Domenica prossima i cittadini dei comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto saranno chiamati al voto per esprimersi favorevoli o contrari alla fusione.
Due personalità della società civile, fuori dal circuito della politica e dei partiti, conosciute e stimate in montagna che scrivono ai loro concittadini per invitarli a partecipare al voto di domenica prossima, ma soprattutto per votare convintamente sì.
«Il sì – scrivono - sancisce il miglioramento della vita della nostra montagna, con il no incomincia un lento e inevitabile peggioramento delle nostre quattro comunità», con riferimento al maxifinanziamento di 8 milioni di euro di cui la comunità godrebbe, se la fusione andasse in porto.
Notari e Manari sanno bene che ci possono essere tra i cittadini «legittime preoccupazioni di perdita di identità e di presidio territoriale». Ma «totalmente infondate, lo assicurano i sindaci».
La fusione infatti si presenta come «l’unica opportunità perché i comuni montanari possano continuare a esistere e l'unica ricetta veramente utile nel tempo per il bene della nostra montagna. Ci saranno – continuano - più servizi, più vicini alle persone e maggiori infrastrutture».
L’invito quindi è di recarsi alle urne e di votare sì perché «il referendum affida a noi le sorti di casa nostra. Tutti noi vogliamo bene alla nostra montagna e - concludono - vogliamole bene e proteggiamola, con il nostro sì».
Ah, beh, se lo dicono Notari e Manari… Poi: Notari fuori dal circuito della politica e dei partiti? Questa è tutta da ridere.
(Tilio)