Luca Marco Cagnoli, ex segretario del circolo Pd di Ligonchio, e membro del Direttivo del Pd di Ventasso, lascia il Circolo Pd del Ventasso medesimo. Anzi, non rinnova nemmeno la tessera del Pd. Il consigliere, dalla sua Cinquecerri, contesta la gestione che ha portato alla recente nomina di Manari quale candidato sindaco per il neonato Comune di Ventasso. E lo fa con questa lettera, indirizzata al segretario provinciale Pd, a quello della Zona montana, a quello del Circolo Ventasso e, per conoscenza, a tutto il direttivo del circolo stesso. Ecco il testo.
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Dimissioni Direttivo Circolo del PD di Ventasso e non rinnovo tessera 2016
Sono con la presente a comunicare alle persone in indirizzo le mie dimissioni irrevocabili dal Direttivo del Circolo di Ventasso del Partito Democratico.
Essendo uno dei soci/fondatori del Partito Democratico, la mia decisione irrevocabile viene presa con sofferenza e disagio. Ho sempre creduto che il Pd fosse un Partito aperto e composto da persone libere di esprimere il proprio pensiero, ma nell’ultimo periodo ho vissuto un'appartenenza che non era più consona alla mia persona.
Come ben sapete, il sottoscritto ha sempre sostenuto le primarie, ho espresso nelle poche riunioni del Circolo di Ventasso l’opportunità che venissero svolte per la scelta del candidato sindaco del nuovo Comune, nato dalla fusione di 4 comuni montani. Ho appreso in una riunione del Direttivo il giorno 26.3.2016, svoltosi a Busana, di un accordo tra i candidati Sig. Manari – Sig. Bargiacchi, già in quell’occasione avevo espresso la mia contrarietà, ma che mi rimettevo comunque alle decisioni prese. Alcune persone, elogiando l’accordo, esprimevano soddisfazione per l’annullamento delle primarie, primarie che avrebbero diviso il partito; oggi il partito senza primarie è diviso più di prima!
Il motivo fondante del Pd sono proprio le primarie, sono il coinvolgimento dei cittadini alle scelte, sia della vita del partito, ma anche nelle scelte di governo. Passiamo alla mia persona, sono stato tacciato di aver raccolto firme di un sedicente comitato per le primarie nel territorio di Ligonchio, cosa assolutamente non vera, in quanto non ho nemmeno firmato la petizione .
Altra cosa, sono stato tacciato come bargiacchiano, anzi targato e messo in un angolo, questo umanamente mi ha ferito in maniera decisamente profonda. Se rispettare una persona e dargli il proprio appoggio (prima del sedicente accordo), comunicato sempre in tutte le riunioni, al segretario del Pd di Ventasso e alla luce del sole: bene, sono orgoglioso di avere un Amico (con la A maiuscola) come Paolo Bargiacchi!
Ultimamente, stanno succedendo delle cose non belle per la mia persona, avvertimenti poco consoni ad un partito che ritenevo libero, e di persone libere.
Ultima cosa, ho sempre dichiarato che non sarei mai entrato in nessuna lista per l’elezione del nuovo Consiglio comunale di Ventasso e non avrei chiesto nessun incarico di assessore, questo lo confermo, ho una sola parola e ho un'etica della politica superiore a certe persone. Sono a confermare la mia volontà, come espresso e comunicato a tutti gli organi del Pd, di correre per la Municipalità di Ligonchio e per la presidenza, cosa che avverrà in totale autonomia e non con il Partito Democratico. Sono a chiedere di rispettare la mia decisione sofferta, ma ponderata, sperando che la mia persona, la mia famiglia e il mio lavoro non vengano toccate da questa mia decisione.
Di certo, questa mia posizione, non farà cambiare la mia collocazione politica, lo farò da elettore e sostenendo il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il suo governo.
