I recenti, ripetuti casi di morti in relazione a parti, nel nostro Paese, in diversi ospedali della Penisola, portano anche, col pensiero, al nodo che sta vivendo il nostro "S. Anna" di Castelnovo ne' Monti, da mesi sotto la "spada di Damocle" del taglio proprio di tale reparto.
"L'ospedale non chiude", ripetono come un mantra dalla Regione (assessore Venturi). Già, ma questo di per sè mica può, purtroppo, autorizzare automaticamente a soverchi salti di gioia. Perchè, in ipotesi, anche la riduzione, passo a passo, a suon di "razionalizzazioni" e "messe in sicurezza" di un reparto e poi dell'altro, a semplice posto di soccorso in Appennino reggiano, non smentirebbe questa dichiarazione. Chissà che direbbe Pasquale Marconi, fosse vivo... Ci vuol altro.
Mentre è stato annunciato - è notizia di oggi - un incontro pubblico* "per fare il punto della situazione" per il prossimo lunedì 18 gennaio ("alla presenza del sindaco Bini": avrà in particolare come obiettivo principale "la promozione di iniziative e azioni rivolte alla cittadinanza per informare e sensibilizzare l'opinione pubblica circa la necessità del mantenimento e del potenziamento dei servizi dell'ospedale montano"), messo in piedi dal meritorio gruppo delle "Cicogne" e da Mariola Piazzi, promotrice del "Progetto Nautilus", nella sala consiliare del Comune castelnovese (ore 20,30), l'argomento viene trattato, nel più ampio dibattito nazionale, ancora oggi, con un articolo che troviamo sul quotidiano "Avvenire".
"Per non morire di parto bisogna migliorare l'efficienza dei punti nascita e non è detto che il modo migliore sia chiudere quelli che non arrivano a 500 parti l'anno". E' quel che sostiene Gian Luigi Gigli, presidente del "Movimento per la vita".
In un intervento che peraltro s'incentra soprattutto sul tema dell'aborto, Gigli, rimanendo sulla questione "di cui" - una di quelle che attualmente più stanno a cuore ai residenti nel nostro Appennino (e anche in lande viciniori) - ancora così si esprime: "Prima di pensare di sopprimere il servizio in tante località sulla base di dati puramente quantitativi, sarebbe forse preferibile valutare per ognuno di essi le prestazioni, in termini di esiti e di complicanze".
Una politica chiamata a decidere di questa (ed altre) vicende, dovrebbe certamente ampliare le proprie valutazioni ad un contesto che vada oltre i meri numeri, per quanto certamente - si dice un'ovvietà - da considerare. Forse si chiama "buona politica".
* E' giunta poco dopo la pubblicazione una richiesta di rettifica da parte del Comitato "Salviamo le cicogne": l'incontro, pur recando indicata tale modalità di svolgimento, non sarà pubblico. Si è trattato di un errore di comunicazione (degli organizzatori).
Nessun incontro lunedì in Comune!
(Enrico Bini)
Dunque, consideriamo il contesto e la “buona politica”. Il contesto è il “fiscal compact” (ce lo dice l’Europa) che impone di diminuire il debito pubblico di un ventesimo l’anno. Significa: taglio della spesa pubblica. Significa: austerità. Politiche di austerità, durante una recessione economica, aumentano la recessione stessa. Ma la politica ha bisogno di convincere i cittadini delle scelte di “buona politica” che vuole fare, soprattutto se sono scelte che vanno contro gli interessi dei cittadini (tipo: diminuire i servizi dello stato sociale). Per questo esistono strategie di comunicazione ben precise (spin): per un po’ di giorni leggiamo sui giornali che nelle maternità ci sono incidenti mortali. Dopodiché sui giornali e nelle interviste ai politici si parla del problema della sicurezza nelle maternità. Eh, già, il problema diventa la sicurezza, non il taglio dei servizi. C’è qualcuno che vuole minore sicurezza? Ecco fatto.
