In merito al livello di tassazione per le attività produttive in montagna, che vedrebbe il territorio appenninico poco attrattivo per l'insediamento di nuove imprese, e che emerge dal monitoraggio di Unindustria Reggio Emilia, spiega il Sindaco di Castelnovo, Enrico Bini: “Siamo consapevoli che la tassazione da noi ha un peso consistente: è una conseguenza della costante riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato, che in pratica ha obbligato i Comuni ad innalzare i livelli di fiscalità locale per salvaguardare i servizi essenziali. Va rimarcato che in quest'ambito Castelnovo Monti si fa carico anche di diversi servizi di valore comprensoriale, educativi, culturali ed altro, che però riteniamo molto importante sostenere. Stiamo comunque lavorando su più fronti per poter cambiare lo stato delle cose e introdurre nei prossimi anni una fiscalità migliore e più attrattiva: l'insediamento di attività produttive in Appennino è per noi un obiettivo prioritario, forse il primo per importanza perchè da un aumento delle opportunità occupazionali potrebbero arrivare a caduta altri benefici: possibilità per nuove famiglie di insediarsi sul territorio, aumento della popolazione residente, maggiori possibilità di salvaguardare i servizi, visto che i parametri numerici, purtroppo, vengono ancora valutati con grande attenzione anche per territori che scontano difficoltà geografiche ben visibili. Con la Regione stiamo lavorando per poter introdurre agevolazioni ad hoc per le attività in montagna, a partire dai piccoli esercizi e negozi di frazione, ma non solo: in questo senso nell'ultima seduta dell'Assemblea legislativa sono stati approvati due documenti, uno del Partito Democratico e uno di Sinistra Ecologia e Libertà, che vanno in questa direzione. Sulla raccolta dei rifiuti siamo fortemente impegnati per arrivare ad un miglioramento del servizio e un contenimento dei costi, ma si tratta ovviamente di un percorso difficile, perchè al momento le alternative percorribili sono davvero poche e in questo ambito la nostra priorità è la salvaguardia dell'ambiente, ad esempio impedendo qualsiasi riapertura di Poiatica. Contiamo di poter ottenere rapidamente i primi risultati concreti da questi nostri sforzi”.
In una realtà economica che è sotto gli occhi di tutti e che sta peggiorando quotidianamente (se così non fosse non si spiegherebbero i convegni, i tavoli e le riunioni promosse con una certa frequenza da vari organismi per dibattere queste problematiche) sorprende non poco l’affermazione del sindaco Bini “si sta lavorando per introdurre NEI PROSSIMI ANNI (sic!) una fiscalità migliore in montagna”. Mi raccomando, senza fretta! Ma la ciliegina, non me ne voglia l’amico Bini, è l’attenzione posta ai piccoli esercizi e negozi di frazione. Quando le associazioni lanciavano grida di allarme perchè i provvedimenti dei governi centrali e poi scendendo fino ai comuni erano tutti penalizzanti per queste categorie (fisco, liberalizzazioni, burocrazia, ecc.) nessuno le ascoltava. Ora finalmente si pensa di chiudere la stalla! Ma i buoi ci sono ancora?
(Gino Virgilli, Presidente Confcommercio zona montana)
Sono un piccolo commerciante “di paese” e concordo pienamente con Virgilli, ormai è insostenibile lavorare in montagna. Manca la popolazione in inverno e in estate si lavora solamente se vengono le ondate di caldo africano, quando scappano dalle città. Il parco richiederà ancora anni prima di essere conosciuto. Ho visto tanti amici e colleghi di lavoro abbassare la saracinesca e a mio avviso si andrà avanti in questa direzione. Un po’ i centri commerciali, un po’ che in questi anni una certa “area politica” ha “spremuto” le partite Iva come limoni, la montagna è al collasso.. Sono eroi i piccoli imprenditori che lavorano nei nostri posti. Più che per la resa economica, che ormai è pari allo 0, lo fanno perché amano i nostri territori stupendi. E nei Palazzi del Potere non interessa a nessuno se una partita Iva è in città o in un paese di 30 persone. Le tasse sono le stesse. Siamo in balia del vento.. Se riesci continui.. se chiudi sei un numero.. Nel mio piccolo paese negli anni ’80 c’erano 3 bar, 2 negozi e la tabaccheria.. La montagna è stata abbandonata.. Cordiali saluti.
(Montanaro)
Non capisco il perché sei sorpreso, Gino, dobbiamo però provarci a cercare di cambiare le cose. Forse abbiamo fatto fatto troppi tavoli e convegni senza portare a casa nulla. Proviamoci ancora, associazioni e amministratori, a portare a casa un risultato positivo per i nostri imprenditori che faticano a rimanere aperti.
(Enrico Bini)