Ha voluto fermarsi e fare una chiacchierata con i ragazzi presenti al Teatro Bismantova, studenti delle scuole superiori castelnovesi, sia prima dell’inizio della tavola rotonda di cui era ospite d’onore, sia alla fine, prima di ripartire. Così si è presentato a Castelnovo ne' Monti il ministro dell’ambiente e della tutela del territorio Gian Luca Galletti, che ha mostrato di essere disponibile.
Dopo la chiacchierata informalmente con gli studenti, e prima della tavola rotonda, Galletti ha potuto assistere ad una breve restituzione di quanto appreso in questi giorni dai frequentanti l’Alta scuola di turismo ambientale, che poi a fine mattinata hanno ritirato i propri attestati di partecipazione: introdotti dal coordinatore di Asta Paolo Grigolli, hanno prima proposto un racconto, sotto forma di intervista ad un pastore di Cerreto che ha ricordato quando da giovane effettuava la transumanza, ed hanno poi mostrato alcune delle parole chiave che hanno guidato le giornate della scuola. Tra queste, etica, bellezza, Parmigiano Reggiano, Pietra, rispetto, cultura.
Poi, introdotta dal direttore del Parco nazionale dell’Appennino Giuseppe Vignali e coordinata dal giornalista Rai e di Report Emilio Casalini, vi è stata la tavola rotonda a cui hanno partecipato il ministro Galletti, l’assessore all’ambiente della Regione Paola Gazzolo, il presidente del Parco dell’Appennino Fausto Giovanelli, Luca Natale in rappresentanza del Parco nazionale delle Cinque Terre, che da diversi anni collabora con quello dell’Appennino, e Sebastiano Venneri della segreteria nazionale di Legambiente. A dare l’imbeccata per i loro interventi sono state diverse domande proposte dagli studenti delle scuole presenti, in particolare iscritti agli indirizzi turistici.
Nel suo intervento Galletti ha sottolineato l’importanza che oggi il turismo ambientale ed in generale la tutela del territorio hanno anche come fattori economici: “Nel XX secolo – ha detto – l’ambiente è stato un tema ampiamente trascurato. Gli obiettivi della società dell’industrializzazione erano diversi, e c’era poca consapevolezza degli effetti negativi dell’inquinamento e del trascurare il territorio. Oggi sono palesemente necessari dei modelli diversi, le cui priorità sono diventate proprio il rispetto dell’ambiente e della salute. Ciò imporrà nuovi processi produttivi dopo la crisi economica, che portino ad un minor consumo di risorse, meno inquinamento, meno rifiuti. Dobbiamo arrivare ad una economia circolare e rispettosa”. Ed ha aggiunto: “Oggi abbiamo in Italia una forte necessità di lavorare sul dissesto: abbiamo a disposizione 1,2 miliardi per opere cantierabili, che diventeranno 7 in 5 anni. Abbiamo anche importanti progetti con le regioni sulla tutela dei Parchi. Per anni qualcuno ha definito i Parchi nazionali un fattore di limitazione dello sviluppo, noi siamo convinti del contrario, rappresentano una potenzialità economica incredibile, e lo dimostreremo anche ad Expo dove saranno presentati tutti i parchi nazionali italiani”.
L’assessore Gazzolo ha sottolineato “l’importanza di riportare la gente a vivere in montagna” e di “rendere più efficienti ed ottimizzate le risorse per i parchi, che compiono anche un importantissimo servizio eco sistemico, ad esempio sul dissesto, che non gli viene al momento riconosciuto. Sicuramente concordo con Galletti sulla priorità di intervenire di più sul dissesto. Qui abbiamo assistito al crollo avvenuto alla Pietra di Bismantova, è problema su cui intervenire con urgenza”.
Giovanelli ha parlato della “enorme ricchezza che esprime il territorio del Parco, non solo in termini biodiversità ma anche per le attività tradizionali dell’uomo: abbiamo prodotti agroalimentari di grandissimo pregio, produzioni che disegnano il paesaggio come le foraggere dove si produce il Parmigiano Reggiano. La Pietra di Bismantova è stata scelta per lo svolgimento dell’alta scuola perché 'contiene' cento cose diverse, geologiche, storiche, ambientali, sportive, agricole e non solo”.
Luca Natale ha posto l’attenzione anche sul fatto che “mentre oggi tra i giovani ne troviamo tanti che sono attratti dall’idea di lavorare nel settore turistico, molto pochi sono quelli che si rivolgono all’agricoltura, ma tanto per il territorio dell’Appennino che per le Cinque Terre i due settori sono interconnessi: se non c’è l’uno, langue anche l’altro”. Ha poi evidenziato l’importanza di politiche di area vasta su cui i due parchi collaborano già da anni, necessarie per presentarsi competitivi all’estero.
Enrico Bini ha definito “una occasione molto importante poter ospitare il ministro Galletti e l’alta scuola turistica. Stiamo dimostrando che anche il nostro territorio può essere attrattivo come le Cinque Terre e magari presto i turisti stranieri che finiscono nell’omonima frazione di Castelnovo perché sbagliano ad impostare il navigatore potranno capire subito che è un territorio altrettanto affascinante. Noi stiamo lavorando ad un progetto di valorizzazione territoriale e turistica non solo comunale ma come Unione dell’Appennino e insieme al Parco perché solo lavorando insieme possiamo essere vincenti grazie alle nostre eccellenze ed unicità ambientali ed economiche”.
Nelle sue considerazioni finali Galletti ha ricordato che “ad oggi contiamo 68mila imprese che hanno sede nei parchi nazionali e più di 100mila nei parchi regionali. Aziende agricole e turistiche. I parchi stanno diventando importanti per l'economia del paese, e stanno dimostrando che l’ambiente non si salva con regole e leggi, si salva con cultura ambientale”.
Sarebbe tutto bello e veramente entusiasmante se non cozzasse a muso duro sul ripopolamento montano, quando anche i servizi vengono a mancare, come l’ospedale Sant’Anna che verrà smantellato o come le strade, che stanno sempre più diventando come la giostra dei baracconi denominata tagadà per le innumerevoli buche, frane e dissesti a discapito dei nostri ammortizzatori (anche se la cellulite diminuisce, potreste proporle come trattamento di bellezza!). Ho paura che l’unico ripopolamento sarà quello degli animali.
(Francy)