Riceviamo e pubblichiamo.
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“Il tema della tenuta dei servizi, dell’ospedale S. Anna, al centro di un ampio dibattito nelle scorse settimane, nel quale riteniamo di grande interesse l’intervento di Giovanni Teneggi per citarne uno, è sicuramente d'importanza primaria per la nostra montagna. Immaginare che un'abitante di Ramiseto debba arrivare a Reggio città per avere un supporto sanitario di livello, è quasi una cosa, sia detto con tutto il rispetto, da terzo mondo.
Crediamo già da tempo che la nostra montagna stia perdendo terreno in diversi settori cruciali: artigianale, turistico, demografico. Con la Comunità montana dei primi anni, di questo fenomeno non si avvertiva l'effetto: era un ente in grado di mettere in campo risorse in termini economici ma soprattutto di progetti e idee comunitarie, che nessuno dei singoli comuni sarebbe stato capace di attuare da solo. Un “sistema montagna” che ha permesso ad esempio la realizzazione della zona industriale di Cavola. Tutto questo ha visto la fine quando il progetto politico è venuto a mancare, ormai diversi anni fa, e i risultati di oggi ne sono la conseguenza.
La lenta, silenziosa e progressiva riduzione, pezzo dopo pezzo, del sistema sanitario del plesso di Castelnovo, la riduzione dei trasporti pubblici - anno dopo anno perdiamo km di viaggiato - il degrado più imbarazzante della principale via di comunicazione per il nostro Appennino, la statale 63, e più in generale del territorio, con manutenzioni ordinarie che non vengono più svolte e risultano la causa del dissesto che oggi è ben presente nei nostri comuni, sono esempi di quella perdita di terreno che prima citavamo.
La ragione di tutto questo è a nostro giudizio individuabile in una mancanza di visione intercomunale, la mancanza di un progetto per un "sistema montagna" o di un’idea di montagna che vogliamo, sia da parte politica che amministrativa.
Per questo il Circolo del Partito democratico di Casina ha chiesto al Coordinamento che venisse presentata una proposta programmatica alla nascente Unione che fissasse alcuni punti che concorressero a creare una visione intercomunale condivisa da tutto il territorio, bozza che poi una volta sottoscritta da tutti i circoli comunali montani del Partito democratico è diventata il programma della legislatura attuale, dimostrando che si può e soprattutto conviene lavorare insieme.
Per questo, pur condividendo le ragioni di Teneggi noi vorremmo di più, e quindi chiediamo all'Unione montana dei comuni dell’Appennino reggiano e al suo presidente che tale "idea" di montagna, ben enunciata nella proposta programmatica del Partito democratico, venga messa al primo posto dell’azione di governo, ed inoltre chiediamo ai consiglieri regionali di riferimento un'attenzione particolare ai temi della nostra montagna, soprattutto a quello sanitario e sociale, ed infine chiediamo al segretario provinciale del nostro partito un lavoro puntuale e urgente, per ricreare quella necessaria coesione politica nel territorio che rifaccia partire quell'idea progettuale unitaria della montagna”.
(Simone Alberti, segretario PD Collagna; Francesco Benassi, segretario PD Baiso; Michele Lombardi, segretario PD Toano; Luca Zini, segretario PD Casina)
Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Sulle ali di un populismo becero si è proceduto in questi anni a restringere gli spazi di democrazia, andando a colpire in modo del tutto strumentale, con la scusa dei costi della politica, una serie di organi (Provincie, Comunità montane) che avendo compiti e visioni di area vasta svolgevano compiti importanti e di sistema. Una deriva che cancella i corpi intermedi e concentra potere e decisioni in capo a pochi. Rimangono i Sindaci che come i capponi di Renzo si “sistemano a vicenda”, mentre vanno incontro ad un triste destino. Chi ha messo in piedi questo spettacolo, se non una classe dirigente priva di riferimenti e tutta tesa ad una affermazione personalistica e di corrente? Sperare che il PD possa rimediare a questo disastro è veramente una illusione da anime candide
(Luigi Bizzarri)
Condivido le preoccupazioni ma mi chiedo, è forse già troppo tardi?