(Commento firmato)
Lei ha ragione, signor commento firmato! La minor sicurezza però, guarda il caso, non è successa in piccoli ospedali sperduti tra i monti, ma in grandi ospedali con un numero di parti che van ben oltre i 500. Come la mettiamo? Come giustificherà l’assessore Nicolini e tutti i politici la chiusura dei piccoli ospedali per mancanza di sicurezza? Ma chiudiamoli tutti!!! Così tutti son sicuri! Eh, scusate… ma mi sono uscite spontanee queste parole. Sono ridicole… lo so, ma è ridicola anche la “tiritera”: si chiude! Non si chiude! Ma chi lo dice! Sicurezza! Non sicurezza! Numero parti! Poi deroghe! E poi… cos’altro troverete per giustificare che a livello provinciale, regionale e nazionale avete “mangiato tutto il mangiabile” e si continua? Poi è d’obbligo tagliare. Non oso andare oltre. Salute e scuola sono le priorità in un paese governato da politici capaci e invece sono i due settori più tartassati. Non avete ancora capito da cosa dipende il buon funzionamento di ogni settore pubblico e privato? Sono le persone, cari politici! Ve lo diciamo noi… poveri cittadini! Ma anche se ve lo diciamo e ripetiamo, voi siete sordi e pure ciechi. Andate allora in qualche struttura privata, voi pagando potete, e lì sarete sicuri, fatevi fare una buona visita dall’otorino e dall’oculista. Fatevi dare un’ottima cura perché pagare così tanto chi non vede, non sente ma parla sempre a sproposito, mi pare un po’ troppo. Chi non è capace cambi lavoro… e non partito come fate voi politici. Ciò dovrebbe essere la norma. Salute a tutti noi.
(Luisa Valdesalici)
La sicurezza, infatti, è un pretesto. L’obiettivo non è la maggiore sicurezza, è tagliare la spesa pubblica. Euro vuol dire austerità, taglio dei salari, taglio della spesa pubblica, cioè di salute, istruzione, sicurezza, pensioni. E privatizzazioni, appunto. Il metodo è: taglia la spesa relativa ad un servizio; il servizio non funziona più; la gente si arrabbia e chiede le privatizzazioni. Ecco fatto. C’è una multinazionale pronta per ogni servizio pubblico: la francese Veolia per l’acqua, la tedesca Gehe per le farmacie comunali (a Bologna e Cremona). Da cosa dipende il buon funzionamento di ogni settore pubblico e privato? Sono le persone, certo, e anche adeguati finanziamenti. Il sistema sanitario italiano è il più efficiente in Europa e il terzo nel mondo (fonte: il Sole24ore). Il problema non sono i politici; loro fanno quello che dice la Commissione europea. Se non lo fanno, vengono sostituiti: come è accaduto a Berlusconi. Dopo di lui, nessuno è stato eletto con regolari elezioni. Tutti nominati. Il ritornello è: dobbiamo cedere sovranità, lo vuole l’Europa, che ci salverà. Come ci sta salvando, credo sia sotto gli occhi di tutti…
(Commento firmato)
Il problema, mi dispiace, ma sono stati e continuano ad esserlo soprattutto i politici. Non andiamo a dar colpe ad altri, colpa all’€… Guardiamo a casa nostra. Da oltre trent’anni ormai siamo sommersi da evasioni, elusioni, collusioni, conflitti d’interesse e mafie di ogni tipo e genere. Abbiamo 190 miliardi di € di evasione fiscale che corrispondono al 7% del nostro prodotto interno lordo. Ma se non rubi od evadi sei un povero ignorante e diventi sempre più povero. I primi a dare l’esempio sono stati e lo sono tutt’ora i politici. Non ce n’è uno onesto. Hanno sperperato fiumi di denaro aumentando il debito pubblico e ora vogliamo dare la colpa all’Europa? Con tutto quel denaro si potrebbero sistemare ospedali e scuole, ma con dirigenti capaci… e anche questo è grave problema. Siamo allo sbando con politici e dirigenti incapaci, impreparati e con conflitti d’interessi grandi come grattacieli. E da oltre trent’anni, ripeto. Ci può stare anche l’Europa, ma la colpa è solo di politici e dirigenti compiacenti. Impariamo a guardare in casa nostra, sì, anche proprio in casa nostra e a farci qualche domandina, ciascuno di noi. Ora sto ascoltando la tv e il P.d.C parla del “piano anti-fannulloni” quando i primi fannulloni sono loro. Basta guardare le assenze di deputati e senatori con stipendi di 15.000 €. Mensili. Ma stiamo scherzando? Niccolò Ghedini negli ultimi 18 mesi si è presentato in senato 2 volte ma lo stipendio, senza contare tutti i benefici extra, l’ha sempre percepito. E come lui la maggioranza di deputati e senatori. Per loro non scatta nulla. Sarà colpa dell’Europa!!! Volutamente esclamativo. Penso che in Germania questo non sarebbe possibile. Non voglio ripetermi. Sono tutti sordi e ciechi.
