VETTO – Claudio era innamorato della vita. E lo ribadiva nei suoi tanti e ricercati incontri con gli amici. Si è spento, nella notte tra sabato e domenica a soli 69 anni, nella sua casa in via Val d’Enza, a due passi due da dove un anno fa si spegneva l’amico e avversario di battaglie politiche, Athos Nobili.
Laureato in biologia, originario di San Polo, insegnante, preside, ancorman nelle tv locali, consigliere comunale… con il professor Becchetti di fatto, se ne va l’ultimo rappresentante di una Vetto moderna che, per un ventennio, ricercava una nuova dimensione dopo il boom degli anni Sessanta. E lui, nel suo paese, aveva tanto creduto al punto di fondare, nel 1975-1976, assieme ad alcuni amici, la Pro Loco di Vetto attiva per i quattro lustri successivi.
Nel lavoro si era prodigato nell’insegnamento di matematica e scienze a Vetto, Reggio Emilia, Busana e tanti comuni della montagna e della pianura, quindi il ruolo di preside a Poviglio, Sant'ilario, Vezzano sino all’istituto comprensivo Bismantova.
Come non ricordare, però, la sua passione per la tv, Televaldenza che aveva contribuito a far decollare, dal 1984, e crescere e che, negli anni Novanta. Le sue trasmissioni (tra cui il popolarissimo Val d’Enza Show) sarebbero state rilanciate anche da Teletricolore. “Lo ricordo come una persona culturalmente vivace e capace nel condurre una trasmissione con grande competenza” dice di lui Giovanni Mazzoni, direttore della testata reggiana.
Cessata questa parentesi, Claudio aveva mantenuto il legame col mondo della cultura creando gruppi di amici per interessi. Celebri, in tal senso, restano i suoi incontri nella amata casa di Rossena.
Dal 1990 al 1995 l’impegno in politica come capogruppo di una lista civica all’opposizione del tre volte sindaco Athos Nobili, amico e avversario, di cui restano celebri scontri sempre sul piano politico.
Tre anni fa la scoperta e la lotta con grande coraggio contro il male.
Alle 21 di lunedì sera la chiesa era gremita e non poteva contenere le tante persone giunte per gli ultimi momenti insieme. Renzino Fiori, uno degli amici che lo ha seguito in questi ultimi mesi, dice di lui: “Sapeva mettere a suo agio le persone e aveva un grandissimo pregio: non giudicava mai”.
“Esprimo un grande ringraziamento e apprezzamento per l’assistenza infermieristica domiciliare che, in un contesto così difficile, ha dimostrato grande professionalità e umanità”, spiega a Redacon la moglie Ivana che ha accudito il compagno di una vita sino agli ultimi minuti.
Lascia, oltre alla moglie Ivana, tra gli altri, le figlie Maria Giovanna, Margherita, i fratelli Paolo (fino allo scorso anno direttore della Confcommercio di Montecchio) ed Aurelio, i nipoti e i parenti tutti.
I suoi funerali si svolgeranno domani, lunedì 20 luglio, alle ore 16,30, con partenza dalla camera mortuaria di Castelnovo e, da lì, per la chiesa parrocchiale di Vetto dove verrà celebrato il rito funebre. Quindi ultimo corteo verso il cimitero locale.
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Tra i messaggi di cordoglio, quello del sindaco di Vetto, Fabio Ruffini: "Il professor Claudio Becchetti è stato stimato e apprezzato insegnante. E' stato figura di primo piano della nostra comunità, consigliere comunale negli anni novanta e fondatore e presidente di quella pro loco che, proprio grazie al suo impegno, animò per molti anni le serate estive vettesi; recentemente, nonostante la malattia, si era reso disponibile a collaborare con la neonata pro loco. Un grandissimo segno di umanità e attaccamento al suo paese. A nome dell’Amministrazione Comunale e del Consiglio tutto esprimo a tutta la famiglia le più sentite condoglianze".
Condoglianze alla famiglia.
(Andrea Omar Zini e famiglia)
Ho avuto la fortuna di conoscerlo come collega, ma soprattutto come preside a Sant’Ilario. Ha portato una ventata di energia e di apertura verso l’Europa nella nostra scuola. Davvero un grande uomo, sempre sorridente e disponibile. Lo ricordo con grande affetto, stima e riconoscenza. Mi stringo nel dolore alla moglie e alle figlie.
(Rossella Campari)
Le più sentite condoglianze a Margherita e a tutti i suoi cari.
(Andrea Schenetti)
“Sappiate che la morte non ci porta mai completamente via la persona amata. Rimane infatti la sua opera che ci incita ad andare avanti, con forza e coraggio“. Il professor Becchetti, professore prima di tutto perché lo è stato per molti di noi, ha per molti anni dimostrato l’amore per il suo paese fondando la pro loco di Vetto e rallegrando molte delle estati vettesi. La nuova pro loco cercherà nel migliore dei modi di portare avanti la sua opera, avendolo sempre come guida. Con affetto ci stringiamo a Ivana, Margherita, Giovanna e a tutta la famiglia in questo momento di dolore.
(Pro loco Vetto)
Oltre al forte senso dell’amicizia possedeva spiccate capacità organizzative, già emerse all’epoca di quella prima Pro Loco e poi espresse nel suo programma televisivo, dove sapeva contattare, riunire e intrattenere con maestria e giusta misura le personalità più disparate e anche quelle più eccentriche. Ricordo ancora la prima volta che ho partecipato da spettatore al suo programma e nell’entrare mi sono trovato di fronte a gente molto indaffarata, che mi dava un po’ l’idea della confusione, salvo poi rendermi conto della creativa meticolosità che vi regnava, tanto che al fatidico inizio tutto si armonizzava e ricomponeva come d’incanto. Del resto sapeva essere un perfetto ed ineccepibile anfitrione, mi verrebbe da dire insuperabile, quando riuniva gli amici in piacevoli incontri conviviali, molto normali e semplici, ma al tempo stesso coinvolgenti, tanto che ciascuno di noi faceva il possibile per non mancare. Lo ricorderemo sempre, come lui non dimenticava di fare verso chi ci aveva già lasciato, per mantenerne lodevolmente viva la memoria e ai suoi amici ha fatto sicuramente molto piacere il vedere in quanti, ieri, hanno voluto portargli l’ultimo saluto.
(P.B.)
Claudio era un uomo buono. Tutti quelli che hanno avuto la fortuna di percorrere un tratto di strada insieme a lui lo hanno amato ed apprezzato per i suoi modi, il suo altruismo, la sua umanità. Col suo sorriso gentile e contagioso Claudio ha reso questo mondo migliore.
(P.S.)
Ciao, Preside.
(A.S.)
Sono stato un suo compagno di studi all’Università di Parma. Lo ricordo come ragazzo gentile e cordiale, quando ho visto la sua foto sul giornale mi sono molto rattristato. Condoglianze alla sua famiglia.
(R.M.)
Ciao PA.
(BMG)