(Alex)
La politica ha distrutto, se non si azzerato tutto e se non si pensa solo alle poltrone allora si può costruire qualcosa di positivo, altrimenti si parla bene ma si razzola male. Come fatto in questi anni, la poltroncina fa gola…
(Gianni)
Parli di camminare nel deserto, ma cosa è il mondo se non altro che questo e, tuttavia, anche se non stiamo camminando in un deserto vero e proprio, prima o poi accadrà che lo renderemo tale. Che tristezza…
(Angelo Covili)
P.S. – Cosa c’entra il PD?
Ma va!? Gli illustri esponenti Pd che scoprono l’acqua calda. Intervento superfluo, banale e chissà da quale riunione degli anni ’70 oppure ’80 o forse ’90 è stato rispolverato.
(Una cittadina)
“Cittadina”, per lei sarà pure un intervento banale e superfluo (non sono d’accordo, ma rispetto la sua opinione), ma le garantisco che è stato pensato e condiviso molto recentemente da quattro Segretari del Pd, preoccupati dalle conseguenze negative che alcuni provvedimenti potrebbero avere per il nostro territorio e che, di conseguenza, chiedono ai consiglieri regionali di rivedere tali provvedimenti. Grazie.
(Michele Lombardi)
Anni fa partecipai assiduamente al progetto “coordinamento giovani della montagna” voluto dall’allora in via di elezione a sindaco, signora Pignedoli. Tutto molto lontano dal mio, all’epoca, posizionamento politico, ma la cosa sembrava interessante, almeno nelle prospettive e nei toni (iniziali). Si parlò a lungo di cosa gli allor giovani avrebbero voluto. In mezzo a tante idee io mi limitavo a sostenere una cura delle rete stradale e la creazione di alcune semplificazioni su alcuni tratti. Venivo visto come “un altro che parla di strade” e che poco avevo capito dell’invece corretto sviluppo: valorizzazione ecosostenibile del territorio. Ero uno scolaro poco promettente, non capivo dove si voleva andare a parare. A distanza di circa 10 anni vediamo i risultati di questo totale annaspamento ideologico che ha indottrinato tanti all’epoca e che oggi migrano verso la “bassa” perché anche loro rimasti fregati da tante belle parole. Non è tardi, perché il nostro territorio è sempre lì, pronto per essere accudito, il fatto è che siamo fuori da ogni interesse commerciale ed economico: invertire la rotta? È possibile, ma dobbiamo dare alla gente la possibilità di raggiungere i nostri territori, che sono visti lontani. Dobbiamo cambiare il modo di accogliere, non è accettabile che in alcuni bar o ristoranti i gestori ti servono quasi fossero obbligati. Per lavoro faccio il pendolare in pianura e ormai ho una bella idea di come viene vista la nostra montagna: lontana, sconosciuta e comunque poco interessante. Un bilite con un cannocchiale non serve a niente se non affogare soldi, un cartellone o una “porta del parco” meno ancora. Sta agli statisti nostrani segnare un nuovo percorso, io da cattivo studente continuo a dire che qualche curva in meno e qualche cunetta pulita in più non farebbero schifo.
(Andrea Ganapini)
Correzione, intendevo elezione a senatrice.
(Andrea Ganapini)
Quello che dicono i segretari del PD è condivisibile su quasi tutto, tranne che su un punto: la capacità della Comunità montana di non far morire la gente! Dieci anni fa era simile a oggi, solo che tutti noi abitanti della montagna avevamo dieci anni in meno e meno problemi geriatrici. Tutto qui!
(Il fumoso)
Grazie a Baiso, Toano, Collagna e Casina. Ma il segretario di Castelnovo, paese che fino a prova contraria ospita l’ospedale, ha niente da dire? Anche se sappiamo che si tratta di fuffa, quantomeno aggiungersi alla compagnia, là in cima all’elenco. Il Pd è al governo nazionale, regionale, provinciale e comunale – e anche “quartierale” se ci fosse – e volete far credere che nulla potrebbe se davvero volesse? Da ridere. Benedetta politica.
