Un museo della civiltà contadina a Rosano. E' quel che ha appena deciso l'amministrazione comunale vettese, che ha approvato, con una delibera della giunta riunitasi pochi giorni fa, uno schema di accordo apposito.
Con quali materiali? Presto detto.
Gianfranco Camagnoni, si legge nell'atto, "è proprietario di una cospicua collezione di oggetti della civiltà contadina, quali aratri, telai, ruote, carrelli, carriole, zappe, martelli, falci falcetti, finimenti per cavalli, bilance, cartucce, pentole e posate in alluminio e ottone, madie, macchine per il caffè, forme per il Parmigiano Reggiano, strumenti per misurare le uova, macchine da cucire, imbottigliatori e tappatrici, giocattoli vecchi, strumenti per le poste, nidi per piccioni, trappole per topi, ciaspole, bocce di legno, grammofoni... Una collezione integrata da manufatti artigianali quali incisioni su legno, piccole sculture e riproduzioni in scala di vecchi fabbricati e strutture tipiche".
Manca però, allo stato, lo spazio per mettere in mostra tutto questo po' po' di testimonianza del nostro passato e valorizzarlo mettendolo a disposizione della vista degli appassionati.
Data la disponibilità di Camagnoni e della moglie Mirella Anceschi nel mettere a disposizione un loro spazio coperto a Rosano, da ampliare e sistemare, per esporre in modo ordinato il materiale, il Comune, ravvisando un interesse pubblico, ha dunque deciso di cogliere l'occasione, dato che tra le sue linee di azione individua quella della salvaguardia della cultura e delle tradizioni locali ed esprime la convinzione della potenziale attrattività anche turistica di una tale impresa.
Analogo museo è già stato allestito diversi anni fa a Gottano, presso l’abitazione del sig. Predelli Gianni. L’allestimento è stato curato in modo notevole dalla sorella Mirella che ha dimostrato un ottimo gusto. Il museo è veramente ricco ed i signori Predelli molto disponibili. Peccato che non risulti adeguatamente pubblicizzato. Secondo me sarebbe auspicabile una piccola partecipazione alla gestione. Per le scolaresche, ad esempio, l’accesso al museo peremtterebbe delle riflessioni circa i borghi medioevali, con torrioni di avvistamento matildici e case fortificate.
(Maru)
Nelle cronache che riguardano Vetto leggo sempre più spesso di scelte coraggiose in ambito culturale e adesso mi spiego perché: “il Comune, ravvisando un interesse pubblico, ha dunque deciso di cogliere l’occasione, dato che tra le sue linee di azione individua quella della salvaguardia della cultura e delle tradizioni locali ed esprime la convinzione della potenziale attrattività anche turistica di una tale impresa”. Complimenti al sindaco, agli assessori e ai consiglieri per questi criteri di scelta non diffusi quanto si vorrebbe! Ho conosciuto giovani di Vetto tutti molto in gamba, spero che possano offrire collaborazione e trovare spazio. Ho conosciuto Fabio Ruffini come tecnico comunale molto apprezzato a Casina, mi fa ora piacere ritrovare le stesse qualità nel sindaco.
(Una casinese)