(Luisa Valdesalici)
Copio e incollo. Il sistema sanitario italiano è il più efficiente in Europa e il terzo nel mondo (fonte: “Il Sole24ore”). Vuol dire che nonostante “castacriccacorruzione” e “sesomaggnatitutto” il sistema funzionava a dovere. La corruzione esiste dappertutto, ma l’autorazzismo è un costume tipicamente italiano. La Germania chi? La signora bionda? La Siemens è il più grande corruttore internazionale (soprattutto nel campo delle commesse militari e di alta tecnologia). Vogliamo parlare della truffa Volkswagen? O della Deutsch Bank sanzionata in America perché truccava il Libor? O della class action intentata alla Deutsche Bank, sempre in America, perché truffava i clienti con un software (guarda caso). Riporto dal libro “Anschluss-l’annessione” di V. Giacchè il resoconto delle operazioni compiute dal governo della Repubblica federale durante l’unificazione delle due Germanie: “Privatizzazioni su enorme scala condotte in dispregio di tutte le più elementari regole per privatizzazioni benfatte, a cominciare dal rifiuto del meccanismo dell’asta a beneficio della trattativa privata; potenziali acquirenti di imprese di grandi dimensioni di cui non si verificava né la fedina penale né le attività svolte in precedenza; la ripetuta complicità dell’ente privatizzatole con gli acquirenti tedesco-occidentali nello scoraggiare investitori esteri; funzionari incapaci, in conflitto di interessi o collusi con gli acquirenti; una totale copertura sia finanziaria che legale per il loro operato da parte dello Stato, ma nessun controllo efficace; atti secretati senza alcun valido motivo; truffe su larga scala; e, dulcis in fundo, una giustizia singolarmente benevola nei confronti di colpevoli di sperpero di denaro pubblico e di malversazioni su larga scala”. E’ di questa Germania esemplare che stiamo parlando? Sordi e ciechi siamo noi, che non vediamo la causa di questo sfacelo economico, la cui conseguenza è la distruzione del tessuto produttivo e sociale dell’Italia che – ricordo – era la settima potenza industriale del mondo. E ci mettiamo tranquilli dando la colpa ai politici “castacriccacorruzione” che “sesomaggnatitutto”.
