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Ministero e Regione insieme per il lavoro

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Bianchi e Poletti.jp
Da sx: Bianchi e Poletti

L’assessore regionale al lavoro Patrizio Bianchi e il ministro omologo Giuliano Poletti hanno siglato oggi a Bologna la convenzione tra la Regione Emilia-Romagna e il Ministero del lavoro per la gestione dei servizi per l’impiego e delle politiche attive del lavoro.

La firma è avvenuta nel corso del convegno su lavoro e inclusione sociale, con cui la Regione ha presentato la legge recentemente approvata per sostenere l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità, attraverso l’integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari.

“Non era scontato che saremmo arrivati fin qui – ha detto il ministro Giuliano Poletti – la firma di oggi è il primo atto di un processo importante per dare concretezza ad una politica congiunta tra Ministero e le regioni in tema di servizi per l’impiego e politiche attive per il lavoro. Complimenti alla Regione Emilia-Romagna anche per questa legge, perché ci insegna a lavorare insieme per risolvere i problemi delle persone”.

“Nel titolo di questa legge abbiamo il senso e la modalità con cui abbiamo voluto muoverci, il valore civile della nostra azione – ha detto l’assessore Patrizio Bianchi – La legge rappresenta uno dei primi strumenti attuativi del Patto per il lavoro, a cui segue oggi la firma della convenzione per il passaggio della gestione dei Centri per l’impiego alla Regione”.

“Questa legge fa leva soprattutto sulle misure di politica attiva, punta molto su una idea non assistenziale – ha detto la vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini – Ma oltre a questa legge nei prossimi mesi avremo uno spazio per lavorare sulla povertà sociale con una nuova misura, mai realizzata in Emilia-Romagna. Grazie anche agli stanziamenti nazionali della legge di stabilità e attraverso un nuovo capitolo di bilancio istituito dalla Regione nel 2016, riusciremo a realizzare un intervento strutturale per aiutare chi ha pagato di più gli effetti della crisi anche in una regione come la nostra, una politica pubblica che permette di irrobustire significativamente le risorse per le politiche sociali e che rappresenta una svolta a dir poco epocale, grazie all’impegno oltre che della giunta e del presidente Bonaccini, dei gruppi consiliari Pd e Sel”.

La legge su lavoro e inclusione sociale

Il provvedimento è il frutto del lavoro condiviso tra più assessorati – assessorato al lavoro, alle politiche sociali, alla salute e alle attività produttive - volto a garantire che i diversi servizi presenti sul territorio – sociali, sanitari, del lavoro e della formazione - operino insieme e in modo integrato per consentire alle persone fragili di uscire dalla condizione di vulnerabilità e allo stesso tempo per motivarle e responsabilizzarle in tal senso. Una fragilità transitoria, che a seguito della crisi prolungata che ha investito anche la nostra regione, ha riguardato un numero importante di cittadini che prima della crisi non avevano mai avuto necessità di rivolgersi ai servizi sociali. In coerenza con quanto condiviso con il Patto per il lavoro inoltre, la legge crea nuove condizioni per una società inclusiva grazie al lavoro, con l’obiettivo di generare sviluppo per una nuova coesione sociale. Un obiettivo perseguibile con il concorso del sistema economico-produttivo e delle imprese del territorio pronte a fare la loro parte, assumendosi responsabilità sociali nel più alto senso del termine. Con questa legge la pubblica amministrazione cambia per uscire dai propri confini di competenze e integrarsi al servizio delle persone: un nuovo welfare che restituisce ai servizi centralità e funzione strategica, investendo in primo luogo sugli operatori e le loro competenze, e che garantisce alle persone supporto vero verso l’autonomia. L’inserimento lavorativo può avvenire utilizzando le diverse modalità e tipologie contrattuali esistenti. Strumento di incontro con il lavoro saranno anche i tirocini, di cui questa legge introduce una nuova tipologia. Si tratta del tirocinio di orientamento, formazione e inserimento o reinserimento, finalizzato al rafforzamento dell’autonomia delle persone, alla loro riabilitazione e inclusione, la cui indennità sarà finanziata anche da risorse regionali e del Fondo sociale europeo. Uno strumento molto importante perché valorizza la dimensione sociale del lavoro per i singoli e per la comunità.