Domani i toanesi troveranno sotto l’albero di Natale una bella notizia. “L’acquedotto comunale, che abbiamo difeso fino all’ultima goccia - annuncia il sindaco Vincenzo Volpi - continuerà ad esistere”.
Spiegano il primo cittadino e il vicesindaco Carlo Benassi: “E’ un fatto storico per il territorio, perché la rete locale dell’acqua costituisce un vero e proprio simbolo dell’identità di Toano, in grado ancora oggi di rappresentare un fortissimo elemento di unità tra i nostri borghi e fra le nuove e le vecchie generazioni”.
Il provvedimento governativo “sblocca Italia”, convertito in legge il 24 novembre 2014, “che in effetti definisce l’affidamento delle gestioni idriche integrate a realtà con dimensioni minime di carattere provinciale - sottolineano i due amministratori pubblici - aveva messo di fatto a rischio la conduzione diretta che da oltre cinquant’anni caratterizza il nostro acquedotto, attualmente tramite la municipalizzata Ast, Azienda servizi Toano. Siamo però riusciti a far inserire un articolo, il 62, nel ‘collegato ambientale alla legge di stabilità’, approvato a novembre in senato e martedì scorso alla camera, che ha praticamente salvato la nostra realtà e quelle di altri comuni italiani ‘virtuosi’, cioè con determinati requisiti ambientali e di efficienza, che hanno così beneficiato della nostra azione”.
Inaugurato ufficialmente il 31 marzo 1963, l’acquedotto toanese “ha festeggiato nel 2013 - racconta Luigi Fioroni, amministratore unico di Ast - i cinquant’anni di vita. Nel tempo sono stati realizzati importanti investimenti per fornire un servizio sempre migliore, che oggi riguarda il ciclo integrato dell'acqua, cioè captazione, immissione in rete, raccolta e depurazione dei reflui”.
Ribadisce il vicesindaco Benassi, assessore al servizio idrico integrato: “La legge sembrava condannare il futuro del nostro acquedotto, e sarebbe stato un provvedimento profondamente ingiusto poiché si tratta di una risorsa che arricchisce il nostro comune e che ha dato prova, nei decenni, della sua funzionalità e validità”. E così rincalza il sindaco Volpi: “Non potevamo proprio accettare che finisse così. In questi mesi abbiamo sempre confermato una totale e assoluta determinazione nel difendere la ‘nostra’ acqua pubblica, sia a Reggio che a Bologna e soprattutto a Roma, salvaguardando l’autonomia di un servizio che esprime un’eccellenza per la comunità toanese e la montagna reggiana”.
Concludono Vincenzo Volpi e Carlo Benassi: “Per difendere l’acquedotto eravamo pronti a tutto. Fin dal primo momento abbiamo comunque cercato di individuare un percorso per risolvere al meglio la situazione, muovendoci in vari ambiti, provinciale, regionale e nazionale, al fine di arrivare a una soluzione del problema. Dopo vari tentativi, abbiamo ricevuto il sostegno di alcuni politici, in particolare della senatrice Leana Pignedoli e del senatore Stefano Vaccari, che hanno capito la gravità del problema e hanno contribuito in modo significativo a risolverlo. Oltre a loro, intendiamo ringraziare anche tutte le altre persone che si sono impegnate al nostro fianco in questa importante battaglia, con particolare riferimento alla popolazione toanese, che ci ha trasmesso la forza per non arrenderci, all’assessore del Comune di Reggio Emilia, MirKo Tutino, e al presidente della Provincia, Giammaria Manghi”.
Siete l’esempio che tutta la provincia dovrebbe seguire, come i cittadini avevano deciso con il referendum.
(Gioacchino Pedrazzoli)
Benissimo così, in caso contrario col passare del tempo rischiavamo di essere tutti “inglobati” in un unico ente e le piccole realtà come la nostra ne avrebbero senz’altro sofferto. Un saluto agli amici di Toano.
(Francesco Gigli, consorzio volontario acquedotto rurale di Civago)