Durante la scorsa estate, con più incursioni, hanno preso di mira un istituto scolastico dell’Appenino reggiano che hanno individuato come luogo di loro abituale ritrovo dove cercare di smorzare la noia attraverso vandalismi e imbrattamenti.
Sono stati individuati e denunciati dai Carabinieri della stazione di Casina i responsabili dei raid vandalici: si tratta di 8 minorenni italiani, aventi un età compresa tra i 14 e i 16 anni, che ora sono stati denunciati dai Carabinieri della Stazione di Casina, che hanno condotto le indagini, perché ritenuti responsabili a vario titolo del reato di concorso in danneggiamento aggravato e imbrattamento di edifici pubblici.
Secondo le risultanze investigative dei Carabinieri di Casina gli 8 ragazzini avrebbero colpito «per noia». L'individuazione è stata resa possibile grazie al rinvenimento di una pagina strappata da un registro di classe dove i militari hanno rinvenuto alcuni nomi di studenti. Da qui è partita l’indagine poi sviluppatasi positivamente anche e soprattutto grazie alla collaborazione che i carabinieri hanno trovato proprio negli ambienti degli adolescenti dove gli autori dei raid vandalici pare si siano anche blasonati.
Da questo elemento i militari hanno sviluppato le indagini, che hanno permesso di rintracciare i responsabili di più raid, tutti effettuati per il medesimo scopo teppistico, perpetrati in più serate dello scorso mese di Agosto. Stando alla denuncia presentata contro ignoti dal dirigente scolastico, supportata dall’accertamento dello stato dei luoghi emerso nel corso del sopralluogo eseguito dai carabinieri, i vandali durante le irruzioni risultano aver messo a soqquadro gli ambienti dell’archivio (dove peraltro risulta mancare un registro scolastico) e da dove prelevavano sedie poi portate nello scantinato dove avevano realizzato la base del ritrovo da loro chiamato “The Pow” (il prigioniero) nome rilevato dalla scritta trovata negli ambienti.
Inoltre dopo aver forzato la porta del magazzino del materiale di pulizia prelevavano sacchetti di pattume e detersivi che cospargevano negli ambienti scolastici. Imbrattato con graffiti vari le mura del sottoscala attiguo ai locali dell’archivio.
Le incursioni vandaliche, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, sarebbero avvenuti per “spezzare la noia della quotidianità”.
Spero che i genitori di questi “geni” siano chiamati al risarcimento dei danni.
(Maru)
Oltre a far pagare i danni ai genitori, mi chiedo, visto il solito ritornello della noia, perché non obbligarli a fare per la prossima estate del volontariato attivo. Gli passa il tempo che è una meraviglia, accudire anziani, pulire argini o fossi o ripristinare il servizio militare e fargli fare lì il periodo della vacanze.
(Savio)
Son pienamente d’accordo. Ogni giorno un atto vandalico. I genitori dove sono? Al lavoro? non penso che questo sia un palliativo per non insegnare l’educazione a questi lavativi.
(Alice F.)
Io credo che sarebbe opportuno che ai ragazzi venisse comminato un servizio socialmente utile obbligatorio, così, magari, non avranno possibilità di annoiarsi ulteriormente!
(Davide Negri)
Come mai questi ragazzi di fronte a un telefonino non si annoiano mai!
(Stefano P)