Domenica 19 luglio p.v. in piazza A. Gramsci a Castelnovo ne' Monti il Gaom (Gruppo amici ospedali missionari) riproporrà l’iniziativa “Una notte per l’Africa”, tradizionale manifestazione organizzata dalla onlus castelnovese impegnata nella realizzazione di progetti a favore di tre diverse comunità site nelle zone più povere dell’Etiopia.
La festa avrà inizio alle 17 con il ritorno, dopo un paio di anni di assenza, della mostra canina, organizzata anche in questa occasione dall’unità cinofila del capoluogo montano.
Dalle 20,30 andrà invece in scena la terza edizione di “Piccolosistina X l’Africa”, sfida canora amatoriale organizzata dalla Compagnia Piccolosistina la quale sarà “host” della gara e presenterà durante la serata alcuni brani tratti dal proprio repertorio. Otto concorrenti metteranno alla prova la loro ugola, in un’ormai tradizionale sfida canora che li vedrà esibirsi sul palcoscenico di fronte alla giuria che quest’anno sarà composta da Irene Condò, Marco Baroncini e Damiano Pignedoli. La gara si svilupperà in più manche ad eliminazione, fino decretare il vincitore finale.
Sin dal pomeriggio, per i presenti sarà inoltre possibile rifocillarsi degustando i numerosi piatti rigorosamente preparati dai volontari del Gaom.
L’associazione da diversi anni organizza “Una notte per l’Africa” per poter raccogliere fondi da destinare alle proprie attività in Etiopia, volte ad aiutare e sostenere la popolazione locale in difficoltà. Ma non solo: l’evento offre infatti l’opportunità al Gaom di rendere noto agli amici e finanziatori dell’associazione di ciò che sta accadendo nelle zone in cui essa è impegnata e poter presentare pubblicamente i progetti già realizzati e quelli che si cercherà di completare negli anni a venire.
Il ricavato della festa di quest’anno verrà utilizzato per finanziare il poliambulatorio di Shashamane, struttura interamente costruita dall’associazione castelnovese in una città che oggi conta più di 100 mila abitanti. L’edificio in questione necessita infatti di alcuni miglioramenti, sia dal punto di vista fisico che a livello di attrezzature da poter mettere a disposizione della popolazione, in una zona nella quale sono pressoché assenti altre strutture a carattere sanitario-ospedaliero.