VETTO (12 aprile 2016) - Mentre in queste ore ci si sta interessando al rientro della salma della 56enne Lidia Kyrylenko, originaria di Zaporizja città dell’Ucraina sud orientale, uccisa probabilmente nel sonno da Giovanni Amedeo Cavecchi, di 63 anni di Piagnolo di Vetto, in seguito suicidatosi con la stessa pistola, e mentre è in corso l’attività investigativa (l’uomo era affetto da una malattia e, pare, ci fossero anche screzi di gelosia con la convivente), emerge forte la volontà della comunità del piccolo borgo sulle sponde del Tassobbio di ritrovarsi in un momento di preghiera.
In attesa di conoscere le volontà delle figlie di Lidia e del marito Victor, don Alberto Nava, parroco di Vetto, ha accolto la volontà dei parrocchiani di Piagnolo di ritrovarsi per la recita del Santo rosario. Un momento di prechiera che spesso richiedono da tempo immemore i famigliari di molte famiglie quando muore un defunto, in Appennino si dice la sera o le sere antecedenti al funerale. La recita avverrà domani mercoledì 13 aprile alle ore 19.30 presso la chiesa di San Rocco.
Intanto su Giovanni Amedeo e su Lidia emergono nuovi particolari: l’uomo negli ultimi giorni era nervoso. Era rientrato da una visita al Sant’Anna proprio giovedì. In passato lo stesso Giovanni Amedeo si era contraddistinto per avere accudite il padre (il padre era morto proprio l’8 aprile) e la madre per cui aveva conosciuto Lidia.
* * *
Correlati:
- A Piagnolo di Vetto: trovati morti in casa un italiano ed una ucraina. AGGIORNAMENTO (10 aprile 2016)
- Tra malattia e abbandono, indagini sull’omicidio suicidio (11 aprile 2016)