Insieme ad altri tre giovani complici ha avvicinato un 15enne intimandogli di consegnargli 20 euro. Al diniego dell’adolescente i quattro l’hanno accerchiato e con gestualità intimidatorie, come se simulassero una imminente aggressione, gli hanno sfilato il cellulare che teneva nella tasca dei pantaloni, chiedendogli anche il danaro.
All’ennesimo rifiuto il 15enne veniva spintonato e preso a schiaffi. Quindi, sotto la minaccia di un coltello a serramanico, che agitavano procurando lievi taglietti al gomito, gli intimavano di presentarsi all’indomani con 20 euro per aver il cellulare in restituzione che poi di fatto non gli consegnavano.
Per questi fatti, verificatisi a Piacenza nell’agosto del 2014, un 17enne già domiciliato nel reggiano nel marzo del 2015 è stato condannato a un anno di reclusione e sottoposto alla misura cautelare del collocamento in una comunità del reggiano.
Una misura che tuttavia, come accertato dai carabinieri di Carpineti, è stata violata dal minorenne che tra il 20 ed il 22 maggio si è allontanato arbitrariamente dalla comunità.
L’illecita condotta è stata segnalata alla competente autorità giudiziaria dai militari carpinetani. La Corte d’Appello di Bologna – sezione per i minorenni – concordando sul fatto che la condotta ha rivelato l’incapacità dell’interessato di adeguarsi alle prescrizioni della misura meno afflittiva, che pertanto si è rivelata inidonea a frenare la devianza comportamentale e la pericolosità del 17enne, ha pertanto disposto la sostituzione della misura di collocamento in comunità con la custodia cautelare in carcere.
Il provvedimento quindi è stato trasmesso ai Carabinieri, che l’hanno eseguito, conducendo il giovane nell’istituto detentivo per i minorenni di Bologna.
Può il carcere migliorare questo ragazzo? Non credo…
(Fady)
Ma neanche star fuori e continuare a rubare come se nulla fosse.
(ER)