Quasi 17 milioni nel 2015 per sostenere le unioni dei comuni e un programma triennale che premierà ancora di più quelle più efficienti.
La giunta regionale emiliano-romagnola ha approvato il nuovo programma di riordino territoriale (Prt 2015-2017), che stanzia più risorse per incentivare le unioni per le gestioni associate di funzioni comunali, in attuazione della L.R. 21/2012, e stabilisce per la prima volta la durata triennale del programma di sostegno, disciplinando requisiti d’accesso, criteri e modalità di quantificazione, controllo e corresponsione delle incentivazioni alle unioni.
“Abbiamo previsto nuovi criteri, garantendo una particolare attenzione per la montagna e per i processi di allargamento e consolidamento delle unioni in coerenza con i contenuti della legge di riordino istituzionale”, sottolinea l’assessore regionale al bilancio e riordino Emma Petitti. “Non solo la Regione continua a sostenere e rafforzare le unioni dei comuni, ma puntiamo a premiare sempre di più chi crede e investe in queste forme associative raggiungendo i risultati migliori. Il lavoro fatto - conclude l’assessore - nasce da un processo di condivisione con le associazioni degli enti locali: Anci, Uncem e Legautonomie”.
Le risorse e i criteri di assegnazione
Nel dettaglio, le risorse superano complessivamente i 16,8 milioni di euro, di cui 8,5 di risorse regionali e le restanti di risorse statali. Per premiare maggiormente le performance delle unioni e la qualità delle gestioni associate, la nuova disciplina degli incentivi prevede che una quota delle risorse disponibili (800mila euro nel 2015, in aumento negli anni successivi) siano assegnate sulla base di indicatori di efficacia ed efficienza che saranno definiti da un gruppo di lavoro misto tra Regione e rappresentanti delle unioni e delle associazioni degli enti locali. Le altre tre quote di risorse saranno così definite: 3,5 milioni nel 2015 (ridotti a 3 nei 2 anni successivi) sono diretti alle unioni montane; 1 milione per ciascun anno di validità del Prt è destinata a tutte le unioni in base alle singole caratteristiche oggettive (abitanti, estensione territoriale e numero di comuni); l’ultima quota di risorse, pari a 3,2 milioni nel 2015 (e in riduzione negli anni successivi) è distribuita, infine, in base al numero e alla tipologia delle funzioni svolte e ad alcuni ulteriori parametri (come la coincidenza con l’ambito ottimale, i processi di allargamento portati a termine o come la valorizzazione di alcune specifiche funzioni di prossimità svolte in montagna per la polizia municipale, i servizi sociali e l’istruzione pubblica).
I termini
Per quest’anno, il termine della presentazione della domanda è il prossimo 15 settembre e i contributi saranno concessi in due tranche. Per gli anni successivi è prevista la concessione in unica soluzione, con il termine di presentazione delle domande al 30 aprile.