Ruolo paziente tra i pazienti quello dei carabinieri. A causa di un volontario impaziente. E' il complicato scioglilingua di quanto accaduto stamane quando due militi della Croce Rosse di Casina accompagnavano un paziente per una visita di controllo all'ospedale di Castelnovo Monti.
Secondo le testimonianze raccolte nel corso della mattinata uno dei due volontari iniziava a lamentarsi veementemente contro un infermiere reo, suo malgrado, di non dare la precedenza al malato al seguito. La discussione ben presto degenerava, anche con parole grosse del volontario che, pare, abbia egli stesso allertato i carabinieri che, intervenuti sul posto, svolgevano pazientemente la loro attività volta a sedare gli animi più che a identificare le persone.
Ci tengo a fare una precisazione in merito all’episodio: non è stato il volontario ad allertare i carabinieri ma lo stesso infermiere preso a male parole dallo stesso.
(Silvia L.)
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NOTA DELLA REDAZIONE: La ringraziamo per la precisazione.
Buonasera, sono Andrea Soncini, presidente della Croce Rossa Italiana comitato locale di Casina. Mi preme fare chiarezza sull’increscioso episodio accaduto oggi, del quale sono stato informato da una cara amica responsabile dell’ospedale Sant’Anna e di cui si è reso protagonista un volontario dell’associazione che rappresento. Dopo essermi immediatamente informato sull’accaduto e, di conseguenza, convocato il volontario al fine di prendere i provvedimenti disciplinari previsti dal regolamento dei volontari della Croce Rossa Italiana, mi sono messo in contatto con l’infermiere vittima dell’accaduto, verso il quale ho espresso, e rinnovo, le mie personali scuse e dei volontari della CRI di Casina per quanto successo. Vorrei sottolineare la gentilezza e l’estrema professionalità dell’infermiere, il quale ha immediatamente accolto le mie doverose scuse e mi ha rassicurato confermandomi i sempre buoni rapporti che negli anni ha instaurato con i volontari della nostra associazione. Avverto in me, purtroppo, una punta di rammarico nel vedere che il diritto alla cronaca, a volte, non tiene conto dell’operato che ogni giorno svolgono tutti i volontari, non tiene conto della crisi stessa del volontariato, del delicato equilibrio necessario per mantenere vitale una associazione che da 30 anni svolge un fondamentale servizio nel nostro territorio e per il nostro territorio. A volte non si pensa a quanto sia complicato guadagnare la fiducia della gente e a quanto poco basti per infangare ogni componente di una associazione a seguito sì, di un grave errore, ma commesso da una singola persona. Avrei preferito, prima che la questione fosse resa di pubblico dominio, essere contattato ed informato, di certo non per negare il consenso bensì per avere la possibilità di dare maggiori dettagli ed importanti informazioni.
Credo e spero nella forza della nostra associazione e della sua capacità di rialzarsi e dimostrare che l’errore di un singolo non pregiudicherà mai la fiducia dei cittadini che ben ci conoscono. Ma, del resto, il lavoro serio e le buone azioni non fanno mai notizia.
(Andrea Soncini, presidente CRI Casina)
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NOTA DELLA REDAZIONE: Caro Presidente, grazie della sua missiva. Il diritto di cronaca cui Lei si appella è proprio quello che ci consente, in molte occasioni, di raccontare quanto di buono fa il mondo del volontariato, tra questi sicuramente la CRI di Casina. Se c’è qualcosa da aggiornare o aggiungere siamo volentieri a disposizione e lo può fare qui tranquillamente, prima o dopo la notizia, non cambia molto. La conferma dei fatti da noi riportati che Lei fornisce purtroppo non cambia la sostanza di un episodio (ripetiamo, episodio) notato da molti. Non si preoccupi: solo chi non lavora non sbaglia. E vivvaddio che gli errori, a volte, fanno apprezzare anche quanto di buono costantemente invece si fa. Basta darci il giusto peso e saperli riconoscere e, per il futuro, prevenire.
In trentacinque anni di volontariato l’esperienza mi dice che nel servizio ordinario ci vuole pazienza.Comunque state tranquilli e buon lavoro a tutti
(Angelo Covili)
Non c’è nulla di male nel pubblicare fatti come quello accaduto, ma niente può togliere valore e importanza all’associazione. Siamo ben consci che svolgete un lavoro importantissimo e fondamentale per la comunità, non c’è bisogno che venga sottolineato, perché è così, senza paura di smentite. Può capitare, tuttavia, che ci si infervori, ci si arrabbi, non si sa perché, ma succede, siamo persone con i nostri pregi e difetti e pertanto sbagliamo. L’importante è capire l’errore ed ammetterlo, per andare avanti facendo ancora meglio di ciò che si è fatto fino ad ora. E’ andata così, penso che il volontario abbia avuto ed abbia modo di riflettere su quanto è successo per non ripetere ciò che è stato. Un in bocca al lupo all’infermiere che si è trovato in questa situazione, perché non è piacevole essere attaccati così duramente mentre si svolge il proprio lavoro.
(C.)
La verità starà nel mezzo. Come sempre!
(Matteo)