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Tra storia e attualità / Cristiani e Siria, massacri che si ripetono (ma anche coraggiosi di altre fedi che li difendono)

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Il massacro di Damasco (litografia) – Adoc-Photos – Lebrecht Music & Arts

"Fu iniziato nei Regi Stati, come è notorio, una colletta per soccorrere i Cristiani in Siria e i Parrochi particolarmente si occuparono di raccogliere le somme offerte a tale scopo".

Così cominciava una lettera inviata dall'allora Intendente generale reggiano Marco (quello che è ora l'istituto del prefetto) ai comuni della nostra provincia. Era il 29 agosto 1860. Ad unità d'Italia ancora "calda" (e ovviamente incompleta, ancora mancante di Veneto, Friuli, Trentino e Roma) sullo scenario internazionale si verificavano situazioni che non sono dissimili da quelle di oggi: morti, massacri...

Si sa: le guerre hanno punteggiato la storia dell'uomo più che le stelle una bella nottata serena. Ma ci pare degno di ripresa un episodio che tocca il nostro territorio con riferimenti d'archivio. Anche perchè, in Siria, nella terra teatro della vicenda, allora, dopo migliaia di uccisi, altre migliaia furono fortunatamente i salvati (tra parentesi, ma non tanto, per mano di un fedele dell'Islam - vedi oltre; e questo invece segna qualche differenza con le tristi vicende di oggi, con gli attentati che conosciamo rivendicati da terroristi che sempre all'Islam dicono di rifarsi).

Per inquadrare sommariamente la vicenda dell'Ottocento ricordiamo che qualche testo di storia fa risalire all'arrivo in Egitto di Napoleone, anno 1798, il risveglio delle popolazioni locali arabe. Esso interessò anche la Siria. La spedizione del Bonaparte, militarmente fallita, ebbe però anche in quest'area ripercussioni. La Siria cadde sotto il dominio egiziano. I tentativi ottomani di riconquista furono, con alterne vicende, contrastati dalle potenze europee. Comunque, al sodo per quanto s'intende qui evidenziare, anche per la Siria si posero i (consueti e ricorrenti) problemi di tutela delle minoranze, anche confessionali.

Si arrivò, nel luglio 1860, ad una fiammata religiosa con sommosse e violenze contro i cristiani, che, più legati all'Occidente, secondo una fonte, economicamente avevano assunto posizioni privilegiate. La rivolta anticristiana fu condotta dai drusi, appartenenti a un gruppo costituito da seguaci di una religione di derivazione musulmana sciita. "A migliaia i profughi si imbarcarono con mezzi di fortuna per sbarcare a Cipro... e molte di queste barche affondarono ed altre vennero salvate dai mercantili europei..." (sembra di leggere la cronaca odierna, mutatis mutandis). Mise "a posto" le cose (militarmente) la Francia, che intervenne, garantendosi poi la supremazia nel paese.

Alla fine dell'agosto 1860, dunque, anche ai sindaci della nostra montagna, come agli altri sotto la giurisdizione reggiana, giungeva una circolare che sollecitava "sussidi ai Cristiani in Siria", come recitava l'oggetto.

"Molti offerenti e taluno dei Parrochi che raccolsero le offerte hanno manifestato il desiderio di far giungere tali somme alla loro destinazione per via del Governo; e S.E. il Ministro dell'Interno ha preso al riguardo gli opportuni concerti col suo Collega Ministro degli Esteri, il quale col massimo interesse si adoprerà a fare passare le somme suddette in Siria per mezzo del Regio Console a Bayrouth. In questo modo anche la trasmissione sarà sicura e la distribuzione più facile, avendo il Console stesso raccolte le più circostanziate notizie su quelle desolanti sventure e ricevute già molte domande di sollievo".

"Ella pertanto - prosegue la circolare - vorrà disporre che queste intelligenze siano conosciute in codesto Comune, perchè tutti quelli che si trovano depositarii di somme raccolte per la Siria possano valersi del mezzo di trasmissione che loro offre il Governo di S.M. A tale effetto sarà opportuno che persone di fiducia, anche gli stessi Parrochi o Comitati speciali, si incarichino in ciascuno luogo di raccogliere questi depositi e le ulteriori offerte che sopravvenissero per farne poi, col mezzo di quest'Intendenza Generale, un solo versamento nelle tesorerie dello Stato, le quali in forza di speciali istruzioni che si vanno a promuovere per parte del Ministero delle Finanze, saranno autorizzate a ricevere quei versamenti in conto di fondi somministrati dal Ministero Interni e darne scarico perchè il corrispondente effettivo sia dalla Tesoreria Centrale passato alla cassa del Ministero Esteri".

[La burocrazia, come si legge, non mancava neppure al sorgere del nostro attuale Stato...]

Venendo all'oggi, di fronte ad una guerra terribile che in Siria dura già da 5 anni, qualche giorno fa, precisamente il 29 marzo scorso, il quotidiano cattolico "Avvenire" ha pubblicato un breve articolo, a corredo di altri di cronaca sul tema, avente a titolo: "Ecco come aiutare i fratelli che vivono le prove più dure". Vi si legge, in apertura: "Sono numerose le iniziative in favore dei cristiani in Siria costretti, dall'avanzata del Daesh, a lasciare i luoghi dove hanno vissuto per generazioni...". Ecc. ecc., con numeri di associazioni e indicazioni per i versamenti.

Abdelkader
L'emiro Abdelkader (immagine da Wikipedia)

Corsi e ricorsi storici. Tristi, purtroppo.

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Il fedele dell'Islam era l’emiro algerino Abdelkader o Abd el-Kàder e, dopo  l'uccisione di 3.000 persone fedeli di Cristo, altri 15.000, tra fedeli ed europei in genere che si trovavano a Damasco, furono invece quelli da lui salvati (ma le cifre variano a seconda delle fonti; e anche le località, riguardando le uccisioni anche - e forse per la maggior parte - il Libano). Per questo coraggioso intervento verrà insignito della Legione d’onore e dell’Ordine di Pio IX. Per chi fosse interessato (e sa il francese), questo personaggio lo narra Mustapha Chérif nel suo libro L’Émir Abdelkader. Apôtre de la fraternité, Odile Jacob, Paris, 2016, pagine 176, euro 21,90.

(Informazioni anche dall'"Osservatore romano")

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