(Sil)
La politica è benedetta quando gli amministratori lavorano per il bene del territorio, quando si prodigano per la propria gente, quando migliorano i servizi e la qualità della vita, quando incentivano la creazione e il mantenimento di posti di lavoro, quando non spingono il cittadino a scelte sconsiderate per migliorare solo il proprio “status quo”. La politica dovrebbe generare benessere per la collettività e non il contrario, con azioni che limitano l’iniziativa privata e l’accesso ai tavoli di potere, dove vengono partoriti progetti invalidanti e destabilizzanti come può essere una fusione tra territori non affini.
(L.D.)
PD = Prosciutto Disteso… sugli occhi ! Ma dove vivete?! E’ imbarazzante vedere andare in malora la nostra montagna: colpa di chi? Parlando dell’ospedale forse ci ammaliamo poco ? Ci sono scarse nascite e allora giù tagli? Temo che in montagna non siamo arrivati più in basso di così come in questo periodo, sarà colpa nostra ? Forse, ma rifacendomi al commento del signor Ganapini condivido che talune opere sono superflue quando va in malora la più banale delle cose, tipo la cunetta pulita o la messa in sicurezza di una strada e il buon funzionamento dei più basilari servizi. Sono ristoratore e piccolo commerciante, proveniente da 2 generazioni di addetti ai lavori; nel mio locale nel comune di Toano non servo la gente come se fossi obbligato, anzi, ringrazio i miei temerari clienti che si fanno 50/60 km per venire da me facendo lo slalom tra buche, smottamenti, lavori incompiuti e strade che fanno schifo! Spero di non essere un’eccezione, ma non posso dare torto al signor Ganapini: a volte entri in qualche locale e sembra che gli dai fastidio e poi li senti lamentarsi perché non c’è lavoro e quando c’è si lamentano della troppa gente, della confusione, ecc. ecc. Ma cosa vogliamo? Che aspettative daremo da qui in avanti ai nostri figli? Sono pessimista, confesso.
(Magister)
Credo che chi ha avuto l’occasione di essere sindaco per dieci anni, in merito avrebbe potuto inoltrare qualche proposta, tentare qualche operazione prima, invece niente, non si è fatto altro che seguire sempre e solo l’andazzo generale, obbedienti agli ordini di partito, di Iren e compagnia bella. La montagna è da tempo che sta andando in malora, non da ora, ma si protestava solo se le decisioni che influivano negativamente sul territorio provenivano da correnti politiche opposte altrimenti si giustificavano sempre e quando proprio non si poteva giustificarle, ci si nascondeva dietro le percentuali attribuite ai comuni di montagna che impedivano di fare sentire la nostra voce; insomma siccome saremmo contati poco e così ce ne stavamo zitti a subire. Lamentarsi ora è semplicemente da ipocriti; se poi si è segretari comunali del partito che governa l’Italia e che da anni governa Regione e Provincia lo si è ancora di più.
(Antonio Manini)
“Chiamato personalmente” in causa da Antonio Manini, chiederei a Redacon la cortesia di potere fare qualche specifica doverosa:
– quando il sottoscritto era sindaco del Comune di Toano non si è mai ventilata l’ipotesi di chiusura del reparto maternità, così come di altri reparti dell’ospedale S. Anna Si parlava di numeri risicati ecc. ecc., ma mai di chiusura. Il nostro Comune è stato sempre presente agli incontri periodici con i dirigenti Ausl ai quali si chiedeva con forza, assieme agli altri Comuni, di mantenere alto il livello di attenzione e investimenti sul nostro ospedale.
– Antonio Manini dimentica poi che il Comune di Toano, spesso e volentieri, ha “disobbedito” (per usare una parola un po’ forte!) a indicazioni di enti o di partiti, quando non riteneva tali indicazioni utili ai cittadini del Comune stesso; potrei citare diversi esempi, ma non è questo lo spazio adatto.
– Ricordo poi ad Antonio Manini che essere simpatizzante, o elettore, o segretario di un partito, non significa essere obbligatoriamente sempre d’accordo con i provvedimenti e le decisioni prese da quel partito. Posso assicurare i lettori che sul discorso chiusura del “punto nascita” dell’ospedale S. Anna il sottoscritto ha già espresso rimostranze, contrarietà e preoccupazioni ai propri referenti del Partito Democratico in Consiglio regionale, invitandoli a impegnarsi perchè si eviti qualsiasi tipo di chiusura o ridimensionamento.
(Michele Lombardi)