(Luca Marco Cagnoli)
Ho appreso la notizia delle dimissioni dal direttivo del circolo di Ventasso da parte di Luca Marco Cagnoli e sono orgogliosa di Lui. Conoscendolo ha fatto una scelta sofferta, ma giusta. Ha espresso il suo Libero pensiero, con sincerità e onestà, caratteristiche che lo contraddistinguono e che da sempre io gli riconosco. Il suo impegno politico e sociale e la sua generosità non sempre gli sono state accreditate, anzi spesso è stato accusato di cose non vere. Ma è un grande uomo, in politica come in famiglia, nelle amicizie come nella vita. A lui va tutta la mia stima.
(Mirca Casanova)
Caro Luca,
come detto in privato nella mail in cui ho risposto alla tua comunicazione e che qui non sto a riportare, rinnovo il mio personale dispiacere nel vedere una persona che è sempre stata protagonista della vita politica del Pd della montagna lasciare in modo così netto, irrevocabile e senza preavviso alcuno il mio direttivo. Rispetto la tua scelta e, come detto pubblicamente lunedì sera alla riunione del Pd, ti rinnovo l’invito ad un ripensamento. Mi preme tuttavia sottolineare un particolare a tutela del mio direttivo e del partito di cui faccio parte e che temporaneamente sto rappresentando. Quando dici che “[..] Ultimamente, stanno succedendo delle cose non belle per la mia persona, avvertimenti poco consoni ad un partito che ritenevo libero, e di persone libere[..]” esprimi un concetto molto grave e pesante: tale affermazione, specialmente in questa fase delicata della vita politica del nostro Appennino, si scaglia come un macigno sulla normale e talvolta “frizzante” dialettica politica facendola deragliare altrove. Se davvero, come si lascia intendere dalla lettera, ci sono stati atti gravi e “avvertimenti” è opportuno che siano chiaramente denunciati perché questi comportamenti non possono appartenere alla forza politica a cui siamo entrambi legati. Tuttavia, per quel che mi compete, non ho ravvisato direttamente comportamenti di questo genere e, in ogni caso, chiederei davvero a tutti di rimanere dentro il sentiero della politica valutando sempre le gravità delle affermazioni usate per esprimere concetti. Se da un lato è certamente opportuno e necessario per la democrazia esprimere giudizi, idee e opinioni anche critiche, è sempre opportuno che questi concetti non gettino fango e infamia su persone o istituzioni. Dobbiamo sempre ricordare che frasi scritte sul monitor di un pc e poi pubblicate su giornali e internet possono raggiungere migliaia di persone; credo quindi che sia deontologicamente corretto esprimere le proprie idee e i propri disappunti purché lo si faccia in modo chiaro, senza lasciare spazio all’iniezione di interpretazioni che poco hanno a che fare con il dialogo costruttivo di una bella politica utile in primis ai nostri compaesani.
(Emanuele Coli, segretario Pd Ventasso)
Ciao Emanuele, la e-mail che ti ho inviata ieri sera, la hai letta bene, almeno spero. Ho apprezzato la tua risposta. Di certo, i titoli non li faccio io, la responsabilità della lettera è mia, per il resto, non dare colpe a me! Ti rispondo subito e dopo, come ti ho scritto mi taccio, di sicuro, non faccio guerre, chiedo solo di essere rispettato, come ti ho sempre rispettato. Un caro saluto.
(Luca Marco Cagnoli)
Siamo proprio messi bene.Il partito che amministra il nostri territori si preoccupa dei suoi “capricci” interni. E tanta gente non arriva a fine mese. Questi sono i problemi. Non c’è lavoro,e se non cambia stanno finendo i soldi. Ventasso come Roma Milano ecc.. cambiamo i conducenti, che di fuori strada ne abbiamo provato abbastanza. Cordiali saluti.
(Montanaro)
Mi pare che Redacon stia dando eccessivo spazio ai contenuti pubblici/ privati di questioni strettamente attinenti la vita politica interna al PD. ADESSO – spero- BASTA!!!
(Unamontanara)
NOTA DELLA REDAZIONE: E’ il primo documento “pubblico/privato” che, sulla questione, pubblichiamo in merito. Con la speranza che il lettore possa avere un quadro completo, non ci limiteremo alle veline di partito, ma anzi ne pubblicheremo altri, proprio perché di interesse pubblico.
