Il ministro del lavoro Giuliano Poletti, bissando a distanza di qualche tempo il suo collega Galletti, arriva in Appennino, a Castelnovo ne' Monti. E' successo ieri mattina, al Teatro Bismantova di Castelnovo ne' Monti. Autorità a fargli corona e platea riempita degli studenti dei due istituti superiori del capoluogo montano.
“Dobbiamo trovare il modo, insieme, di evidenziare i tanti fattori positivi che offre il territorio appenninico e limitare gli aspetti di scomodità che esso presenta. Facciamo di Castelnovo e del territorio dell’Appennino reggiano un laboratorio che possa fornire indicazioni al governo su quelli che potrebbero essere i provvedimenti per sostenere la tenuta delle zone montane in Italia”, le parole di Poletti come riportate da un comunicato emesso per l'occasione.
L’incontro ha visto anche gli interventi del sindaco di Castelnovo Enrico Bini, del vicesindaco Emanuele Ferrari, della deputata del Pd Antonella Incerti e la presenza di tutti i sindaci dell’Unione dell’Appennino, del prefetto reggiano Raffaele Ruberto, dei vertici provinciali delle forze dell’ordine.
Salutando l’arrivo del titolare del dicastero del lavoro, Bini ha detto: “Ringrazio Poletti perchè venire qui oggi a parlare di lavoro e di opportunità occupazionali per i giovani non è certo semplice e sono temi che sul nostro territorio non offrono soluzioni facili e rapide, ma richiedono invece una azione complessa, articolata e profonda".
Dopo il ministro del lavoro speriamo che arrivi in montagna anche il lavoro.
(Alex)
Bella giornata, una nota: non abbiamo usato le scuole per riempire la platea, era una giornata dedicata a loro!
(Enrico Bini)
Con tutti i problemi che mi avete messo davanti ci vorrebbe un mago per risolverli. Questa frase del ministro suona come: “Purtroppo per queste contrade bellissimissime dai colori d’autunno c’è poco da fare…”. “Vorrei far presente che per risolvere i tanti problemi della bellissimissima montagna dai colori autunnali basterebbero delle strade agevoli e comunicanti e che non finiscano in angoli invalicabili, tortuosi e stretti (Cerreto, Pradarena) che precludono i movimenti di persone, merci, interessi, scambi, ecc. Duemila anni fa i Romani l’avevano capito e costruivano le strade e noi ancora no; saremo degli zucchi?
(Pellino)
Mancava l’amico Salvatore Buzzi. Il ministro Giuliano Poletti si sarà chiesto il perché?
(Alessandro Raniero Davoli)
La peggior riforma del lavoro degli ultimi trent’anni… Da uno così c’è poco da imparare.
(Fabio Pinelli)
Credo che ci sia da apprezzare la disponibilità avuta nei confronti della nostra montagna, al di là delle singole appartenenze politiche degli interlocutori. Normale che a qualcuno le risposte siano piaciute e ad altri di meno. A Pellino ricordiamo, casomai lo avesse dimenticato, che oramai sono anni che i fondi (anche per le strade) vengono tagliati. Ciò non significa che ci dobbiamo accontentare, ma più semplicemente essere obiettivi nell’analisi e trovare soluzioni coerenti con quanto avvenuto negli ultimi anni (ivi compresa la soppressione delle province che di fatto avevano la quasi totalità della gestione diretta delle strade in manutenzione). Circa il giudizio sulla riforma del lavoro preferisco attendere qualche anno e leggere i risultati. Se saranno negativi darò ragione a Pinelli, se positivi gli darò torto. Allo stato attuale nemmeno un “mago” potrebbe dirlo…
(Commento firmato)
Invito a chiedersi come mai, da anni, i fondi vengono tagliati. Tra l’altro, non solo per le strade, ma per i servizi sociali, le pensioni, i servizi sanitari, la sicurezza. Si direbbe che l’austerità sia conseguenza di un fatto ambientale, un po’ come gli tsunami: accade, per destino crudele, e quindi bisogna rassegnarsi, essere obbiettivi e cercare di sopravvivere (trovare soluzioni coerenti). L’austerità (come anche “fare le riforme strutturali”) è una scelta precisa, che ha radici ben identificabili. Oltre a riflettere su come sopravvivere all’austerità, cerchiamo anche di capire come ci siamo arrivati e perché.
(Commento firmato)
E’ stata una bella giornata. Il ministro si è dovuto rapportare con una platea giovane, non solo fatta da studenti, e una volta tanto non ha usato il solito politichese ma è stato diretto. E soprattutto non ha parlato di assistenzialimo nei confronti della montagna, ma ha spronato i giovani ad agire. Agire, non reagire. Agli studenti, una volta tanto, penso che l’incontro sia piaciuto.
(Giuseppe Herman)
In tempi remoti le strade della montagna avevano bisogno come oggi di essere migliorate e i finanziamenti allora se ho ben capito li davano. Il problema è che quelli che ci amministrano troppe volte, purtroppo, non sono all’altezza (basti pensare al raddoppio della Firenze Bologna in una zona già privilegiata dalle vie di comunicazione, mentre con gli stessi soldi si poteva fare si, un raddoppio, però in una zona diversa e poco servita, dalle strade, come ad esempio la nostra provincia) per non parlare degli sprechi di denaro pubblico in tutta Italia e in tutti i settori e quando mi sento dire che io dovrei essere al corrente dal fatto che già da anni non vengono più erogati i soldi per migliorare le strade (che servono a tutti) mi si strizza la “cavezza”.
P.S. con i soldi della buonuscita scandalosa che ha ricevuto il Sig. Luca Di Montezemolo si poteva fare una magnifica superstada senza troppe curve da Reggio E. al La Spezia. Mi si strizza la “cavezza” di nuovo.
(Pellino)
Insomma quando non si fanno i lavori si dice sempre “i fondi vengono tagliati”. Allora mi chiedo: se i fondi vengono tagliati in tutti i settori i soldi delle tasse che paghiamo (65% di pressione fiscale) dove vanno a finire? E’ora di finirla di dire banalità, il fatto è che abbiamo una classe politica corrotta ed incapace ad amministrare.
(Gianni)
Per esempio, vanno a finire nel salvataggio delle banche tedesche e francesi esposte in Grecia, attraverso il fondo “salvastati” a cui partecipa l’Italia(40 miliardi di euro; vedere qui: http://www.infodata.ilsole24ore.com/2015/02/18/lesposizione-di-banche-e-stati-europei-verso-la-grecia/). Oppure, nel “consolidamento fiscale” voluto da Monti per diminuire il debito estero dell’Italia verso la Germania “distruggendo la domanda interna” (vedere qui: https://www.youtube.com/watch?v=LyAcSGuC5zc). L’austerità non nasce per caso e non è la conseguenza della corruzione.
(Commento firmato)
Sono pienamente d’accordo con il Sig. Gianni. “Politica in Italia vuol dire corruzione”.
(Pellino)
Ok, ci sta tutto e il contrario di tutto, però: è importante cercare di sfruttare ogni minima occasione, indipendentemente dal valore dell’interlocutore, per cercare di migliorare le cose. Tanto è stato fatto, soprattutto da parte dei giovani agricoltori, che attualmente stanno facendo fronte comune per riscattare il loro lavoro e, bene comune, il Parmigiano Reggiano e il territorio.
Diversamente rischiamo di appiattirci nei soliti luoghi comuni, gettando nelle ortiche ogni speranza di cambiamento. E Poletti non è che proprio sia il mio “guru”…
(Sincero Bresciani)