(Commento firmato)
Gentile sig. Commento firmato…abbia il coraggio, se crede in ciò che scrive, di firmarsi. Prima cosa. Seconda cosa ho scritto che in Germania questo non sarebbe possibile e mi riferivo alle assenze di deputati e senatori. Non mi riferivo né alle banche né alle aziende tedesche. Se lei pensa che il nostro debito pubblico non derivi dal “magna magna” della politica, dalle mafie e dai cittadini disonesti che hanno evaso, come ha sottolineato il Presidente della Repubblica nel discorso di fine anno, miliardi di €. ma è colpa dell’Europa e dell’ € , la lascio nel “suo brodo”, guardi! Aggiungo solo, così…per scrivere qualcosa…chi era al governo quando sì è trattato di controllare il cambio? In tutti i paesi europei ciò è avvenuto in modo serio e continuativo per anni. Da noi non è avvenuto. Inoltre lo scopo del mio post era che a forza di sprechi di denaro da oltre trent’anni…(e qui l’Europa non c’entra) siamo messi così. Lei sarebbe disponibile a prestare denaro ad una persona che sa già che li sperpererà al gioco? Penso di no! Ugualmente fa l’Europa. Quando mancano i “denari”, anche i pilastri di una nazione che si definisce democratica, ovvero sanità e scuola, vengono per forza bistrattati. Dobbiamo pareggiare i conti, ahimè! Ma voglio ritornare al titolo: punti nascite: non sempre “razionalizzazione” e “sicurezza” vanno di pari passo, trovo che sia assolutamente vero. In ospedali di periferia si trovano medici e paramedici motivati che risolvono problemi dove in grandi strutture non verrebbero trattati con altrettanta passione. Lo abbiamo visto nei recenti casi di giovani donne morte per parto pur essendo in strutture con grandi numeri… Pertanto impariamo ad analizzare bene i casi. La magistratura dovrebbe essere veloce, rigida ed imparziale quando vi sono di mezzo vite umane. Ogni ospedale si tuteli, come facciamo noi per le auto e per le nostre case. Dispiace che ogni mese ormai si leggano notizie spesso contraddittorie, altalenanti e che non giovano a nessuno, ma i vari politici e assessori se la cavano sempre. Siamo noi, poveri utenti che pagheremo in prima persona una situazione di cui non siamo responsabili. Grazie della chiacchierata via web… anche se non posso sapere chi è, gentile commento firmato.
(Luisa Valdesalici)
A volte metto il nome, altre volte, quando parlo di questioni generali, preferisco non firmare; preferisco che vengano valutate le mie idee e non la mia persona. In ogni caso, la redazione sa benissimo chi sono, non faccio commenti “anonimi” per nascondermi. Per quanto riguarda il debito pubblico: é aumentato a partire dagli anni Ottanta, quando l’Italia si é agganciata allo SME (il,sistema monetario europeo, nonno dell’euro). Era necessario sostenere la lira per mantenere il rapporti di cambio. Quando é arrivato Monti a “salvarci” il problema non era il debito pubblico, ma il debito privato accumulato nei confronti della Germania (uno squilibrio nella bilancia dei pagamenti). Infatti, Monti lo ha risolto togliendo i soldi dalla tasche degli italiani attraverso le tasse, così abbiamo smesso di comprare merce tedesca. In una famosa intervista ha dichiarato: “Ho distrutto la domanda interna con il consolidamento fiscale”. Da allora, in Italia, c’é l’austerity: taglio della spesa pubblica e recessione economica. Taglio dei servizi sanitari. Tutto qui.
(Commento firmato)
“Costituzione massacrata da gente che nessuno ha eletto, tagli di servizi essenziali: come esempio prendiamo le Marche, il cui presidente Pd Ceriscioli sta tagliando con l’accetta pezzi di servizi sanitari senza ascoltare le proteste della gente, in barba alle promesse elettorali. Intende lasciare solo sette punti nascita in tutta la regione, perlopiù prossimi alla costa, fregandosene del fatto che le zone interne hanno strade dissestate, non a scorrimento veloce, in alcuni casi spesso interrotte da frane” (da una lettera al “Fatto Quotidiano” di oggi). Appunto: tagli alla spesa pubblica, comparto sanità. Lo vuole l’Europa (attraverso il “Fiscal compact”).
(Commento firmato)
L’unico problema esistente è lavorare bene e ammettere, anche pubblicamente, quando si sbaglia. Altro punto importante è evitare un po’ di cause penali. Bisogna cercare di parlarsi di più. Spesso manca questo atteggiamento, utile per chi ha perso i propri cari. Meglio una parola in più e una causa (spesso inutile) in meno.
(Il fumoso)
Centrato il problema. Concordo con “il Fumoso”. Mettiamoci nei panni di chi ha subito errori!!!
(Maria)