitley che vi ho già presentato due settimane fa, intitolato “Faint mistery”, con un suono che ricorda da vicino il compianto padre di Trixie, Chris Whitley.
Il nuovo disco di Ben Watt, ex collaboratore di Tracey Thorn nel progetto “Everything but the girl”, si intitola “Fever dream”, vi propongo anche qui il primo brano del disco, “Gradually”, accompagnato da un bel video.
A 5 anni di distanza dall’ultimo “Let England Shake”, osannato dalla critica, anche PJ Harvey ha pubblicato un nuovo disco, “The Hope Six Demolition Project”, che completa, o almeno rinforza il passaggio dai temi introspettivi dei primi dischi a quelli sociali, prima incentrati sul ruolo dell’Inghilterra nei conflitti internazionali dell’epoca, e ora, con quest’ultimo disco, focalizzati su diversi scenari ‘critici’ al di fuori dei confini Inglesi: Afghanistan, Kosovo e gli Stati Uniti, in particolare Washington, DC.
Polly Jean ha visitato questi luoghi insieme al fotografo Seamus Murphy, e da questi viaggi è nato un disco che sicuramente farà discutere, come tutti i dischi di questa artista, ma che è ancora, indubbiamente, un colpo riuscito.
Il resto della puntata è molto British, dai Primal Scream ai Radiohead ai PIL di Johnny Lydon nella prima parte, passando ai Portishead , Echo & The Bunnymen e Lords of the New Church nella seconda.
I Lords of the New Church, sono stati una sorta di ‘supergruppo’ punk formato da ex membri dei Damned, Dead Boys e Sham 69; la loro “Russian roulette” mi è tornata in mente grazie a Jesse Malin che l’ha riproposta nel suo recente concerto di Brescia.
Completa la playlist “Ghost rider”, che apre il disco di esordio dei Suicide del 1977
Sebbene non di grande successo commerciale, questo album ha indubbiamente avuto un’influenza grandissima su molto synth pop tecno e new wave degli anni 80 e 90, e la stessa Ghost rider ha avuto innumerevoli covers, da parte di REM, Rollins Band, Soft Cell tra gli altri.
Buon ascolto!
Playlist:
Prince - Sometimes it snows in April
https://www.youtube.com/watch?v=zlZONgpmw58
Primal Scream - Higher than the sun
Radiohead - High and dry
https://www.youtube.com/watch?v=BciOfJsqh7M
Public Image Ltd - Rise
David Bowie - Golden years
https://www.youtube.com/watch?v=Shnrnqx_wsY
Portishead - Glory box
https://www.youtube.com/watch?v=8uciibl0rcs
Tixie Whitley - Faint mistery
Ben Watt - Gradually
Lords Of The New Church - Russian roulette
https://www.youtube.com/watch?v=q7QhZ3OLjYg
Echo & The Bunnymen - Rescue
Suicide - Ghost rider
PJ Harvey - The wheel