Con riferimento al nostro articolo “Giro a Febbio: invece che qualche eventuale fungo trovo… eternit”, giunge un contributo da Reggio Emilia.
-----
Ci scrive Gianni Bertucci: "Leggo con stupore tra i commenti ad un vostro articolo che il 'colpevole' sarebbe chi ha fatto le foto. Colgo l’occasione per aggiornare i gentili lettori che il problema è più vasto di quello che può sembrare, come documenta una risposta dell’assessore reggiano Mirko Tutino e i costi che i cittadini si devono sobbarcare, argomento discusso poche ore fa in Consiglio comunale a Reggio Emilia".
"Sempre in tema di rifiuti abbandonati - aggiunge Bertucci, consigliere del comune cittadino per il M5S - allego foto del 2 giugno scorso (vedi) che ho scattato sulla strada Poiano–Sologno il pomeriggio della festa della Repubblica. La foto è stata fatta salendo da Reggio dopo avere assistito alla cerimonia pubblica in piazza Prampolini e alla premiazione di alcuni emeriti cittadini del Comune di Villa Minozzo, fra cui anche il padre del sindaco Fiocchi, da parte del Prefetto di Reggio Emilia".
"Ora, nel 2015 questi sono gesti inqualificabili fatti da persone che non si sa a cosa pensino e che oscurano tutto quello che di positivo è stato fatto per il progresso della società. Sta a noi società civile reagire, contrastare e denunciare e soprattutto ripristinare quello che certa gente fa contro un ambiente che ogni giorno che passa è sempre più bello".
"P.S.: il materasso me lo sono caricato in macchina ed è stato portato alla stazione ecologica attrezzata per il corretto smaltimento".
* * *
L'assessore a infrastrutture del territorio e beni comuni Mirko Tutino ha risposto oggi (ieri, ndr) in Sala del Tricolore a un'interpellanza del consigliere Gianni Bertucci del Movimento 5 Stelle, in tema di costi e procedure per lo smaltimento dei rifiuti tossici. Il verificarsi di episodi di abbandono di rifiuti di cemento amianto a Reggio Emilia hanno comportato per il Comune di Reggio Emilia i costi indicati di seguito:
ANNO 2008: € 56.942,00
ANNO 2009: € 53.101,00
ANNO 2010: € 96.208,00
ANNO 2011: € 37.978,60
ANNO 2012: € 29.352,38
ANNO 2013: € 24.142,70
ANNO 2014: € 19.798,90
I costi indicati riguardano lo smaltimento dell’amianto eseguito per conto del Comune da Iren Ambiente ai seguenti prezzi: Onduline amianto: € 250 /tonn; Manufatti amianto (cisterne, tubi, canne fumarie) € 480 /tonn. Nel prezzo sono compresi la messa in sicurezza, il trasporto e lo smaltimento.
Il costo di messa in sicurezza e trasporto dell’amianto è estremamente variabile in quanto dipende da diversi fattori: tipo di mezzo di trasporto oppure utilizzo di mezzi d’opera specifici (gru, escavatori...) per:
- la localizzazione del ritrovamento quando la zona di ritrovamento è particolarmente impervia (ad esempio, alveo di un torrente);
- la quantità del ritrovamento: per quantità maggiori si impiegano mezzi con portata superiore.
L'esistenza di rifiuti di cemento amianto abbandonato viene appresa dal Comune nelle seguenti circostanze:
- notizia data dai tecnici Iren, che trovano i rifiuti di cemento amianto abbandonati nell’ambito dei normali sopralluoghi finalizzati al presidio del territorio;
- notizia di ritrovamento da parte di cittadini, segnalata al numero verde ambientale Iren;
- notizia di ritrovamento da parte di cittadini all’Ufficio Ambiente del Comune di Reggio.
Tutte le notizie pervenute al Comune sono seguite da sopralluogo e verifica da parte di tecnici comunali o Iren e dall'effettuazione della bonifica da parte di Iren, che possiede all'uopo tutte le necessarie autorizzazioni.
“Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti di cemento amianto – ha spiegato l'assessore Tutino - si contrasta con una strategia integrata di prevenzione e repressione. Indubbiamente occorre approfondire il più possibile la conoscenza del fenomeno. Il fatto che i responsabili degli abbandoni non siano rintracciabili non ci consente di potere esibire, oggi, concreti risultati sulla repressione.
“Il Comune, che ha appena unito le competenze di tutela ambientale in un unico servizio, sta valutando di intraprendere – ha aggiunto Tutino - una pratica già sperimentata in altri comuni della provincia, tra cui Rubiera e Casalgrande, consistente nel mappare tutti gli edifici aventi coperture o altri manufatti di cemento amianto non pubblici - esclusi in quanto già mappati – ed invitare tutti i proprietari ad effettuare un'autovalutazione dello stato di conservazione e del rischio secondo linee guida rilasciate dalla Regione Emilia-Romagna. A seguito di tale autovalutazione, spetta ai proprietari degli edifici interessati proporre un programma che va dalla semplice manutenzione e controllo periodico dello stato dell'amianto presente, nei casi in cui non sia compromesso, alla bonifica, nei casi di grave compromissione. Chi risponde all'invito viene monitorato nell'attuazione del programma proposto da parte del Comune e dell'Usl, organo deputato alla valutazione dei programmi proposti. Chi non risponde viene assoggettato ad un'attività d'imperio e successivamente monitorato nell'attuazione. Risulta più difficile, in questo modo, perdere le tracce dei rifiuti da demolizione di cemento amianto ed anche più facile risalire a chi è responsabile degli abbandoni per far loro subire le conseguenze penali e ottenere il risarcimento dei danni.
“Si tratta di un progetto ambizioso – ha sottolineato - date le dimensioni del comune di Reggio, che richiede un grande impegno: personale addetto alla mappatura, personale per la gestione amministrativa degli atti procedimentali, personale per il controllo delle attività dichiarate o imposte, personale e strumentazione tecnica ed informatica per la georeferenziazione, collegamento con l'attività di presidio continuo del territorio.
“Con questa attività – ha concluso l'assessore Tutino - vi sono ragionevoli speranze di poter, nel corso degli anni, ridurre la quantità di amianto sul territorio, rendere la città più sicura nel gestire il rischio derivante dall'amianto ancora presente, ridurre il fenomeno degli abbandoni in quanto, rafforzando i controlli preventivi e repressivi, aumenta la deterrenza, individuare più facilmente i responsabili assicurandoli alla giustizia, ridurre la spesa sostenuta dal comune per gli interventi di bonifica”.
Caro Gianni, nessuno ha mai detto che lei è il colpevole di nulla, anzi gradisco questa sua ulteriore denuncia a “viso aperto”. Indignano anche me questi gesti, però mi sono sentito chiamato in causa e incuriosito dal saperne di più in quanto residente nelle zone limitrofe di Febbio. Gradivo solo sapere dove sono stati ritrovati questi scarti di amianto anche per capire a grandi linee chi può essere stato l’artefice di questo gesto inqualificabile. Cordiali saluti.
(Carlo Rivi)