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Il presidente della Regione Emilia-Romagna e “Lassociazione” per la festa Appennino Mab-Unesco dopo il debutto ad Expo

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Festa MAB UNESCO
Festa MAB UNESCO

Il Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano e il Comune di Castelnovo ne' Monti organizzano per domani, martedì 23 giugno, un incontro pubblico per salutare l'ingresso dell'Appennino medesimo nella Rete Mab-Unesco.

Alle ore 18, in piazza Martiri della Libertà, prodotti, sapori e immagini d'Appennino. Alle ore 21, al Teatro Bismantova, filmati e immagini dell'Appennino tosco-emiliano. A seguire, musica classica popolare e della tradizione. Contributi musicali di Giovanni Mareggini e Armando Saielli, del gruppo "Lassociazione", di Ezio Bonicelli, col Maggio drammatico e il gruppo strumentale dell'Istituto musicale C. Merulo.

Interverranno: Paola Bacci, Enrico Bini, Agata Cleri, Fausto Giovanelli, Candida Tommasi e Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna.

Delegazione Appennino Tosco Emiliano a Expo
Delegazione Appennino tosco-emiliano a Expo

A "Centro della Terra", a Expo nel teatro del padiglione Parco della Biodiversità, sabato 20 giugno scorso, l’area Mab-Unesco dell’Appennino tosco-emiliano ha fatto il suo debutto nell’ambito della manifestazione "Beyond food sustainability", ideata e promossa dal Ministero dell’Ambiente italiano, direzione protezione natura, e dall’Unesco.

L’iniziativa, dove erano presenti diverse aree Mab italiane ed europee, ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Barbara Degani, sottosegretario di Stato, Han Qunli, segretario del programma Mab-Unesco, e dell’architetto Anna Maria Maggiore, che ha coordinato la preparazione e l’incontro e che ha avuto un ruolo di primo piano anche nell’accompagnare l’Appennino tosco-emiliano e altri siti italiani verso la designazione.

L'architetto Anna Maria Maggiore
L'architetto Anna Maria Maggiore

Per presentare l’Appennino è intervenuto il presidente del Parco, Fausto Giovanelli, supportato dalla presenza di diversi amministratori e sindaci in rappresentanza dei 38 comuni dell’area; in particolare erano presenti il sindaci di S. Romano in Garfagnana, Licciana Nardi, Filattiera, Comano, Frassinoro, Palanzano, Lesignano e Castelnovo ne’ Monti.

Qui di seguito si riporta il testo integrale che ha fatto da supporto alle immagini utilizzate per descrivere l’area Mab-Unesco del nostro Appennino.

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L’Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell’Emilia, respira le arie dell’Europa e quelle del Mediterraneo. Il crinale corre sul filo dei  2000 metri. È un sentiero, il Sentiero Italia, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive. Si può camminare lungo quel filo - il Sentiero Italia - in mezzo a rocce, pascoli e praterie di mirtillo, oppure si può scavalcarlo attraverso i valichi, salendo o scendendo tra boschi e laghi e antichi ospitali e vecchi borghi, collegati da strade forestali o antiche carraie, percorsi dai pellegrini, dai pastori o dai tagliatori di legna. Oggi sempre di  più chi si incontra sono turisti ed escursionisti,con gli scarponi, con i bastoni e con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e  vissuto a stretto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.  I nuovi turismi e i nuovi turisti possono sperimentare attività ed emozioni, accrescere  conoscenza e fare scoperte. Si concentrano qui lupi e aquile, cervi e cinghiali, tantissimi fiori e fioriture davvero spettacolari nella primavera. C'è in un breve spazio quasi il 70% della biodiversità Italiana, favorita dalla contiguità della  zona climatica europea con quella mediterranea. L'inverno è carico di nevi,ma solo sulla parte più alta del versante nord. L’autunno è ovunque il tempo dei funghi, dei mirtilli , dei tartufi e delle castagne con i colori accesi che lo accompagnano. Più in basso ci sono centri vivaci di servizi commerciali e piccoli borghi rurali,collocati nelle valli,sotto i ripidi versanti di Lunigiana e Garfagnana ; e invece,sul versante nord, appoggiati sul paesaggio collinare,molto ondulato e verde  delle terre del parmigiano reggiano e del Prosciutto di Parma. Il clima e le differenti vocazioni agricole scolpiscono i paesaggi, ampie foraggere inframmezzate a boschi oppure piccoli appezzamenti con coltivazioni di ulivo o farro. Sono ben 64 i prodotti classificati come DOP IGP e tradizionali. Sono prodotti diversi come diversi sono i sapori e le tradizioni di cucina. L'olio da un lato e il burro dall'altro sono il condimento dei cibi, ma anche gli indicatori di una diversità culturale che affonda le sue radici nei secoli e in una storia profondamente italiana ed europea ricca e travagliata,che ha lasciato ovunque pievi e castelli,anche di grande pregio architettonico,costruiti ricostruiti come una rete di civilizzazione e presidio soprattutto dalle dinastie nobiliari e signorili del medioevo. La contemporaneità è una sfida per le comunità rimaste,ancora forti nelle fasce più a valle, ma indebolite nelle aree più interne dall'emigrazione nel secolo dell'industria. I giovani sono affezionati al territorio e al tempo stesso attratti dal mondo. L'abbandono,l'omologazione,l'effetto periferia sono i rischi concreti del presente. Una moderna e sostenibile ruralità è possibile? L’educazione e la formazione il senso di appartenenza all'Appennino l'apertura al mondo, l'attenzione per la terra e le conoscenze di saperi tradizionali, la curiosità delle nuove tecnologie e la creatività sociale il senso di comunità e di collaborazione sono i riferimenti di valore e di principio per salvare il patrimonio della storia e per il futuro da costruire.

 

3 COMMENTS

  1. Peccato che non sia stato chiamato ad intervenire anche il gruppo “Anima montanara” che in questi anni ha fatto un importante lavoro musicale, riportando all’attenzione della comunità il ricco patrimonio di storie e parole delle genti appenniniche musicate in maniera moderna e poetica.

    (Betty)

    • Firma - Betty
  2. A proposito di Mab e ambiente, senz’altro al presidente Bonaccini sarà stata illustrata la “grande” opera di smaltimento dei 32 platani settantenni di viale E. Bagnoli, inutili ed ingombranti! Ah, dimenticavo, a Reggio Emilia, piazza Cavour, con le scontate proteste dei soliti noti, quel “troglodita” del sindaco Delrio alcuni anni fa fece mettere a dimora 7/8 platani di media misura (70/80 cm di diametro) al costo di circa, credo, 8000 euro cadauno, che i super critici davano per morti nel giro di 6 mesi. Così non fu e i platani, ora ben curati ed accuditi, ristorano i cittadini con le loro fresche ed utili ombre. Grazie, sindaco Delrio.

    (Sergio Tagliati)

    • Firma - sergiotagliati