Sta rientrando dalla Calabria il sindaco di Castelnovo ne' Monti, Enrico Bini, che ha partecipato per alcuni giorni, insieme ad un gruppo di studenti dell’Istituto "L. Einaudi" di Correggio, al campo di volontariato organizzato dall’associazione "Libera", “EstateLiberi”.
Il gruppo ha prestato il proprio servizio ad Isola Capo Rizzuto per aiutare e sostenere la cooperativa sociale "Terre Joniche" che gestisce 100 ettari di terreni e diverse strutture confiscate al clan Arena. Qui i volontari, ed anche Bini per i giorni che è stato presente, vengono chiamati ad attività lavorative inerenti alla coltivazione di ortaggi, lavori di manutenzione, sfalcio, potature, tinteggiature, restauro di manufatti e allestimento di recinzioni per valorizzare questa bella tenuta recuperata alla legalità.
“Avevo già avuto modo di partecipare a questa iniziativa, ancora insieme a studenti dell’'Einaudi', due anni fa – spiega Bini – ed è davvero una esperienza molto bella ed importante: al mattino si lavora, mentre al pomeriggio ci si dedica ad incontri ed iniziative rivolte alla legalità, con incontri con testimoni che hanno combattuto in forme diverse la mafia e la criminalità”.
Il gruppo dell'"Einaudi" è composto da 20 studenti con gli insegnanti Marcello Rossi, Angela Pirondi, Samanta Bosatra e Paolo Bartoli.
A spiegare ulteriori dettagli del progetto è il professor Marcello Rossi: “Questo soggiorno estivo rientra in un ampio progetto sulla legalità, che come istituto portiamo avanti e riguarda anche l’importanza del rispetto delle regole. Il progetto si è avvalso del contributo del Comune di Correggio e del Lions club della cittadina della bassa e vede lo svolgimento di un’ampia gamma di attività durante tutto l’anno: abbiamo svolto iniziative in collaborazione col Centro Papa Giovanni XXIII, in marzo abbiamo incontrato don Luigi Ciotti, abbiamo compiuto una visita a Scampìa dove c’è stato uno scambio con degli studenti locali, grazie alla collaborazione con il centro Hurtado e Padre Fabrizio Valletti: è stata una esperienza molto formativa. Poi in estate, già da alcuni anni, c’è la conclusione del progetto con i centri estivi di Libera, nelle tenute confiscate ai clan mafiosi: qui ad Isola Capo Rizzuto viviamo in un ostello, anch’esso realizzato in una struttura confiscata, ci gestiamo facendo da mangiare, pulendo, e partecipando alle attività di cura della tenuta e di sensibilizzazione per la legalità. In questo modo due anni fa siamo entrati in contatto con Enrico Bini, quando era presidente della Camera di commercio, e lo abbiamo sentito subito vicino al nostro impegno per il suo essersi fatto avanti sulle infiltrazioni mafiose, anche in Emilia, quando nessuno ancora ne parlava. Sono aspetti per i quali lo citiamo come esempio ai ragazzi, ma al di là di questo è nata davvero una bellissima amicizia”.
“E’ una collaborazione che mi da davvero grande soddisfazione – conclude lo stesso Bini – anche perché mi permette di vedere il risultato delle operazioni antimafia non solo sul nostro territorio, ma anche qui dove la criminalità è storicamente più radicata, con le confische di queste tenute, ma anche l’individuazione e l’arresto di interi clan. In un gruppo di arrestati da poche settimane ad esempio c’è una persona che quando venni due anni fa, mentre parlavo di legalità in un teatro, fuori faceva volantinaggio contro di me”.
Bravo Bini.
(Onelio Serpieri)
Bravo, bravo, brev, hasta la victoria, del bene, siempre.
(Mario Guidetti, tavolo Hemingway)