Adesso che si è nasato che Paolo ha facoltà di vincere i combattenti per la sedia lasciano il Pd. Fino a ieri tutto ok. Fino a ieri andava bene a tutti l’accordo Manari-Bargiacchi. Se Paolo vuole lo scranno perché aveva accettato di corre con e per Manari un paio di settimane fa? Appena ha visto terra all’orizzonte ha fatto lo Schettino della situazione, abbandonata la nave Pd fa lista da solo. Mi meraviglio anche del Pd che per l’ennesima volta gli ha dato fiducia e per l’ennesima volta li ha fregati. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Il Paolo perde la tessera ma non lo scranno. Paolo mercenario. Luca opportunista. Manari trombato di lusso. Costa perdente.
(Debora)
Non scendo nelle questioni interne al partito perché non le conosco a fondo, ma penso che dichiarare di sostenere ancora Renzi non sia motivo di vanto. Senza offesa.
(Anna)
Sig.ra Debora, volevo e voglio tacermi come scritto, vorrei capire dove sta il mio opportunismo! Forse si è dimenticata di leggere il mio scritto. Prima di commentare, tanto per farlo, bisogna documentarsi. Buona serata e cordiali saluti.
(Luca Marco Cagnoli)
Sig.ra Anna, senza offesa, sì, sostengo Matteo Renzi, se è una colpa, vero, sono colpevole. Distinti saluti.
(Luca Marco Cagnoli)
Sono ligonchiese di nascita ma sono emigrata, spero quindi perdonerete l’intrusione di una persona che non vive in Appennino. Non ho capito quale sia la reale ragione della disputa (forse mi direte “poltrone”). La fusione dei comuni è stata una scelta importante e difficile, sulla quale, per inciso, ero favorevole. La fusione però è tutta da costruire, può essere una bella opportunità, forse l’ultima per i nostri stupendi, ma sempre più disabitati, territori. Spero che la politica locale possa rimettersi in carreggiata e guidare questo processo con coraggio e entusiasmo.
(Enrica)
Certo, il nuovo che avanza fa paura al vecchio che vorrebbe continuare a farsi i fatti suoi…
(Fredo)
Concordo con Coli, segretario del Pd Ventasso, che invita Cagnoli a denunciare gli atti gravi e gli “avvertimenti” di cui è stato vittima e di cui non potrebbe scrivere sulla stampa se non realmente avvenuti. Peraltro se gli avvertimenti fossero circoscritti alla sfera personale od al lavoro basterebbe controbattere verbalmente o cambiare attività. Nel caso di coinvolgimento della famiglia, non ritengo sufficiente sperare, ma è d’obbligo rivolgersi ai Carabinieri, al fine di tutelare l’incolumità dei propri cari ed il sacrosanto diritto costituzionale della libertà d’espressione, che ci consente di votare per chi ci pare. Obbligo doppiamente imposto a chi ha rivestito ed intende rivestire in futuro un ruolo istituzionale ed il cui silenzio, se si esclude che si tratti di un messaggio in codice, rischia di trasformare il neo Comune di Ventasso nel vecchio Comune di Brescello. Nel suo sfogo Cagnoli, oltretutto socio/fondatore del Pd, racconta e lascia trasparire la delusione e l’amarezza di chi scopre di aver frequentato, più che dei compagni, dei cattivi compagni. A tutti può capitare di essere distratti da cattive compagnie. L’importante è fare tesoro dell’esperienza e non ricadere nell’errore perché, come dice il proverbio, “dimmi con chi vai e…”.
(Un elettore qualsiasi)
Sig. elettore qualsiasi, anche a lei consiglio di leggere il mio scritto, il suo commento è privo di ogni senso! Nessuna ha toccato nè il mio lavoro nè la mia famiglia! Ma legga per favore e non dica cattivi compagni, non tutti lo sono, anzi! Come nella vita, ci sono buone compagnie e cattive compagnie. Lei, che si emula a paladino della giustizia, invece di mettere “elettore qualsiasi”, ci metta la faccia e poi ne discutiamo. Cordiali saluti e buona domenica.
