"Ho già avuto modo di fare alcune considerazioni sull’argomento, ossia la fusione dei quattro comuni del nostro crinale, in un articolo che questo giornale ha pubblicato il 15 maggio scorso, insieme ad un altro di Confcooperative, esprimendo in quella occasione taluni dubbi che mi sembrano realistici e motivati; e quanto scrive ora il Comitato “No fusione” mi dà lo spunto per un’ulteriore riflessione.
Il Comitato individua e sviluppa quindici 'criticità' nel progetto di fusione e credo siano formulate a ragion veduta, dal momento che i suoi componenti, essendo del posto, conoscono da vicino le problematiche del proprio territorio, e così facendo offrono in ogni caso materia di confronto e valutazione per chi la pensa in altro modo o non si è ancora fatto un’opinione in proposito.
Comunque la si pensi, mi sembra questa la giusta maniera di affrontare una tematica sicuramente complessa e non si può non osservare la differenza con i sostenitori del 'sì', i quali si sono sempre limitati a fornire generiche argomentazioni a sostegno della loro tesi, quasi che la “fusione” debba essere uno sbocco quasi automatico e scontato, fonte di soli vantaggi, mentre sappiamo che non è così e merita dunque di essere ben analizzata e soppesata, comparando i differenti punti di vista".
Questo pensa Robertino Ugolotti, in una nota consegnata oggi alla stampa.
Scusi, Ugolotti, ma lei cosa c’entra con la fusione dei 4 Comuni? Dovrebbe pensare al suo Comune, al limite, di cui io da montanaro convinto non voglio entrare a far parte (perchè finirà così, prima o poi, se non ci fondiamo). Lei ha molte certezze, come tutti quelli che sono per il “no”, ma si guarda bene dal dire invece quali sono i vantaggi se la fusione andrà in porto, sparando ad alzo zero contro chi invece cerca di spiegare le ragioni del “sì” (che mi sembra siano tutto fuorchè generici nell’illustrare la fusione alla popolazione). Cordialmente.
(L.G.)
Concordo con quanto affermato da Robertino Ugolotti e per le stesse ragioni l’associazione commercianti che rappresento, a differenza di altri sindacati, non è mai entrata nel dibattito. Credo comunque che questo sarebbe un bell’argomento, degno di entrare a pieno titolo nell’iniziativa”Vivere in Appennino”organizzata da Ugolotti e Valentini per giovedì 28 maggio a Castelnovo ne’ Monti presso la sala consiliare.
(Gino Virgilli, presidente Confcommercio montagna)
Vorrei tranquillizzare il signor “L.G.”,
1) quando si ricoprono incarichi come quello di consigliere comunale non c’è scritto da nessuna parte che non si possano esprimere considerazioni al di fuori dei confini di competenza.
2) Ho abitato a Ramiseto fino alle età di 6 anni e lì ho ancora parenti, amici e conoscenti e comunque credo che la montagna sia un patrimonio di tutti, anche di chi in questo momento risiede in un comune diverso.
3) Da anni ricoprono il ruolo di coordinatore della montagna di un partito che se ne è sempre occupato.
A conclusione, ringrazio il presidente Confcommercio della montagna per le sue considerazioni e visto che noi non abbiamo preclusioni a chi esprime opinioni lo invito al convegno del 28 maggio, così potrà esprimere a pieno titolo, senza vincolo territoriale, le sue opinioni. Cordialmente.
(Robertino Ugolotti, capogruppo lista civica “Progetto per Castelnovo ne’ Monti”)
Se ho capito bene quindi i sostenitori del “sì” forniscono generiche argomentazioni basate su precise norme, da tutti verificabili, e su un progetto dichiarato e definito. I sostenitori del “no”, invece, formulano criticità a ragion veduta sostenute da valide argomentazioni dettate dal buon senso. Complimenti per l’ulteriore riflessione.
(Un altro montanaro residente)
Signor “L.G”, può spiegare il fatto che la infastidisca l’intervento di Ugolotti e non quello della Cgil? Mi da l’impressione che chi vuole la fusione voglia parlare solo lui e tutti gli altri non hanno voce in capitolo, devono obbedire a quelli del “sì” e se dicono la loro opinione sono subito bersagliati; è democrazia questa?
(Ramona F.)
Signor “L.G.”, perchè non fa polemica anche sull’intervento della Cgil, oltre su quello fatto da Ugolotti? Peccato che si voglia che tutti la pensino allo stesso modo. Non tutti possono dire signorsì.
(Alessandro N.)
Signor Ugolotti, non mi è chiaro un passaggio della sua riflessione: lei dice che le criticità scritte dal comitato del “no” sono “formulate a ragion veduta dal momento che i componenti essendo del posto ne conoscono le problematiche”. Ma quali sono queste problematiche precise e particolari che sanno solo gli abitanti del posto? A me sembra, al contrario, che i punti trattati siano molto generici e non scendano nel vivo della peculiarità del territorio. Avrebbe potuto scriverli qualsiasi abitante dell’Appennino, da Vetto a Toano cambiando solamente i numeri. E poi volevo aggiungere che, forse, anche i componenti dell’altro comitato sono del posto.
(IC)
Con riferimento al commento di “IC”, anche il Comitato del “sì” sarà sicuramente composto da persone del luogo ma, salvo una mia svista, non mi risulta che abbia diffuso un elenco abbastanza dettagliato e articolato di ragioni a sostegno della propria tesi, come ha fatto invece l’altro Comitato, quello del “no”, il quale ha fornito motivi che possono essere condivisi o criticati, come sta appunto avvenendo, ma che offrono comunque spunti di riflessione per chi è chiamato al voto referendario del 31 maggio, a meno che i sostenitori del “sì”, non ritengano che la fusione dei quattro Comuni debba essere fatta “a prescindere”, ma mi sembrerebbe una posizione un po’ troppo “blindata” e “ideologica”, che non entra nel merito delle cose.
(P.B.)