VETTO (29 marzo 2016) - Il Lido di Vetto di nuovo a rischio frane. E’ la situazione che si può notare in questi giorni scendendo a uno dei nuclei più piccoli del vettese, proprio sul fiume Enza in uno dei tratti più caratteristici e d’estate meta di migliaia di appassionati del fiume e, anche, della Trattoria al Tondo del Lido, di rinnovata gestione.
Sono due gli smottamenti che rendono pericoloso il transito lungo questa strada comunale realizzata negli anni Sessanta dal sindaco Pasquale Marconi.
Il primo è la storica frana balzata agli onori della cronaca negli anni Novanta, che stacca dal sovrastante Monte di Vetto, dove invece vivono una trentina di persone. Il posizionamento di reti ciclopiche paramassi, avvenuto nel Duemila, ha di fatto consentito di non scendere a valle pericolosi sassi, ma diverse delle stesse risultano ad oggi colme di materiale di frana, in alcuni casi anche pericolosamente piegate. Inoltre è possibile assistere all’inarrestato movimento della frana: ancora oggi alcuni new jersey sono a protezione di un tratto di terminale di trenta metri di strada che, in parte, ha occupato la banchina stradale.
Il secondo movimento franoso mina la comunale che diparte dalla sp 513. E’ proprio all'imbocco della provinciale che la comunale ha visto cedere un muretto di cemento armato che la sostiene, con un pericoloso abbassamento del manto stradale. Una recente asfaltatura non ha colmato il divario, tanto che la strada è tornata a scendere di livello e, in assenza di segnaletica adeguata, potrebbe trasformarsi in una trappola pericolosa.
Strada trappola, anche, sulla provinciale 7 tra Felina e Carpineti dove, per quanto annunciata la progettazione per la soluzione del problema, è da oltre un anno (avete letto bene: oltre un anno) che si viaggia a senso unico alternato con un pericolosissimo cedimento di un intero tratto della corsia che sale verso Castelnovo. La foto che segue dimostra come è precaria sia l'interruzione del senso di marcia, sia la possibilità di transitare in sicurezza.
Forse che, anche in questo caso, sono finiti i soldi per le opere pubbliche? Bisogna risparmiare, signora mia! Il debito pubblico cresce! Un fardello per lo sviluppo! Col Fiscal Compact (ce lo chiede l’Europa) lo riduciamo di un ventesimo ogni anno, e arriveremo finalmente al 60% di debito/PIL. E allora, ripartirà lo sviluppo! Tra vent’anni. Probabilmente. Mr. Gianfelice Rocca (se volete sapere chi è, lo trovate qui: http://www.assolombarda.it/chi-siamo/presidenti/gianfelicerocca) sul Financial Times, dice che l’austerità ci soffocherà, che siamo sospesi tra asfissia e euroexit. Se lo dice lui, probabilmente è vero. Intanto, non lamentiamoci delle frane, che sono un gran risparmio, signora mia!
(commentofirmato)