(Luca Marco Cagnoli)
Sig Luca Cagnoli temo che ” un elettore qualsiasi” abbia inteso giusto come del resto tutti quelli che hanno letto la sua lettera.
È stato lei a usare parole come “ultimamente stanno succedendo cose non belle per la mia persona, avvertimenti poco consoni a un partito che ritenevo libero e di persone libere e ancora ” sono a chiedere di rispettare la mia decisione sofferta ma ponderata sperando che la mia famiglia e il mio lavoro non vengano toccate da questa decisione” di certo queste sue parole sono perlomeno preoccupanti e non equivocabili quindi forse dovrebbe ,se non vuole essere frainteso ,rettificare o eventualmente argomentare le sue affermazioni.
Cordialmente
(Una elettrice confusa!!!!)
Credevo di aver letto lo scritto, confortato, mi pare, dai commenti degli altri partecipanti al dibattito , non monologo. Credevo di avere dato un senso logico alle parole che le persone comuni ed il vocabolario attribuiscono alle espressioni usate nell’ articolo, coscientemente e liberamente proposto ai commenti del pubblico da parte del candidato Cagnoli, le cui affermazioni avevo seriamente analizzato. Credevo di aver parlato principalmente di etica della politica e non tanto di giustizia. Se non voglio né devo metterci la faccia è semplicemente perché non voglio né devo essere eletto. E come semplice elettore, piaccia o non piaccia, ritengo mi debba essere consentito. Quello che conta non è la faccia, ma la consistenza e la fondatezza degli argomenti esposti. Quando però si parla di “avvertimenti”, in epoca di Aemilia, ritengo si debba pensare ad “avvertimenti”. Se però per “avvertimenti” si intendono i biscotti al cacao od i costumi da burlesque, allora non ho capito niente, chiedo umilmente scusa e mi arrendo.
(Un elettore qualsiasi)
Signor “Elettore qualsiasi”, gli scritti rimangono, le parole no! Elettrice confusa, non rettifico nulla, ci mancherebbe anche questa, non sono uno scribacchino. Vi ho solo, gentilmente invitati a leggere attentamente il mio scritto. Purtroppo o per fortuna sono una persona con una dignità, quando si calpesta ciò, indubbiamente si prendono decisioni che possono anche non piacere. Ognuno ha la libertà di esprimere le proprie opinioni, anche se non le condivido, le rispetto. Ho scritto, ho fatto un passo indietro, ho lasciato qualcosa in cui credevo, mi sono preso le mie responsabilità. Questo è il mio ultimo commento a questa spiacevole! Il tempo dirà se eticamente il mio comportamento è stato corretto! Cordiali saluti.
(Luca Marco Cagnoli)
Signor Cagnoli, non concordo. Le parole non solo rimangono, ma soprattutto valgono, come ci racconta l’espressiva e delicata pubblicità della Treccani di questi giorni. Proprio il linguaggio ed il ragionamento ci ha differenziato, con l’evoluzione, dagli altri animali. Se così non fosse dovremmo accontentarci di suoni gutturali o di segnali di fumo. Lo stesso presidente Renzi, da lei ammirato, proprio sulla capacità di linguaggio ha fondato il suo successo. Il problema è che alle parole devono corrispondere, nel tempo, i fatti. Solo questa corrispondenza ci indica se siamo di fronte ad uno statista o un buon amministratore oppure ad un ciarlatano, un imbonitore o un venditore di pentole, per parafrasare il presidente emiliano. Questo vale, ovviamente, per tutti i personaggi pubblici, dal Presidente del Consiglio al Consigliere comunale. Ringrazio “una elettrice confusa” per la sua solidarietà, dandole atto, con sincera invidia, della sua notevole capacità di sintetizzare con poche ma chiare ed appropriate parole un concetto apparentemente complesso. A sua consolazione, tuttavia, aggiungo che anch’io mi sento un po’ confuso da questo surreale ma divertente e folkloristico dibattito. Per il resto ribadisco: mi arrendo!
(Un elettore qualsiasi)