Questa mattina nella sede dell'Unione montana dei comuni dell'Appennino reggiano si è svolto un incontro che aveva l'obiettivo di coinvolgere sul progetto nazionale per le aree interne, progetto di cui l'Appennino reggiano è uno dei territori–pilota, diversi comuni appenninici delle province confinanti di Modena e Parma.
Dice in proposito il presidente dell'Unione Enrico Bini: “Il territorio dell'Unione ha già compiuto passi importanti nell'ambito del progetto nazionale sulle aree interne, come l'ispezione ministeriale ricevuta lo scorso novembre alla quale avevano partecipato Fabrizio Barca, già ministro per la coesione territoriale nel governo Monti ed oggi dirigente del ministero dell’economia e delle finanze, e l’assessore regionale al coordinamento delle politiche europee allo sviluppo Patrizio Bianchi. Era emerso che tra le 69 aree che il governo sta prendendo in esame per questo importante programma l'Appennino reggiano è sicuramente tra le prime.
Ora l'incontro di oggi rappresenta un ulteriore passo: oltre agli amministratori dei comuni dell'Unione del nostro Appennino reggiano hanno partecipato quelli di Frassinoro, Palagano, Montefiorino, Monchio delle Corti, Tizzano Val Parma, Palanzano, esponenti della Camera di commercio e del Parco nazionale.
L'idea è di un coinvolgimento di questi territori nel progetto ed i motivi sono emersi con chiarezza nel corso dell'incontro: ci sono ragazzi dell'Appennino parmense e modenese che si rivolgono alle scuole superiori di Castelnovo, persone di Villa Minozzo che lavorano nell'appennino modenese, di Vetto e Ramiseto che vanno nel parmense, ci sono famiglie di queste zone che si rivoltono all'Ospedale S. Anna per i servizi sanitari. Un rafforzamento di questi legami è vitale per riuscire a mantenere servizi essenziali su questi territori, ed il progetto Aree interne può essere un forte volano in tal senso”.
Il progetto del governo sulle aree interne prevede una strategia a lungo termine “finalizzata ad affrontare la persistente sottoutilizzazione di risorse e a ridurre l'esclusione sociale in specifici luoghi” promuovendo “la fornitura di beni e servizi pubblici integrati adattati ai contesti”. Il progetto si propone di investire consistenti fondi dell'Unione europea appositamente messi a disposizione per il rilancio delle aree interne su alcuni obiettivi generali strategici, quali: tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti affidandogliene la cura; promuovere la diversità naturale, culturale, del paesaggio e il policentrismo aprendo all'esterno; rilanciare lo sviluppo e il lavoro attraverso l’uso di risorse potenziali attualmente sottoutilizzate.