Sabato 5 settembre p.v., alle ore 20,30, presso il teatro Mantellini di Villa Minozzo, avrà luogo l'anteprima del documentario "Cantare il Maggio", di Allieta Melchioni.
Si tratta di una versione estesa della durata di quasi due ore e la presentazione è pensata appositamente per le compagnie e gli appassionati del Maggio.
Il documentario si propone di osservare le compagnie nella loro attività artistica e come comunità, alla ricerca della radice che ci tiene uniti come esseri umani, tanto nell'indagare le profondità interiori in cui si svolge la sempiterna lotta fra luce e tenebra tanto cara a questo tradizione, quanto nello stare semplicemente in compagnia a bere un bicchiere di vino e scherzare.
Più che ai cenni storici, già ben documentati per iscritto e in altri lavori, si è preferito dare risalto alla situazione attuale e ai rapporti fra le persone. Il punto di vista è quello di un esterno, e il fine è capire cosa si conserva nel nostro territorio di quelle espressioni popolari antiche che in tante zone d'Italia hanno avuto fortuna nell'essere riscoperte anche da un pubblico ampio.
Complimenti vivissimi e felicitazioni ad Allieta Melchioni per questa sua opera filmica che impreziosisce ancora di più una delle realtà storico-culturali più significative e caratteristiche della nostra montagna!
(Ubaldo Montruccoli)
Complimenti vivissimi ad Allieta per il grande e importante lavoro e a quanti hanno reso possibile la sua opera, soprattutto le pubbliche istituzioni, troppo spesso poco attente alla nostra cultura. Il Maggio è una delle rarissime tradizioni popolari (non solo del nostro Paese) che riesce a sopravvivere (oltre che per la sua entità culturale) grazie anche alla “dinamica triade” (come l’ha felicemente definita Walter Cecchelani nella prima tesi di laurea dedicata al Maggio) delle componenti del Maggio: attori, autore, pubblico. Come in ogni forma di rappresentazione teatrale, la mancanza di una sola di esse ne provoca la decadenza. Il Maggio non è una rievocazione, più o meno storica, come quelle inventate nei paesi dai monti al Po alla ricerca di presunte tracce di una certa contessa. E nel Maggio non ci sono comparse come la stampa locale ha definito i maggerini in occasione di una recente rappresentazione: ogni componente di tutte le compagnie è protagonista al servizio della nostra cultura.
(Giorgio Vezzani)
Grazie ad Allieta ed ai suoi collaboratori per ciò che stanno facendo, partecipiamo all’evento e non deludiamoli. Un grazie particolare a tutti coloro che, del Maggio, sono autori, collaboratori, interpreti e protagonisti e che col loro impegno, la loro passione, ci fanno rivivere antiche tradizioni e belle, semplici emozioni. Io ho un sogno, come nel Maggio, vorrei vedere risorgere la nostra terra, vorrei vederla tornare vincente dopo tante delusioni e sconfitte; in questo caso siamo un po’ tutti “maggiarini” e dobbiamo fare tutti la nostra parte. Viva il Maggio e viva la nostra Montagna.
(Antonio Manini)