Ieri, domenica 3 maggio, taglio del nastro a Bergogno di Casina con la presenza del sindaco Gian Franco Rinaldi, degli assessori Stefano Busanelli, Serena Pelliciari e Albert Ferrari, del presidente del Gal Luciano Correggi, di rappresentanti dell’associazione Bergogno Medievale e della geologa Alessandra Curotti.
Ad essere ufficialmente inaugurato è stato il sito naturalistico “Bosco della Pèntoma”, area di protezione floristico-faunistica appartenente al SIC Rupe di Campotrera-Rossena e ricadente nella rete ecologica europea Natura 2000. Un biòtopo, raggiungibile a piedi con un breve percorso dall’abitato di Bergogno, ricco di rare specie animali e vegetali e che ora, grazie all’impegno dell’amministrazione casinese e al cofinanziamento del Gal Antico Frignano e Appennino reggiano, è stato sistemato e arricchito con cartellonistica illustrativa, un’aula didattica en plain air ed un ponticello in legno che porta a raggiungere la suggestiva cascata del rio Pèntoma. Diverse scolaresche, anche da fuori comune, l‘hanno già scelto come meta didattica e l’hanno visitato, o lo visiteranno nelle prossime settimane, accompagnati da guide esperte messe a disposizione dall’amministrazione comunale.
“Questo intervento – ha spiegato il sindaco Gian Franco Rinaldi – risponde ad una strategia di rilancio, anche sul piano economico, del territorio, un territorio da valorizzare mettendo in connessione ambiente, storia, cultura, qualità della vita. A Bergogno non manca nulla, Bergogno possiede tutte le potenzialità per diventare modello di un nuovo turismo integrato e sostenibile, anche grazie alla disponibilità e generosità dei suoi abitanti che sono gente davvero straordinaria.”
Gabriella Schiatti dell’associazione Bergogno Medievale ha ringraziato le istituzioni presenti per avere reso possibile l’ultimazione dei lavori di sistemazione del suggestivo borgo matildico già avviati a titolo volontario dai residenti, tra cui il restauro dell’acquedotto rurale realizzato negli anni Cinquanta con l’interessamento dell’on. Pasquale Marconi e che fornisce d’acqua le abitazioni di Bergogno, Castetto e Vastoria. “Oggi inauguriamo anche i percorsi della memoria dedicati al grano, alla vite e ad alcuni aspetti della vita tradizionale del borgo – ha proseguito la Schiatti – Abbiamo reso visitabili una vecchia cucina con dispensa ed una legnaia, e allestito un percorso dedicato alla filiera del pane e uno a quella del vino”. Un ringraziamento speciale è stato riservato a Giuseppe Gambarelli, presidente dell’acquedotto e proprietario di gran parte degli edifici che oggi ospitano gli “ecomusei”.
“Questo intervento è una scommessa vinta parzialmente – ha commentato Luciano Correggi – Qui abbiamo investito non solo in infrastrutture ma anche in socialità creando le premesse per alzare l’asticella, e ora dobbiamo portare avanti la sfida che si presenta vitale per il nostro territorio, quella di mettere a valore economico le eccellenze creando impresa, quindi lavoro, e quindi prospettive di vita in questi luoghi. La prossima tornata di fondi europei che verranno veicolati sul territorio attraverso il nuovo Piano di Sviluppo Rurale (PSR) dovrà servire a questo, a costruire il futuro, e i concetti chiave su cui dobbiamo concentrarci sono lavoro, giovani, donne, reti e connessioni. Se non saremo in grado di raccogliere, e vincere, questa sfida, la partita è persa.”
Al termine degli interventi e della visita al borgo antico con i suoi nuovi percorsi, dopo un ricco rinfresco offerto dall'associazione, si è raggiunto il Bosco della Péntoma per il taglio del nastro. Alessandra Curotti, curatrice del progetto di recupero, ha accompagnato i presenti al sito, illustrandone i tesori naturalistici: “Oltre alla presenza di specie animali e vegetali di particolare pregio, tra cui il gambero di fiume e la rara felce denominata “lingua cervina”, in questo luogo il paesaggio è ancora chiaramente leggibile nelle sue diversità biologiche, circostanza non molto diffusa in Appennino. Qui non c’è stato abbandono delle pratiche agricole e l’attività antropica ha saputo conservare e manutenere campo, prato e bosco. Una vera miniera di biodiversità.”
Il pranzo è stato effettuato presso il ristorante “Borgo Antico” oggi gestito dalla Bergogno Medievale e aperto in occasione di giornate particolari come quella di domenica, durante i numerosi eventi organizzati dall’associazione o su richiesta. Anche il menu qui è sempre d’eccezione, perché vengono proposti esclusivamente piatti a base di prodotti locali, soprattutto paste e pani ottenuti con farine da grani antichi coltivati in loco.
La giornata è stata organizzata nell’ambito di “Con Demetra” 2015, il programma di cultura ambientale ideato e promosso dall’assessorato ambiente del Comune di Casina in collaborazione con l’associazione AltriPassi e il sostegno di Iren Emilia.
Per info e visite a Bergogno: Bergogno medievale, 3355387383 - 0522200000